Un giudizio sui nerazzurri di Pioli, uno sull'affare che potrebbe portare il centrocampista dell'Atalanta in rossonero. L'analisi di Fabio Caressa sui temi del momento che ci ha offerto l'ultima giornata di campionato
La prestazione dell’Inter a Genova non gli è proprio piaciuta. Negli studi di Sky Sport 24, Fabio Caressa ha analizzato il momento dei nerazzurri, reduci da due punti nelle ultime sette partite. "L’Inter contro il Genoa è stata sconcertante. E’ una squadra che va in campo e l’impressione, purtroppo lo devo dire, è che molti non sanno neanche di che colore è la maglia: se è nerazzurra, o blu, o rossa o di un altro colore. Non lo sanno. Secondo me, ad alcuni non gliene importa niente".
Chi salvare
"Ne salvo pochissimi di questa stagione e alcuni, insospettabili. Salvo Handanovic, D’Ambrosio, Gagliardini, alcune cose di Candreva, una parte di Icardi ma non tutta". Sull’allenatore Stefano Pioli, invece, nessun dubbio: "No, francamente no. Parlano i risultati. Salvarlo vorrebbe dire riconfermarlo, quindi no. Salvo Joao Mario, perché secondo me non è stato usato in maniera tale da vederlo al meglio e quindi vorrei ancora aspettarlo. Poi del resto non salvo quasi niente". C’è chi ha deluso: "Avrei voluto - ha aggiunto Fabio Caressa - salvare Brozovic da un certo punto della stagione, poi altro che Epic. Avrei voluto salvare Kondogbia, ma poi l’ho visto domenica lasciare 40 metri di campo e corricchiare dietro Veloso. Veloso non è Usain Bolt, e Kondogbia gli corricchiava dentro senza prenderlo".
Il problema difesa
"Non salvo la difesa, Miranda ha fatto un campionato disastroso. Murillo, male anche lui. Medel poi dice: abbiamo mollato. Ma come? Vedo grandi problemi, ma so anche che questa è una squadra di compromesso: figlia di alcune decisioni della parte italiana, molte invece erano state prese a prescindere, con tre cambi d’allenatore. E quindi credo che comunque l’Inter del prossimo anno sarà completamente un’altra squadra, un’altra realtà".
Kessie-Milan
Il primo duello del prossimo mercato si è acceso tra Roma e Milan per Franck Kessie dell’Atalanta. Si parla di un’offerta di 28 milioni del club rossonero, con cui avrebbe vinto la concorrenza del neo ds giallorosso Monchi: "Se fossi l’Atalanta accetterei subito. Fossi la Roma non lo prenderei mai a 28 milioni. Parliamo di un giocatore che ha giocato 6 mesi quest’anno, poi negli ultimi tre è in calo. E’ sicuramente fortissimo, ma 28 milioni sono veramente tanti". Poi un esempio: "La Roma ne potrebbe prendere per Nainggolan, se va via, 40. Secondo me c’è molta più differenza di 12 milioni tra l’uno e l’altro".
L’anno super della Lazio
L’analisi si è spostata poi sulla Lazio di Simone Inzaghi: "Io credo - ha aggiunto Caressa - che se la Lazio avesse avuto consapevolezza di sé prima, forse avrebbe potuto pensare anche alla Champions League. Bisogna sottolineare sicuramente i meriti di Inzaghi, però sono anni che Tare fa le squadre spendendo poco e dimostrando che lavorando con bravura, capacità, competenza e con onestà si possono fare ottimi affari e comprare ottimi giocatori senza spendere 50 milioni di euro". Uno che piace molto a Fabio Caressa è Milinkovic-Savic: "E’ dominante, e mi dicono che anche suo fratello, portiere al Torino, lo sia. Parolo, Milinkovic-Savic e Biglia probabilmente, con quello della Roma, formano il miglior centrocampo adesso in circolazione, quindi questo vuol dire tantissimo".