Fiorentina, Kalinic: "Rifiuto Cina? Avevo tanto da dare in Europa"
Serie AL'attaccante croato: "Il rifiuto alla Cina? Nessun mistero, mi sentivo di dover dare ancora tanto in Europa. A Firenze grazie a Paulo Sousa, l'idea di giocare in Serie A mi piaceva molto. Bernardeschi? Ha talento ma ci sono troppe pressioni su di lui"
Tre partite per conquistare l’Europa, la Fiorentina ancora in lotta per il sesto posto nonostante gli alti e bassi di questo periodo. Domenica un pareggio ottenuto in extremis contro il Sassuolo, seguito alla sconfitta di Palermo. Ma il Milan dista appena tre punti, che i viola proveranno a rimontare in queste ultime tre giornate di campionato.
"Volevo giocare ancora a certi livelli"
Per provare a sfruttare le speranze residue di qualificazione in Europa League, Paulo Sousa si affida anche ai gol di Nikola Kalinic. L’attaccante croato domenica ha sbagliato un rigore contro il Sassuolo ma in questa stagione ha già segnato 14 gol. Ora punta a concludere al meglio un campionato che ha deciso di finire alla Fiorentina, non accettando la milionaria offerta di Fabio Cannavaro per andare a giocare al Tianjin Quanjian. "Rifiuto a trasferirmi in Cina? Nessun mistero – ha dichiarato lo stesso Nikola Kalinic ai microfoni di Calcio 2000 - Io volevo continuare a giocare a certi livelli e quindi non mi piaceva l’idea di andare in Cina. Credo di avere ancora tanto da dare in Europa. Ora penso solo a giocare ai massimi livelli, non penso al futuro. Mi piacerebbe moltissimo giocare i Mondiali. Ho vissuto l’emozione degli Europei, sarebbe meraviglioso poter indossare la maglia della nazionale croata ai Mondiali. Speriamo, manca ancora tanto".
"Qui grazie a Paulo Sousa"
Per Kalinic questa è la seconda stagione in viola. L’attaccante croato è arrivato insieme a Paulo Sousa e riconosce i meriti dell’attaccante portoghese per il suo trasferimento in Italia dal Dnipro: "Sono stato molto contento della chiamata della Fiorentina – prosegue - Mi ricordo bene i primi allenamenti, ero molto emozionato. Ogni volta che mi allenavo, mi sentivo particolarmente esaltato. L’idea di giocare in Serie A mi piaceva molto, quindi ho accettato con grande gioia. Grazie a Paulo Sousa, sono approdato alla Fiorentina. Se non ci fosse stato lui come allenatore, non sarei mai arrivato a giocare in Italia". Infine, su Bernardeschi: "Ha talento ma bisognerebbe lasciarlo libero di poter giocare. Invece c’è tanta pressione su di lui, forse troppa".