Napoli, #AskJorginho: "Siamo un grande gruppo"

Serie A
Jorginho, centrocampista del Napoli (fonte Getty)
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Il centrocampista azzurro ha risposto alle domande dei tifosi: "Quando sono arrivato a Napoli ero molto emozionato, felice di vestire la maglia di una grande squadra. La gara più importante della stagione? Quella del San Paolo contro la Juve, in campo non riuscivamo neanche a parlare..."

Jorginho a 360º: il centrocampista del Napoli si è raccontato a tuttotondo attraverso i canali social del club azzurro. L’italo-brasiliano parlato della sua infanzia e dei sogni che accompagnano la sua vita calcistica: “Non ricordo nemmeno quando ho iniziato a giocare. A quattro anni già ero nella scuola calcio, secondo mio padre ho tirato i miei primi calci al pallone quando avevo circa due anni. Però forse esagera…”, ha ammesso ridendo durante l’#AskJorginho. Numero 19 a Verona, numero 8 a Napoli: “Non porta con sé un significato particolare, so solo che mi piace da quando ero bambino. Mia madre lo usava tanto, quando sono arrivato qui era libero e l'ho scelto. Come mi sono sentito all’esordio? Ero molto felice, emozionato. Arrivavo in una grande squadra, era un onore e una soddisfazione indossare la maglia azzurra. Ero comunque molto soddisfatto per quanto avevo fatto fino a quel momento”.

"Che gara contro la Juve, in campo non si riusciva neanche a parlare"

Jorginho è diventato una pedina fondamentale per Sarri, che in più occasioni in stagione ne ha parlato con toni entusiastici: “La gara più importante dell’anno? Quella di campionato in casa contro la Juve. C’erano talmente tanti fischi che non si poteva neanche parlare in campo”, ha raccontato. Sul rapporto con la squadra: “È ottimo, siamo un gruppo fantastico. Ho confidenza con tutti i ragazzi, non riesco a fare un solo nome della persona con cui mi trovo di più. La Champions al San Paolo? È il sogno di ogni bambino giocare gare importanti come quelle di Champions". Amore incondizionato per la città: “Mi piace come si vive qui. L'accoglienza e il calore della gente mi ricordano il Brasile. Di Napoli mi hanno colpito la pazzia della gente, il traffico, il modo di vivere. La cultura napoletana mi piace tanto, sto bene. Se riesci ad entrare in questa mentalità vivi benissimo", ha concluso Jorginho.