L'allenatore rossoblù dopo aver conquistato la salvezza: "Il destino era quello di soffrire fino alla fine e imparare dagli errori commessi. Futuro? Ho un contratto, vorrei ricostruire una squadra forte ma se non è questo l'obiettivo vado a lavorare altrove"
Il Genoa batte il Torino 2-1 e raggiunge la salvezza al termine di una stagione molto complicata. A segno Rigoni e Simeone, inutile la rete di Ljajic; i rossoblù salgono così a quota 36 punti in classifica e ottengono la certezza di giocare in A anche l’anno prossimo. Grande festa a Marassi a fine partita, l’allenatore Ivan Juric ha poi commentato così non solo la giornata odierna ma ha anche parlato del futuro. Queste le sue parole.
Sull’annata e sulla salvezza
"E' stato un anno paradossale, dopo un grande girone d'andata siamo crollati in quello di ritorno. I ragazzi oggi hanno fatto un bella partita senza concedere nulla al Torino. Dopo il girone d'andata avevamo una media punti come quella dell'ultimo di Gasperini, poi forse ci siamo un po’ rilassati finendo in una brutta situazione. Dedico questa salvezza a tante persone di Genova, il mio futuro è qui. Ho cominciato i primi allenamenti facendo quello che abbiamo sempre preparato dimenticandoci di quel periodo buio. Siamo stati un po’ fragili mentalmente ma si è rivisto il gioco di inizio campionato. Dopo l'esonero ho avuto grandi sensi di colpa, pensavo a cosa avevo sbagliato e stavo male dopo quella sconfitta per 5-0 contro il Pescara. Quando è arrivata la chiamata ero voglioso di tornare per salvare il Genoa".
Sulla gara e sul futuro
E ancora: "L'atteggiamento di oggi si è visto anche contro Inter, Lazio e Chievo. E' stata una sfida difficile, giocare questo tipo di partite non è facile: il Torino voleva vincere e vendicarsi, ma i ragazzi hanno offerto una prestazione eccellente e i nostri avversari non hanno mai tirato in porta. Salvezza? Il destino era quello di soffrire fino alla fine e imparare dagli errori commessi. Alla fine ci siamo tolti un grande peso dal cuore. Futuro? Ho un contratto, vorrei ricostruire un Genoa forte ma se non è questo l’obiettivo vado a lavorare altrove. A gennaio sono andati via alcuni calciatori, altri si sono fatti male, Izzo è stato squalificato. Non era facile ricominciare, ma abbiamo dato un segnale importante".