Meggiorini ricorda Hayden: "Semplice, alla mano, un campione vero"
Serie AL'attaccante del Chievo racconta il suo idolo sul Corriere di Verona: "Quando mi vedeva al Mugello mi veniva incontro anche se stava parlando coi meccanici. Lui, il campione delle moto, che nel suo boxe ospitava me, un calciatore italiano, come se fosse la cosa più normale del mondo"
Due numeri dietro la maglia, un significato unico. E un solo idolo: Nicky Hayden, Campione del Mondo in Moto GP scomparso ieri a causa di un incidente mentre si trovava in bicicletta. Destino beffardo: "Era una persona semplice, sincera, un campione vero!". Un commento sentito di chi, per tutta la carriera, ha indossato e continuerà a indossare il numero 69. Parliamo di Riccardo Meggiorini, attaccante del Chievo: "Sono diventato un suo grande fan nel 2006, quando vinse il titolo nella Moto Gp. Io avevo appena firmato col Cittadella. Da lì in poi ho sempre indossato il numero 69 in suo onore...". Poi lo choc: "chi mi conosce mi ha scritto immediatamente. Purtroppo me l’aspettavo. Da cinque giorni avevo quasi paura, il mattino, di svegliarmi con la brutta notizia…". Attraverso le pagine del Corriere di Verona, Meggiorini ha raccontato il suo rapporto con Hayden. Un'amicizia costruita nel tempo.
"Gli ho regalato tutte le maglie col 69!"
Così Meggiorini: "Per otto stagioni di fila sono andato a vedere Hayden al Mugello e a Milano. La prima volta grazie a un agente di piloti che poteva fare da tramite. Dopo ha preso a ospitarmi nel suo box e una volta ci ho portato anche mio fratello. Sempre disponibile, sempre contento di vedermi. Gli avevo spiegato di avere una passione per lui, che indossavo il suo 69 sulla maglia, e così gli sono stato simpatico. Gli ho regalato tutte le maglie col 69: Cittadella, Bari, Torino, Bologna, quest’ultima gliela consegnai proprio a Bologna, addirittura sul palco, alla festa della Ducati. Quella del Chievo, purtroppo, mai: le date del Mugello, in questi ultimi tre anni, coincidevano sempre col campionato o con le vacanze".
"A casa conservo tanti ricordi..."
"Parlavamo tanto, anche se mi facevo aiutare da un traduttore perché io non so bene l’inglese. La cosa bella è che lui ricambiava sempre i miei regali. A casa conservo tantissimi gadget: due cappellini con la sua firma, occhiali, una maglia della Ducati con dedica. Io ho avuto una moto da cross per almeno sei anni, sempre col suo numero ovviamente, perché qualsiasi cosa facessi era dedicata a lui: poi ho capito che era troppo pericolosa per il lavoro che faccio e così sono passato alla bicicletta, passione che aveva anche Hayden". E ancora: "Sono diventato un suo grande fan nel 2006, quando vinse il titolo nella Moto Gp. Io avevo appena firmato col Cittadella. Da lì in poi ho sempre indossato il numero 69 in suo onore. Mi piaceva tanto il suo stile di guida, molto aggressivo: l’elettronica c’era già, ma non assisteva i piloti come oggi. Della persona, quando l’ho conosciuto, m’è piaciuto subito il carattere".