L'allenatore nerazzurro al suo successore: "Bisogna trasmettere nuova cultura del lavoro". Duro con Joao Mario e Gabigol, colpevoli di aver lasciato prima della fine della partita la panchina nella gara con la Lazio: "Non so come stavano prima le cose, ma un fatto così credo non sia mai successo". Sulla passerella finale per i partenti: "Palacio e Carrizo giocheranno, non so se dal primo minuto"
Per l’Inter l’ultimo atto di un campionato da dimentica. I nerazzurri giocheranno a San Siro la 38^ di Serie A: di fronte l’Udinese di Delneri. Sarà questa l’occasione per vedere la passerella di molti nerazzurri destinati a partire, Palacio e Carrizo in primis. “Sicuramente sarà così, anche se non so ancora se giocheranno dal primo minuto. C’è ancora la rifinitura, ma è ovvio che meritano l’applauso dei tifosi per l’attaccamento e tutto quello che hanno dato in modi diversi. Hanno dato tanto anche sotto l’aspetto umano ed è giusto che vengano premiati”. Su Gabigol e Joao Mario: “Se li convocherò? Aspetterò oggi pomeriggio, i provvedimenti di questi giorni sono stati presi di comune accordo con la società. Hanno sbagliato e la società ha preso delle decisioni che ho condiviso. Non so come erano le cose precedentemente. La cosa dell’altra sera credo non sia mai successa prima, il provvedimento è un buon punto di partenza. Tutti i problemi accaduti ci hanno ovviamente penalizzati, ma possono essere un punto affinché non si ripetano più. I giocatori devono capire che in questi casi la società prenderà provvedimenti anche abbastanza seri.” Icardi non ci sarà: "Non ci sono possibilità, ha fatto lavoro differenziato. Non è grave, ma è un problema per cui servono tre settimane, sarebbe assurdo forzare, anche se lui ci teneva. Medel mi auguro che ce la faccia, Murillo non è al 100% per questo fastidio evidenziato domenica scorsa. Miranda ieri si è fermato per un altro problema indipendente dal precedente. Non è nulla di grave, ma in questo momento non vale la pena forzare la situazione. Ho bisogno di tempo per valutare.
Messaggio a Spalletti: "Bisogna trasmetter maggior cultura del lavoro"
Su queste ultime settimane: “Non ho visto giocatori arrabbiati, perché comunque è stata una stagione molto pesante. Ma ci sono in ogni caso ragazzi comunque attaccati alla maglia, che in questi giorni si sono allenati bene. E’ un buon gruppo che provando a terminare la stagione nel migliore dei modi e lo ha dimostrato contro la Lazio. Stanno cercando di lavorare e di impegnarsi”. Spalletti sembra ormai a un passo dall’essere ufficializzato nuovo allenatore nerazzurro: “La cosa più importante su cui lavorare è cercare di ridare entusiasmo, certezze e sicurezze a giocatori che hanno preso molte bastonate. Trasmettere maggior cultura del lavoro, che è fondamentale per raggiungere risultati. La cosa positiva è che ci sono giocatori che lo possono fare e che lo possono trasmettere agli altri. La società ha fatto delle valutazioni, sa di chi ci si può fidare e ha chiesto anche il mio parere. Questo è un gruppo di giocatori che possono garantire una base da cui partire. Spalletti? Ha fatto sempre bene ovunque, sta dimostrando di essere un grande allenatore. Uno dei migliori sulla piazza”. E ancora: “L’organico secondo me è stato costruito con due giocatori per ruolo in modo normale. Poi è stato il campo a dire chi giocava e chi no. Non credo la rosa fosse assortita male. Forse in avanti c’è sovrabbondanza. L’organico però secondo me è costruito bene, poi sta ai giocatori dimostrare di essere da Inter”.