"Siamo gli unici a credere nel calcio italiano e nelle regole che si è dato". Questa la replica di Sky dopo la mancata assegnazione, al momento, dei diritti tv per il triennio 2018-2021
Il triennio 2018-2021 del campionato di calcio resta – al momento – non assegnato perché, alla prima asta, non si sono presentati Vivendi, Telecom né Mediaset, con Sky unica a proporre un’offerta vicina al mezzo miliardo di euro. Ma per La Lega Seria A e per l'advisor Infront, che puntano al miliardo di euro, "le offerte non rappresentano il valore reale del calcio italiano", come ha detto il commissario della stessa Lega Carlo Tavecchio: l'Assemblea ha perciò deciso all’unanimità di non assegnare i diritti tv ad alcuno dei concorrenti, con l’obiettivo di tornare sul mercato per cercare nuove offerte entro dicembre, come ha esplicitamente ammesso l'Ad di Infront, Luigi De Siervo, anticipando - con tanto di data – scenari di mercato che sembravano ancora remoti: "A un certo punto al colosso Sky si contrapporrà quello Vivendi-Mediaset-Telecom. Quindi –ha detto- non sono preoccupato".
Una nuova asta ma, come ha sottolineato Tavecchio, con la stessa base, che dunque suona come una beffa e va contro chi ha rispettato le regole: lo dice Sky Italia in una nota, spiegando come la rilevanza della propria offerta risulta ancora più evidente proprio per l’assenza degli altri principali competitor nazionali: se avessero partecipato, con offerte anche solo pari alla base d’asta, la Lega Calcio avrebbe raggiunto il target economico auspicato. La Lega Serie A – prosegue la nota di Sky - invece non ha aggiudicato nulla e per di più ha posticipato molto in là nel tempo un nuovo bando, in attesa che il mercato dell'industria televisiva trovi un ipotetico nuovo assetto solo per contrastare la nostra Azienda. "L'unica a credere nel calcio italiano e nelle regole che si è dato".