Hellas Verona, Toni dice addio: "Non contavo nulla. Voglio crescere"
Serie AL'ex attaccante gialloblu ha spiegato in conferenza i motivi della separazione: "Non dimentico questi anni a Verona, ma nell'ultima stagione non avevo nessun ruolo preciso. Il mio obiettivo è quello di fare qualcosa anche a livello dirigenziale. Ora aspetto qualche proposta"
Dopo un anno da dirigente e quattro in gialloblu, si separano le strade di Luca Toni e dell’Hellas Verona. Una decisione, quella presa dal Campione del Mondo del 2006, dolorosa e difficile, che lo stesso ex attaccante ha voluto spiegare in conferenza stampa: “Voglio ringraziare tutti senza tralasciare nessuno, perché non dimentico questi quattro anni passati insieme. Voglio ringraziare soprattutto i tifosi perché mi hanno regalato un’altra giovinezza, questa stima nata tra di noi è stata bella e mi ha permesso di vivere bene qui. So che per loro sono stato di passaggio ma lo striscione che mi hanno dedicato nell’ultima partita è stato un bellissimo atto di stima”. Dopo i ringraziamenti i motivi dell’addio: “Detto questo preciso una cosa: dopo aver vinto la classifica marcatori, la dirigenza mi propose un contratto di tre anni da dirigente ma io non avevo intenzione di smettere, decisi quindi di restare un altro anno da giocatore. Poi dopo la retrocessione il Presidente mi disse che il contratto da tre anni da dirigente non poteva essere rispettato a causa dei minori introiti, quindi gli dissi che non ci sarebbe stato nessun problema e accettai in bianco un contratto da dirigente con un solo anno per riportare il Verona in A. Per me è stata una sfida ma ho passato una stagione dove è successo un po’ tutto un po’ niente, ho fatto quello che mi è stato chiesto facendo un po’ di tutto”.
"Ci sono rimasto male, ora aspetterò proposte: voglio crescere"
E ancora: “Ho visto che non contavo niente ma quando le cose andavano male era colpa mia, e quando si sistemavamo venivo messo in disparte. Il mio obiettivo è quello di fare qualcosa anche a livello dirigenziale, e io quest’anno mi son trovato con tante cose cambiate, il mio consiglio l’ho dato dove pensavo si potesse migliorare”, ha continuato Toni. “Quando ho visto la conferenza di Fusco che ha parlato di me come voce univoca anche se non mi è mai interessato fare il direttore sportivo a Verona. Quando chiesi delucidazioni sul mio ruolo al Presidente mi ha mandato a parlare con Fusco e la sua spiegazione è stata: ‘qui decido tutto io e faccio tutto io’, per questo ci son rimasto male. Luca Toni deve essere un valore aggiunto nelle società e sentirmi detto una cosa così mi ha un po’ ferito. Per un mio percorso di crescita penso ci sia bisogno di condividere in una società piccola come Verona, ho tenuto un bel rapporto con il Presidente e insieme abbiamo deciso di non proseguire, nonostante avessi già in mano il contratto per il prossimo anno. Il mio futuro? Adesso vado in vacanza poi aspetterò delle proposte che mi faranno crescere”.