A Roma è stato sottoscritto il nuovo protocollo tra Figc, Coni e Ministeri dell'Interno e dello Sport. La tessera del tifoso evolve: diventerà una fidelity card, i tifosi potranno andare in trasferta senza restrizioni in tutti i match non ritenuti pericolosi dall'Osservatorio
Vendita dei biglietti, anche il giorno della gara, ai tifosi ospiti dei settori non appositamente dedicati, evoluzione della tessera del tifoso verso la fidelity card, biglietteria libera tranne per le gare a cui l'Osservatorio per le manifestazioni sportive assegna un indice di rischio elevato, eliminazione dei voucher, eliminazione della campagna 'porta un amico allo stadio' e abbonamento libero. Sono queste le principali novità contenute nel protocollo di intesa 'Il rilancio della gestione, tra partecipazione e semplificazione' siglato oggi tra Figc, Coni, ministro dell'Interno e ministro dello Sport presso la sede della Figc a Roma. L'obiettivo è quello di una migliore fruizione degli stadi di calcio. Il progetto prevede una pianificazione nei prossimi tre anni di modalità più snelle e dirette per favorire l'accesso e la partecipazione alle gare di calcio, anche semplificando le procedure di vendita e acquisto di biglietti e abbonamenti.
La storia della tessera
Dopo 8 anni dall'entrata in vigore, la tessera del tifoso si avvia verso la pensione e verrà sostituita dalla fidelity card. Introdotta dall'allora ministro dell'Interno, Roberto Maroni nell'agosto del 2009, la tessera del tifoso, strumento di fidelizzazione e di prevenzione del controllo, prese servizio nella stagione 2010-2011. Grande come una carta di credito e dotata di microchip e foto del possessore, la tessera, adottata dalle società di calcio italiane, veniva rilasciata e rinnovata dietro verifiche da parte della Questura al fine di identificare i tifosi di una squadra o della Nazionale per garantire una maggior sicurezza negli stadi. Secondo quanto previsto dal ministero dell'Interno, infatti, la tessera non poteva essere rilasciata a chi aveva subito una condanna per reati da stadio (anche con sentenza non definitiva) entro i 5 anni successivi alla decisione, né tantomeno a coloro che sono sottoposti a Daspo. La tessera del tifoso era inoltre utilizzata per seguire la propria squadra in trasferta ed entrare nei settori dello stadio riservato agli ospiti, ma poteva servire anche per snellire il controllo dei documenti ai varchi. Ma fin dalla sua introduzione la tessera del tifoso aveva spaccato il mondo del calcio, diviso tra chi riteneva che fosse l'unico modo per garantire la sicurezza e chi pensava che lo stadio dovesse essere aperto alle famiglie. Tuttavia il risultato principale ottenuto è stato quello di ridurre la presenza dei tifosi negli stadi.
Malagò soddisfatto
Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha parlato nella conferenza stampa nella sede della Figc: “Oggi è una bella giornata per il calcio. Oggi si passa dall'esclusione all'inclusione. E in questi anni, malgrado l'aumento del numero delle partite, abbiamo perso spettatori. Tutti i provvedimenti presi sono di buon senso. Sta ora alle società assumersi responsabilità. Manca un ultimo pezzetto ma non lo possiamo stabilire oggi: completare l'ammodernamento degli impianti. Qualche esempio virtuoso lo abbiamo avuto ma non può essere un'eccezione. Solo a quel punto si chiude il cerchio".
Minniti contro la paura
Il ministro dell’Interno Minniti ha parlato della violenza negli stadi:” In troppi casi gli stadi hanno avuto a che fare con la paura. Oggi ci proponiamo di togliere questo sentimento da un luogo di festa e gioia, è una giornata importante - continua il ministro - in cui facciamo un investimento di fiducia che ha un limite invalidabile: la violenza. L'obiettivo è aprire alla partecipazione serena, ma tutti devono impegnarsi a tenere fuori i violenti. È chiaro che questo percorso ha un punto di conclusione: l'ammodernamento delle strutture degli stadi. Perché strutture moderne e adeguate non solo sono fondamentali per quanto riguarda la sicurezza, ma sono anche più funzionali sotto l'aspetto del risultato”.