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È morto Guido Rossi, commissario Figc dopo Calciopoli

Serie A

Il giurista aveva 86 anni. E’ stato presidente di Telecom, Montedison e Consob. Noto nel mondo del calcio soprattutto per aver guidato nel 2006 la Federcalcio del dopo Calciopoli

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Ora che ad ottantasei anni Guido Rossi è morto, il ricordo emerge nitido e preciso. Per un’estate, quella irripetibile del 2006, fu il signor Rossi più famoso d’Italia. E insieme anche il più potente: da noi succede quando tocchi il calcio, figurarsi quando il Professore da commissario Figc firmò addirittura una rivoluzione. Mezza serie A, compresi i vertici arbitrali, messa sotto processo, due scudetti cancellati alla Juventus e la prima retrocessione juventina decretata per sentenza furono i titoli che fecero da contrappeso alla magica conquista della Coppa del Mondo: un’estate così non si dimentica più, come nessuno ha dimenticato il nome del professor Guido Rossi, milanese, profeta del diritto societario al quale il Coni affidò il destino del calcio italiano nel periodo più buio.

Così, colui che era stato presidente della Consob (organo di controllo sulla Borsa), di Montedison e di Telecom, diventò il personaggio più citato del Paese, soprattutto quando la Federcalcio assegnò all’Inter uno dei due scudetti annullati alla Juventus. I tifosi juventini rivangarono il passato da consigliere interista e questo bastò a riattizzare il fuoco delle polemiche ancora non completamente spente a distanza di 21 anni: sopravvivranno anche a Guido Rossi. Che almeno lui possa riposare in pace