In un’intervista rilasciata a BeIN Sports Francia, l’allenatore del Real Madrid ha parlato dei suoi talenti e del futuro, lanciando una sfida al Barcellona. Poi ha rivelato: “Se non fossi un allenatore…”
Il solito Zinedine Zidane, occhi di ghiaccio. Calmo e rilassato, di poche parole. Anche quando si tratta di rilasciare un’intervista: a BeIN Sports Francia in questo caso. Si parla di Real Madrid, Ronaldo e futuro. Poche parole sì, ma mai banali, per l’uomo da un trofeo ogni 90 giorni da quando è alla guida dei blancos.
La sfida al Barça
Comincia dall’inizio, Zizou: “L’accordo con Florentino Perez è stato molto rapido, stavo preparando una partita con la Castilla (la squadra B del Real) e lui mi ha chiamato per dirigere l’allenamento della prima squadra. Con lui va così, la sua strategia è chiara, sa cosa fare e quello che vuole”. Soprattutto durante il primo anno, gli veniva rimproverato il poco spettacolo che si vedeva al Bernabeu, ma adesso le cose sono cambiate: “Voglio che la squadra giochi bene, ho giocatori straordinari. Per fare meno fatica bisogna guardare la palla e tenerla più degli avversari, anche quando si ha di fronte il Barcellona”. Un rivoluzionario, a modo suo…
Leader, extraterrestri e... autisti!
Zidane passa poi a parlare dei singoli: “Ronaldo? Un extraterrestre. Convincerlo a gestirsi è stato facile perché è molto intelligente e si conosce. Cristiano è il migliore e sa rendere i suoi compagni migliori: questi giocatori credono in me. Sergio Ramos? Il leader. Benzema è talento puro”. Parla anche di sé, l’ex n.21 della Juventus, che se non fosse diventato allenatore… “Sarei stato un’autista!”. Gli si addice: calmo, serafico. E come si definisce al termine di questa intervista: “Sono paziente e un po’… Strano. Questo è quello che trasmetto”.