Inter, Spalletti: "Vincere per i 60mila di San Siro"

Serie A
Luciano Spalletti, allenatore dell'Inter (getty)
spalletti_getty

Così l'allenatore nerazzurro in conferenza stampa: "L'intesa si crea con il lavoro di tutti i giorni, non nelle rifiniture dopo la sosta nazionali". Su Perisic: "Ci aspettiamo tantissimo da lui, è felice ed può essere un futuro capitano". Di fronte la Spal: "Squadra collaudata, ma vogliamo vincere. Giocherà Gagliardini e non Vecino"

L'Inter va a caccia di nuove conferme nella prima sfida dal termine della sessione di calciomercato. Di fronte ai nerazzurri (domenica a San Siro, ore 12.30) ci sarà la SPAL di Leonardo Semplici, a 4 punti in classifica e già piccola rivelazione del campionato appena cominciato. "Non è stata una preparazione complicata alla gara, non bisogna creare i presupposti di squadra nel giro di poche ore: è frutto del lavoro di tutti i giorni. Il fatto che i giocatori vadano in nazionale è un qualcosa in più per rendersi conto di cosa ognuno ha a disposizione. La rifinitura è stata usata per entrare subito con la testa dentro alla partita, sono convinto che faremo una grande prestazione. Io 'uomo forte' in panchina? Va sottolineata anche l'importanza della società. Nel calcio c'è una legge: i presuntuosi vengono sempre puniti. Nessuno ha presunzione di essere più bravo di altri: qui all'Inter ci sono tantissime persone che lavorano bene, dei professionisti che ci mettono in condizione di sviluppare il meglio. I miei collaboratori sono l'estensione di me stesso. Mourinho è un uomo forte, uno di quelli che ha determinato il fatto che domani ci siano 60.000 spettatori: noi abbiamo l'occasione di entrare a far parte del gruppo dei nerazzurri vincenti. Contro la Spal abbiamo l'occasione per essere considerati come quei calciatori che hanno determinato la presenza di questa platea che deve crearci un po' di emozione. Chi non si motiva da solo non sa far bene il suo lavoro".

"Obiettivo Europeo? Serve il massimo da tutti. Perisic è felice"

Sull'obiettivo stagionale: "Dobbiamo cominciare a ragionare come se dovessimo creare qualcosa che ci permetterà di migliorare anno dopo anno. È un po' di tempo che si arriva a fine anno senza punti fermi: bisogna creare presupposti per sapere che tipo di squadra siamo. Se i calciatori accettano il fatto di dover andare in Champions League allora a me sta bene, ma bisogna guardare ancora più in là. Tutti devono dare il massimo: per salire gli aerei che ci portano in giro per l'Europa bisogna fare il check-in nelle gare come quella di domani, che è tra le più importanti". Perisic ha rinnovato: "La società ha fatto un buon lavoro per farlo restare. Tutti noi lo stimiamo e lo riteniamo un grande calciatore, oltre che una grande persona. Ora è tranquillo e felice, può diventare un futuro capitano dell'Inter anche se ne abbiamo altri. È un atleta dalle qualità incredibile e deve dimostrarlo sul campo: ci aspettiamo tantissimo da lui ed è disponibile ad assumere questa responsabilità".

"Abbiamo tracciato un percorso, ora bisogna vincere le partite"

Sulle prime due di campionato: "Mi aspettavo che la squadra continuasse a fare ciò che ha fatto durante l'estate, anche se sarei stato soddisfatto comunque. L'importante è tracciarsi una strada, un percorso: le intenzione così si possono mettere in evidenza. Si parla tanto di obiettivi, ma porne uno grande come lo scudetto non me la sento. Si cerca di vincere più partite possibili, ma per vincere bisogna migliorare e fare 30 punti in più rispetto al passato. L'unico obiettivo primario è cercare di vincere le partite e farlo bene, senza guardare troppo all'individualità, a partire da domani".

"Spal squadra collaudata. Giocherà Gagliardini, Joao Mario è stato perfetto"

Sui pericoli della gara con la Spal: "Non li sottovaluteremo, hanno qualità e da tre anni hanno grandi numeri. Hanno un gioco collaudato, un allenatore, Semplici, che è credibile per quello che propone. Vanno a memoria, avremo delle difficoltà importanti però, se veramente le nostre intenzioni sono quelle di cui abbiamo parlato, dobbiamo far sì che loro in determinati momenti della partita ci lascino lo spazio per vincere". In chiusura una battuta su Gagliardini: "Giocherà lui e non Vecino, ho fiducia in tutti i miei giocatori. Posso schierarne 11: il giocatore importante è quello che accetta un ruolo da gregario nel gruppo e quando viene schierato fa vedere di essere motivatissimo. Joao Mario? Ha fatto quello che doveva fare, è stato perfetto. È stato fuori e ha cambiato la partita quando è stato chiamato in causa".