Prova a due facce per la squadra di Sarri: dopo un primo tempo sottotono, nella ripresa arrivano i gol di Callejon, Mertens e Zielinski a piegare le resistenze di un buon Bologna. Terzo successo consecutivo e primo posto insieme a Juve e Inter per Hamsik e compagni
Bologna-Napoli 0-3
(66' Callejon, 83' Mertens, 88' Zielinski)
Il Tabellino
Bologna (4-2-3-1): Mirante; Krafth, Helander, Maietta (57' De Maio), Masina; Pulgar, Poli; Di Francesco, Palacio (77' Petkovic), Verdi; Destro (72' Krejci). All. Donadoni
Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches (43' Albiol), Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho (77' Diawara), Hamsik (61' Zielinsky); Callejon, Mertens, Insigne. All. Sarri
Ammoniti: Helander, Pulgar, Chiriches, Destro, Palacio, Verdi
Arbitro: Giacomelli
Il solito asse, un diverso Napoli: forse più maturo e responsabile, di certo sotto tono almeno per 45 minuti, comunque vincente. Il film del Dall’Ara è differente per dinamiche e copione offensivo, gli interpreti però sono quelli di sempre: la premiata ditta Insigne-Callejon, la voglia di gol di Mertens, lo zampino di Zielinski. Il risultato dice 3-0 e primo posto in classifica ritrovato. Pur soffrendo, ed è questa la fondamentale e importante novità, Sarri torna da Bologna con un nuovo sorriso e una rinnovata certezza, quella che la propria squadra è finalmente maturata. L’anno scorso una partita del genere la banda azzurra probabilmente non l’avrebbe vinta. Testa svagata nel primo tempo e la necessità di appellarsi ai guantoni di Reina per due salvataggi decisivi, la pazienza di aspettare e far sfogare un Bologna ferito dal 7-1 di qualche mese fa. Poi una ripresa più aggressiva e la consapevolezza che prima o poi, con quei tre lì davanti, un golletto arriverà. Con l’azzurro del club Insigne sembra un altro giocatore ed è proprio il suo piede, come già accaduto 5 volte nelle ultime 9 di A, che a metà ripresa mette Callejon a due metri dalla porta: tutti lo sanno, nessuno però riesce a fermarli. Poi la furia Mertens, forse il meno peggio nell’apatico attacco napoletano dei primi 45 minuti: il belga si batte come fosse alto 30 centimetri in più e allo stesso tempo sfrutta alla meraviglia le sue particolari doti da centravanti. Arriva prima, con la testa (pensante) e con i piedi: chiedere conferma a Pulgar e Mirante, entrambi beffati proprio quando il Bologna cercava di organizzare un tentativo di rimonta dopo il vantaggio di Callejon. Le grandi squadre amministrano, gestiscono gli avversari, pensano il giusto al prossimo impegno in Champions e alla fine vincono le partite. Tutto quello che ha fatto il Napoli nella sera di Bologna. Che ora torna in testa a braccetto di Juve e Inter. Sarà un campionato bellissimo.
Le scelte degli allenatori
Non perdere la rotta verso la testa della classifica, cancellare l'umiliante 1-7 della passata stagione. E’ una partita dalle motivazioni opposte quella del Dall’Ara tra Bologna e Napoli. Sarri lascia da parte le ansie da Champions (mercoledì c'è lo Shakhtar) e si presenta con la formazione titolare, unica eccezione Chiriches per Albiol. A centrocampo con Jorginho e Allan c’è Hamsik, in dubbio dopo le fatiche con la sua nazionale; in avanti il solito terzetto di funamboli. Donadoni invece cambia soprattutto in attacco, dove Palacio viene schierato alle spalle di Destro insieme a Di Francesco e Verdi.
Primo tempo
Il Bologna è aggressivo, la voglia di annegare nei più lugubri dei ricordi il 7-1 della passata stagione è subito un fattore della partita. Centrocampo corto e alto, ottimi tempi del pressing e prima occasione rossoblu: la palla, recuperata in mezzo al campo, arriva a Verdi che col sinistro va vicinissimo al gol dopo un doppio passo a ubriacare Hysaj. Reina vede sfilare la palla alla sinistra senza riuscire a intervenire, l’esatto contrario di quello che accade, stessi protagonisti, 6 minuti più tardi. In avanti c’è sempre il Bologna, questa volta il pericolo viene da una punizione rimediata da un vispo Palacio: Verdi calcia, questa volta di destro, Reina vola e devia provvidenzialmente sulla traversa. Il Napoli stranamente non riesce a costruire gioco con la solita scioltezza, anche se per arrivare dalle parti di Mirante a volte basta il semplice talento di Insigne. Il Bologna operaio invece corre e lotta e al 19’ troverebbe anche il gol del vantaggio con Masina, ma il difensore è colto giustamente in fuorigioco al momento del tocco dopo il destro al volo di Di Francesco. Donadoni applaude, il Bologna c’è. Per vedere il Napoli pericoloso dalle parti di Mirante, invece, bisogna attendere il 33, quando Hamsik si presenta in area sul centrosinistra dopo una sponda di Callejon: sinistro e pallone bloccato a terra dal portiere di casa. La partita ora la fa la squadra di Sarri, d'altronde l’intensità del Bologna per forza di cose e di polmoni prima o poi doveva attenuarsi. Mertens sfugge a Helander e invoca il rigore mimando il gesto oramai famoso del monitor Var, poi Chiriches si fa uscire una spalla e deve lasciare spazio a Albiol, quindi un destro di Callejon sugli sviluppi di un angolo che mette i brividi ma è deviato fuori. Non c’è più tempo, si va al riposo sullo 0-0.
Secondo tempo
L’intervallo evidentemente porta consiglio ed energie ai giocatori del Napoli, che si ripresentano sul terreno di gioco con piglio ben diverso da quello del primo tempo. Mertens e Insigne cominciano assediando con due destri la porta di Mirante e gli azzurri ora sì che gestiscono il gioco come spesso hanno abituato a fare. La prima vera importante occasione da rete però è ancora di casa e arriva sul piede di Destro, il sinistro, dopo un illuminante assist di Verdi: Reina respinge, la palla centra Albiol e sobbalza verso la porta prima che Koulibaly, provvidenziale, riesca a salvare a pochi centimetri dalla linea di porta. Come la più inconfutabile delle leggi del calcio, però, ecco che al gol fallito risponde gol subito. Il Napoli lo trova secondo le trame a lei più congeniali, l’asse probabilmente più collaudato di intera Europa, quello che nasce dal piede di Insigne e si concretizza nel taglio di Callejon: cross dalla sinistra, Masina non è perfetto, e lo spagnolo infila Mirante a pochi passi dalla porta. Come da copione. Col risultato al sicuro il Napoli cala il ritmo e ricomincia a trottare come nel primo tempo, Dodadoni cambia due quarti del suo attacco ma senza risultati. Nel Napoli Diawara concede un po’ di riposo a Jorginho, mentre Mertens non ci pensa nemmeno a volersi andare a sedere per qualche minuto in vista dell’impegno di Champions. A 7 minuti dal termine, quando in teoria dovrebbe essere stanco, ruba palla a Pulgar in mezzo al campo, lo brucia sullo scatto, entra in area e col sinistro anticipa Mirante battendolo sotto le gambe. Esulta di rabbia lo scugnizzo belga, il gol lo voleva eccome. E’ la parola fine, se non fosse che ora il Napoli gioca senza assilli e chi è entrato, come Zielinski, vuole lasciare il proprio segno. All’88’ il pallone sembra impazzire nella trama di passaggi che dopo una discesa di Ghoulam passa da Mertens, Callejon e finisce sui piedi del polacco che proprio non può sbagliare. E’ una punizione anche troppo dura per questo povero ma combattivo Bologna, è un premio sin troppo goloso per un Napoli troppo pigro per 45 minuti e appena sufficiente nella ripresa. Ma il calcio è questo, prendere o lasciare. Sarri per ora si tiene i tre punti. La missione, da oggi in poi, si chiama Shakhtar.
Le statistiche della partita
-Dries Mertens ha partecipato a nove gol (sette reti e due assist) nelle ultime tre partite giocate contro il Bologna in Serie A
-26 delle 48 reti realizzate in Serie A da José Callejon sono state segnate in trasferta.
-Lorenzo Insigne ha partecipato a nove gol nelle ultime sette partite di Serie A, tra questa stagione e la scorsa: quattro reti e cinque assist per lui.
-Cinque di sette gol segnati dal Napoli in Serie A sono stati realizzati nel secondo tempo.
-Cinque ammoniti nei primi 45 minuti di Bologna-Napoli, nessun primo tempo di questa Serie A ne ha visti di più finora.
-Quattro cartellini gialli nel primo tempo per il Bologna, record negativo nella prima frazione di una singola partita di questa Serie A finora.