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Sampdoria, Ferrero: "Giampaolo non è per una big. Schick? L'Inter..."

Serie A
Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria (Foto: LaPresse)

Il presidente blucerchiato racconta tantissimi retroscena, nell'intervista a gazzetta.it: "Col Milan vinciamo 2-1, Montella ragazzo d'oro. Sogno di vincere con la Samp e di comprare la Roma. Da Eto'o mi aspettavo di più"

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Sampdoria contro Milan, ma anche il ritorno a Marassi di Vincenzo Montella, che l’ha vissuto da giocatore e da allenatore, sempre in blucerchiato. E’ proprio da qui che parte l’intervista di Massimo Ferrero al sito de La Gazzetta dello Sport. “Gli voglio bene, è un ragazzo d’oro, ma lo battiamo 2-1. I pronostici portano sfiga, ma non mi piace la cautela. Quest’anno possiamo divertirci. L’obiettivo è essere primi dopo le sei grandi del campionato” ha detto il presidente della Samp. A proposito di Montella, in tanti avevano sostenuto che i rapporti tra i due si fossero incrinati: “Falso. Per prenderlo dovetti convincere i Della Valle a togliere la clausola. Fu un sogno, perché la squadra non attraversava un buon momento. E’ impossibile che io non dica cose buone di Vincenzo. Se qualcosa non andò bene, mi assumo tutte le colpe, perché sono a capo del club”. Ferrero ha avuto anche Mihajlovic e Zenga: “Sinisa è molto simile a me, lo amo! Andò al Milan perché la Samp gli stava stretta. Walter è una grande persona e un ottimo allenatore, oggi non lo rimanderei via ma ero inesperto come presidente e dopo l’addio di Mihajlovic mi ritrovai spaesato”.

Ferrero: “Giampaolo non è pronto per una big”

Così, si giunge a Giampaolo. “Prima eravamo un discount di talenti, oggi abbiamo profili già grandi. Non credo che però sia pronto per una big e se ci lasciasse ci perderebbe lui: dovrebbe rimanere un altro anno. E’ un creatore di calcio, perfetto per un club dove c’è bisogno di inventare, in una squadra già fatta e finita non si divertirebbe. Un futuro sostituto? Non ne conosco molto, ma direi Bielsa – un pazzo come me – oppure Ventura” ha proseguito Ferrero. Quindi, un ritorno a tanti bivi della sua gestione: “Eto’o non lo riprenderei, lo scambiai per un cameriere! Fu un colpo mediatico, ci aspettavamo di più dal punto di vista tecnico. Cassano è una persona fantastica, ma è prigioniero di se stesso: è cresciuto mandando a quel paese tutti e alla fine si creano etichette. Sneijder ha compromesso l’arrivo di Ilicic: quando lo sloveno ha saputo di questa cosa si è arrabbiato ed è andato a Bergamo. Muriel non volevo venderlo, ma l’ho fatto anteponendo la sua felicità alla mia. Schick non voleva rimanere, ma purtroppo i procuratori trattano i giocatori come fossero opere d’arte, anche se hanno solo 20 anni. Lo volevano tutti, a Roma può diventare un principino ma se il governo cinese non si fosse opposto sarebbe già dell’Inter”.

L’ottavo Re di Roma

Ferrero si schiera contro le cordate di investitori asiatici: “Il nostro calcio dovrebbe rimanere ai presidenti italiani, non venderei mai la Sampdoria ai cinesi. Berlusconi riprenderebbe subito il Milan, amo Moratti. Lotito è molto intelligente, Cairo e De Laurentiis grandi imprenditori”. In ultimo, il presidente confessa i suoi sogni: “Vorrei vincere con la Samp, poi a quel punto potrei anche regalarla. Poi sogno di comprare la Roma, sono romano e romanista. Farei l’ottavo Re, con Totti imperatore”.