Inter, difesa ok: Spalletti cerca la cooperativa del gol

Serie A

L'allenatore nerazzurro ha dato maggiore solidità alla squadra. Il prossimo step, per l'Inter, è quello di avere una distribuzione più varia di gol. Finora in 5 sono andati a segno in campionato. Uno in meno di Juve, Lazio e Milan, uno in più della Roma. Inarrivabile il Napoli che ha segnato già con 10 giocatori diversi

"Per costruire una buona squadra bisogna dare solidità alla difesa". Un assunto di base generalmente valido nel calcio, molto legato alla tradizione italiana. L'Inter di Spalletti ha pienamente centrato questo obiettivo come primo step per tornare grande. Difesa meno bucata della Serie A, meglio di Juve e Napoli che la precedono in classifica. Abbiamo visto come con l'arrivo di Skriniar la retroguardia nerazzurra abbia aumentato la sua qualità e la sua imperforabilità, abbiamo considerato l'atteggiamento generale della squadra con Icardi "primo difensore". Va da sé che il prossimo passo, per l'Inter, è quello di cercare di distribuire i gol in maniera più ampia non accentrando la responsabilità della rete solo sull'attaccante argentino. Il gol di D'Ambrosio che ha deciso la sfida contro il Genoa è emblematico ed ha aumentato la statistica nerazzurra in questo senso. L'Inter, finora, ha mandato in rete 5 giocatori. Due attacanti, Icardi e Perisic (rispettivamente 6 e 3 gol), un solo centrocampista, Vecino (1 gol), e due difensori come Skriniar e D'Ambrosio (sempre 1 gol). Ciò che appare evidente è la mancanza di reti degli altri centrocampisti. Generalmente Borja Valero è uno che segna poco, Gagliardini, in qualche circostanza, potrebbe, anche lui fare la differenza, mentre Brozovic e Joao Mario, anche loro capacissimi di "metterla dentro", finora sono rimasti a secco. Si attende anche il primo squillo di Candreva. Spalletti sta lavorando per questo, per cercare, in qualche modo, dopo aver sistemato la difesa, una sorta di cooperativa del gol che consenta alla squadra di fare il definitivo salto di qualità.

Napoli rullo compressore: segnano tutti

Se consideriamo le altre big del campionato, infatti, appare evidente la differenza. Il Napoli la fa da padrone: la squadra di Sarri è una vera e propria macchina da gol (caratteristica già palesata nelle passate stagioni). Ha mandato in rete ben 10 giocatori con una distribuzione molto varia nei ruoli: ai tanti gol (6) realizzati da Mertens, catalizzatore del gioco azzurro, si aggiungono quelli di Callejon (4) e Insigne (2) a completare il reparto offensivo. A centrocampo hanno segnato praticamente tutti: Zielinski (2), Hamsik, Allan, Jorginho e Rog (1). Sono arrivati anche i gol dei difensori: Ghoulam (2) e Koulibaly (1). Dimensioni impressionanti per chi vuole decisamente lottare fino in fondo per il titolo

Juve, con Dybala anche altri cinque

Meno varia la distribuzione della Juve. Tutto accentrato su Dybala che ha realizzato già 10 gol diventando molto più prolifico rispetto al giocatore visto nelle passate stagioni. Ai bianconeri mancano i gol di Higuain (solo 2), Mandzukic è nella media (2 anche per lui), Pjanic ha già realizzato 1 gol, così come Alex Sandro e Cuadrado. I bianconeri attendono i gol di Douglas Costa che, però, sta terminando il periodo di ambientamento nell'idea tattica proposta da Allegri e qualche "timbro" dei difensori (soprattutto Chiellini). Non tarderanno ad arrivare.

Lazio, Immobile accentratore. Distribuzione varia

Anche la Lazio vive su un inizio di stagione straordinario del suo bomber principe, Ciro Immobile. L'attaccante ha già messo a segno 8 reti in un avvio davvero beneaugurante in tal senso. Tuttavia, a riconferma che la squadra di Inzaghi potrà inserirsi in un discorso di vertice, quantomeno nella lotta per un posto in Champions, c'è la facilità con cui la Lazio manda in rete anche altri giocatori. Un gol a testa lo hanno realizzato i difensori De Vrij e Bastos, i centrocampisti Marusic, Milinkovic Savic e Luis Alberto. Anche qui mancano ancora i gol di Felipe Anderson che ha avuto un avvio di stagione funestato dagli infortuni.

Milan, aspettando André Silva, Bonaventura e Calhanoglu

Non è un momento particolarmente felice per i rossoneri. Gli alti e bassi della squadra, anche in fase realizzativa, hanno influenzato i risultati. Caratteristica delle squadre di Montella è quella di coinvolgere nella fase offensiva quanti più giocatori possibile. Finora, però, il tentativo non è andato totalmente a buon fine. Kalinic (2 gol) ha dimostrato di che pasta è fatto, il baby Cutrone (2 gol anche per lui) è già andato oltre le aspettative. Suso e Kessié, anche loro a segno due volte, sono i centrocampisti che maggiormente hanno contribuito ai risultati positivi della squadra, Montolivo e Rodriguez sono le sorprese in questa speciale classifica. Nonostante questo, Montella chiede di più ad André Silva, andato in rete solo in Europa, e ai due altri centrocampisti che hanno maggiori attitudini offensive come Bonaventura e Calhanoglu, al momento non pervenuti in serie A.

Roma, Dzeko è tornato. Ora tocca agli esterni

Un discorso differente merita la Roma perché, innanzitutto, ha giocato una gara in meno e poi ha dovuto affrontare un primissimo periodo di involuzione di Dzeko. Di Francesco paga la partenza di Salah, ma ha trovato un buon El Shaarawy (2 gol). Defrel fatica ancora e anche Perotti ha dimostrato di avere le polveri un po' bagnate (complice anche n palo colpito con l'Inter). Tuttavia la ritrovata vena realizzativa del bosniaco (6 gol nelle ultime 4 partite), la confidenza con la rete di Nainggolan (1 gol) e il valore aggiunto di Kolarov nel tabellino marcatori (1 gol) lascia ben sperare per il futuro.