Dopo sei mesi di confronto è saltata la trattativa per il passaggio delle quote di maggioranza del Genoa alla Sri Group di Giulio Galazzi. A Genova resta difficile la situazione a livello ambientale: il presidente Enrico Preziosi ha ricevuto negli ultimi giorni messaggi e telefonate intimidatorie. Le ha denunciate in questura l’amministratore delegato rossoblù Zarbano
E' definitivamente saltata la trattativa per la cessione del Genoa di Enrico Preziosi e la Sri Group di Giulio Gallazzi. Non sono bastati oltre sei mesi di confronti, con accelerazioni e improvvise frenate, comunicati ufficiali congiunti condivisi dallo scorso luglio, fino all'ultimo pubblicato il 7 settembre che sottolineava lo stato avanzato della trattativa, ma soprattutto la volontà di entrambe le parti di arrivare alla fumata bianca. C'era anche l'accordo sul prezzo di vendita: 120 milioni in tutto l'offerta presentata il primo settembre. Una cifra accettata dallo stesso Preziosi, che però aveva richiesto di rivedere alcuni parametri. Opinioni differenti sulla valutazione della rosa attuale, su giocatori come Pietro Pellegri che si stanno mettendo in luce in questo campionato, ma soprattutto frizioni sulle carte per la valutazione precisa dei debiti/crediti della società e delle garanzie finanziarie dell'acquirente.
Il Genoa resta in vendita
Incomprensioni diventate insanabili, nonostante la trattativa sembrasse praticamente fatta. Il Genoa aveva già un presidente in pectore da inizio campionato: Beniamino Anselmi, grande mediatore tra Preziosi e Gallazzi. Anselmi sarebbe dovuto diventare il nuovo presidente, e già dalla prima di campionato era sempre presente in tribuna d'onore sia nelle partite in casa sia in trasferta, affacciandosi anche sul terreno di gioco assieme a Giulio Gallazzi durante il pre partita di Genoa-Juventus. I possibili nuovi proprietari non ci saranno invece sugli spalti per l'anticipo di sabato contro il Bologna. Dopo l'ultimatum di Preziosi che aveva imposto il suo "o dentro o fuori" entro il 30 settembre, la partita contro la squadra di Donadoni sarebbe potuta essere speciale per Gallazzi, " l'uomo dei fondi" bolognese che si sarebbe trovato ad affrontare la squadra della sua città, di fatto da nuovo proprietario del Genoa. Invece non sarà così. Il club più antico d'Italia resta in vendita. Il mandato di advisor, con due diligence annessa, sarà affidato alla statunitense Deloitte. E l'attuale presidente Enrico Preziosi continuerà a disertare lo stadio.
Minacce a Preziosi
Resta la situazione difficile soprattutto a livello ambientale: squadra al terzultimo posto, e la tifoseria organizzata in aperta contestazione con Enrico Preziosi. Il presidente del Genoa degli ultimi 14 anni, in seguito alla mancata cessione alla Sri Group, è stato vittima di dure e insostenibili minacce da parte di alcuni soggetti ben noti del mondo ultrà. L'amministratore delegato della società rossoblu' , Alessandro Zarbano, si è già recato in Questura per denunciare tutti i messaggi e le telefonate intimidatorie ricevute nelle ultime ore dal presidente del Genoa, oltre ad altre scritte minacciose pubblicate sul web.