Porrà, il senso di appartenenza di Spalletti e le seduzioni romane di Ancelotti

Serie A
Il giornalista di Sky Sport parla dell'esonero dell'allenatore italiano, esonerato dai veterani del Bayern

Giorgio Porrà racconta Luciano Spalletti, l'uomo che ha riacceso l'Inter dando segnali importanti. Su Carlo Ancelotti, uomo-mercato del giorno: "Non lo vedo al Milan, piuttosto per lui immagino una destinazione romana. O magari la panchina della Nazionale"

Spalletti? Importantissimo per l'Inter

L'allenatore toscano ha giustamente puntato molto sul senso di appartenenza, una cosa che forse tra i giocatori dell'Inter si era un po' persa strada in questi ultimi tempi. Per gli interisti sono suggestioni importanti perchè dal triplete vincono poco o nulla. E di queste seduzioni si stanno cibando. (Si parla di Spalletti nell'appuntamento con L'Uomo della domenica, lunedì 2 ottobre su Sky Sport 1 alle 20.30 e alle 23.00).

Ancelotti? Magari sulla panchina azzurra. Ma credo senta una piccola seduzione romana...

Ci sono molti spifferi su Ancelotti. Chiaramente uno come lui non può non ingolosire certe proprietà, soprattutto quelle cinesi che hanno necessità di esportare il loro brand nel mondo. Magari anche la Figc sta facendo qualche riflessione a media e lunga scadenza. Poi c'è il Milan: mi pare che due anni fa lui declinò, ma nel 2001 arrivò dopo Terim e riaccese un cliclo vincente. Credo che nel breve non accadrà nulla, ma penso che Ancelotti senta una piccola seduzione romana. Magari in quella direzione potrà andare, ma comuque non lo immagino nell'immediato.
 

Milan, giocatori ed allenatore hanno le loro responsabilità. Ma tutti hanno diritto di sbagliare

Dopo la brutta sconfitta con la Sampdoria il Milan, inteso come squadra ed allenatore, si deve assumere la responsabilità della figuraccia. Per fortuna che nella gara di Europa League ci ha pensato Cutrone, evitando così ai rossoneri un altro "raffinatissimo suicidio". Detto questo, c'è troppa frenesia intorno agli allenatori. Bisogna lasciare il tempo per lavorare con il gruppo. Questo discorso vale per Spalletti, così come per Montella. Ci vuole tranquillità ed è giusto anche dar loro il diritto di sbagliare.