Benevento da incubo: le peggiori partenze in A

Serie A

Vanni Spinella

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Sei sconfitte di fila e una serie incredibile di record negativi: e adesso l'Inter di Spalletti. In Europa va peggio solo il Crystal Palace di Hodgson, mentre De Biasi ha regalato all'Alaves la prima vittoria. Ma in passato c'è anche chi si è reso indimenticabile con un'annata da dimenticare

La sfilza di record al contrario è impressionante e non lascia presagire nulla di buono. Sei sconfitte su sei, un solo gol nei primi 540’ di Serie A della sua storia (peggior attacco del campionato), 16 subiti (peggior difesa; in media 2.6 a partita), porta mai inviolata, più autogol (2) che gol segnati: prima che il Benevento stabilisse questi “primati”, solo altre due squadre nella storia della Serie A avevano perso le prime 6 partite di campionato – Venezia nel 1949/1950 e Legnano nel 1951/1952 – e per entrambe finì con un’ingloriosa retrocessione all’ultimo posto in classifica.

La squadra di Baroni ci aggiunge anche la partita di Coppa Italia persa 4-0 in casa contro il Perugia (squadra di B) con cui ha inaugurato la stagione. Insomma, per ritrovare l’ultima vittoria del Benevento bisogna tornare ai primi di agosto, all’amichevole giocata contro la Vastese.

Vero, un anno fa il Crotone non se la passava molto meglio con un solo punto dopo le prime 6 giornate (che resterà tale fino alla decima, quando arriverà un altro pareggio) e poi alla 38esima sappiamo tutti come è andata a finire. Però le favole sono tali proprio perché non càpitano tutti gli anni, e allora è bene che il Benevento inizi a mettere punti in cascina. Spalletti, lei cosa ne pensa? Prossima avversaria dei campani l’Inter, miglior difesa del campionato e un ultimo quarto d’ora che fa tremare chiunque (8 gol sui 12 segnati). Non esattamente il modo più semplice per iniziare la risalita, mentre alla giornata successiva sarà già sfida-salvezza contro il Verona.

I guai di Hodgson

Allungando lo sguardo oltre i nostri confini, c’è chi se la passa forse anche peggio. In Premier League, con la sconfitta contro il Manchester United, il Crystal Palace ha già portato a 7 la striscia di sconfitte consecutive con cui ha iniziato l’anno, senza segnare neanche un gol. Le prime 4 (corredate da 7 gol subiti e 0 fatti) sono costate la panchina a Frank de Boer, ora ci sta provando un altro ex-interista, Roy Hodgson, a risollevare il club, ma con risultati pressoché identici: il conto dei gol subiti è salito a 17, rubato al Benevento il primato della peggior differenza-reti in Europa.

Rispetto alla squadra di Baroni può vantare due vittorie stagionali (2-1 all'Ipswich e 1-0 all’Huddersfield) in Coppa di Lega, l'unica competizione in cui il Palace è riuscito a segnare, ma se si guarda il calendario anche Hodgson ha poco da ridere. Dopo aver visitato nel giro di una settimana i due stadi di Manchester (incassando un 5-0 dal City e un 4-0 dallo United), adesso il Palace torna a giocare in casa: ma contro il Chelsea. Probabile che la striscia si allunghi a 8.

Le magie di De Biasi

Chi, invece, ha rialzato la testa è l’Alaves, che fino a ieri faceva compagnia a Benevento e Crystal Palace tra le squadre a 0 punti dei principali campionati europei. Il tocco magico di Gianni De Biasi, a cui è stata affidata la panchina del club spagnolo dopo l’esonero di Zubeldia, ha portato alla prima vittoria, un 2-0 in casa del Levante, proprio la squadra che l’allenatore italiano era stato chiamato a risollevare 10 anni fa (era il 10 ottobre 2007) dopo un avvio da un punto in 7 giornate.

Tornando in Italia, e detto dei rari casi di squadre a 0 dopo 6 giornate, in tempi più recenti abbiamo assistito ad altre partenze con il freno a mano tirato. Nell’era dei tre punti a vittoria, ne avevano appena 1 dopo 6 giornate il già citato Crotone, ma anche Bologna (2011/2012), Cagliari (2008/2009), Treviso (2005/2006), Ancona (2003/2004), Atalanta (2002/2003), Venezia (2001/2002), Salernitana (1998/1999), Padova (1995/1996), Reggiana (1994/1995). In tre (Crotone, Bologna, Cagliari) su 10 a fine stagione hanno raggiunto la salvezza. Ma va anche detto che alla settima giornata solo Crotone, Padova e Reggiana erano ancora ferme a 1: e tra queste solo il Crotone ce l’ha fatta…

Quel "mitico" Ancona

Il record negativo di punti a fine stagione, ma erano campionati a 18 squadre, spetta al Brescia 1994/1995 (12 in 34 giornate, ma dopo le prime 6 non era ultimo), segue l'Ancona del 2004 (che fallirà l'anno dopo), 13 punti in 34 giornate raccattati vincendo appena due volte e pareggiando 7 partite: 21 i gol fatti, 70 quelli subiti. Il tutto nonostante un roster infarcito di vecchie glorie: Maurizio Ganz (35 anni), Pasquale Luiso (34), Dario Hubner (36), Paolo Poggi (32), Milan Rapaic (30) solo per l'attacco, con l'aggiunta da gennaio della ciliegiona sulla torta, il gemello grasso di Mario Jardel. Capocannoniere della squadra sarà però il 26enne Cristian Bucchi, con 5 gol. A centrocampo ci sono un giovanissimo Pandev e gli esperti Dino Baggio e Di Francesco, e poi, tra gli altri, Daniel Andersson, Fabio Bilica e William Viali: un'accozzaglia di nomi, senza la famosa "amalgama", ma se solo avesse potuto il presidente Pieroni avrebbe comprato anche quella.

I Viali del tramonto

Male anche il Venezia 2001/2002, retrocesso con 18 punti (3 vittorie, 9 pareggi, 22 sconfitte), in cui giocano Maniero, Di Napoli, Magallanes e poi, tra gli altri, Daniel Andersson, Fabio Bilica e William Viali.

Furono 19 (in 38 giornate) i punti del Parma 2014/2015 poi fallito; 21, invece, quelli messi insieme dal Treviso 2005/2006, con Handanovic riserva di Zancopè, Reginaldo, Borriello e poi, non ci crederete, ancora William Viali, stavolta lasciato solo dai due compagni di sventura. Vista la piega che stava prendendo l’esperienza in Italia, Bilica aveva preferito provare la Ligue2 mentre Andersson era già tornato a casa al Malmoe.