Insigne: "Volevo lasciare il calcio, poi il Napoli..."
Serie AL’attaccante azzurro ha parlato delle prossime sfide che attendono la squadra di Sarri, in particolare quella contro la formazione allenata da Guardiola: "Hanno grandi campioni ma dobbiamo avere fiducia in noi stessi", ha detto al sito dell’UEFA
Tra gli impegni con la Nazionale - che sarà impegnata in Albania per avvicinare ancora di più l’obiettivo Mondiale - e quelli con il Napoli, Lorenzo Insigne è pronto ad affrontare una serie di partite fondamentali per la stagione sua e delle squadre in cui gioca. Lo stesso fantasista azzurro ha raccontato le sue speranze e le aspettative in vista dei prossimi importanti impegni in Italia, in Europa e non solo. Queste le sue parole al sito ufficiale dell’UEFA, riferite alla doppia sfida in Champions League contro il Manchester City di Pep Guardiola.
"Abbiamo grandi qualità"
"Non dobbiamo andare in campo con paura - ha iniziato dicendo Insigne - anche se sappiamo che hanno grandi campioni, dobbiamo avere fiducia in noi stessi. Se giochiamo da squadra come facciamo ultimamente possiamo mettere in difficoltà chiunque, abbiamo le qualità giuste". D’altronde il suo Napoli già in passato (contro il Borussia Dortmund, a cui segnò su splendida punizione o più di recente il Real Madrid) ha dimostrato di poter fare ottime cose non solo in Serie A ma anche in Europa. "Segnare al Bernabeu non è una cosa che capita tutti i giorni, a maggior ragione ad un napoletano come me che indossa la maglia della sua città. Sono sogni che ognuno di noi conserva sin da bambino, spero che altri possano vivere le stesse emozioni".
"Volevo lasciare il calcio perché troppo basso"
Dopo le partite dell’Italia verrà il momento di concentrarsi solo sul Napoli - che tornerà in campo per affrontare la Roma e l’Inter. E’ dunque il momento per dare tutto e provare così a realizzare i sogni personali e quelli di un’intera città: "Qualsiasi giocatore che indossa la maglia della squadra della propria città può avere qualche problemino. E le aspettative dei tifosi nei miei confronti, essendo napoletano, possono starci. Ricordo che ero piccolo quando il nostro pubblico riempiva lo stadio per una partita di Serie C. Questo non capita mai". E ancora: "Tutti dicevano che ero bravino, ma troppo basso. E io, ad un certo punto, volevo smettere perché pensavo fosse inutile continuare. Poi arrivò il Napoli e quel provino che andò bene...".