Nuove scintille tra Maxi Lopez e Icardi, l’attaccante dell’Udinese lancia una frecciata a Maurito: "Un giorno gli parlerò, ma il pensiero non mi fa perdere il sonno. Le biografie dovrebbero scriverle solo i veri campioni, io ho ricevuto due o tre proposte ma ho rifiutato"
Maxi Lopez-Icardi, nuove scintille. Tra i due ovviamente non corre buon sangue per via delle note vicende sentimentali legate a Wanda Nara, oggi compagna dell’attaccante dell’Inter, e Maxi Lopez non ha perso occasione per lanciare una frecciata a Maurito. "Anche io ho ricevuto due o tre offerte per scrivere un'autobiografia, però non mi considero una persona così importante per pubblicare una biografia. Un libro può essere scritto dai veri campioni, quelli che hanno davvero qualcosa da raccontare", le parole di Maxi Lopez in riferimento alla biografia pubblicata dal numero 9 nerazzurro. Maxi Lopez che poi parla così di Maradona, che ha sempre preso le sue difese schierandosi apertamente contro Icardi: "Diego è una persona che non ha filtro, dice veramente cosa pensa e non parla di questo o di quello perché è un amico di uno o di un altro. Io l’ho incontrato personalmente solo una volta durante una partita di beneficenza. Prima o poi incontrerò Icardi e gli parlerò, ma non è che questo pensiero mi tolga il sonno", le parole dell’attaccante dell’Udinese.
"10 gol? Non mi bastano, voglio battere il mio record in Italia"
Maxi Lopez che racconta la sua infanzia in Argentina: "Sono nato a Buenos Aires, in pieno centro città con un milione di abitanti. Mio padre Riccardo, che ho perso quando avevo 12 anni, ha giocato a calcio ma non a livello professionistico. Faceva il ragioniere e portava a casa la pagnotta per la famiglia. Eravamo in sei: mia mamma Maria, mia sorella Marcella e i fratelli Jonathan ed Ezequiel. Solo Jonathan ha provato a intraprendere la carriera del calciatore: ha giocato nella seconda squadra del Maiorca quando c’ero anch’io. Il mio idolo? Batistuta". L’attaccante dell’Udinese svela poi gli obiettivi per la stagione in corso: "Realizzare solo 10 gol non mi basta, veramente ne vorrei fare qualcuno in più per battere il mio record in Italia. I gol alla Sampdoria senza esultare? Quando sono tornato da avversario con Catania, Chievo e Torino, Marassi mi ha sempre accolto con un grande applauso. Quella era ancora la Sampdoria di Garrone padre, una società forte con tifosi pazzeschi. A me è sembrato giusto fare così", ha aggiunto Maxi Lopez. Che ha poi svelato il perché del suo soprannome: "Gallina d'oro viene da una mia esultanza particolare dopo un gol a Barcellona. E siccome il simbolo del River è la Gallina... Il 'd’oro' non so se è stato aggiunto perché ho i capelli biondi, diciamo che è stata licenza poetica", ha concluso l’argentino.