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Udinese-Juventus 2-6: tripletta di Khedira, gol di Pjanic e Rugani. Espulso Mandzukic. Gol e highlights

Serie A

Michele Mastrogiacomo

Grande prova di forza alla Dacia Arena della squadra di Allegri che vince 6-2 nonostante l'inferiorità numerica per l'espulsione di Mandzukic a metà del primo tempo. Udinese in vantaggio con Perica, poi una tripletta di Khedira, l'autogol di Samir e le reti di Rugani e Pjanic riportano alla vittoria i campioni d'Italia dopo un solo punto conquistato nelle ultime due partite. Juve a -3 dal Napoli e -1 dall'Inter

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UDINESE-JUVENTUS 2-6
8' Perica (U), 14' aut. Samir (J), 20' Khedira (J), 48' Danilo (U), 52' Rugani (J), 58' e 87' Khedira (J), 91' Pjanic (J)

Udinese (4-4-2): Bizzarri; Ali Adnan (72' Stryger Larsen), Danilo, Nuytinck, Samir (67' Pezzella); De Paul, Fofana, Hallfredsson, Jankto; Maxi Lopez, Perica (82' Bajic).
Juventus (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner (89' Bernardeschi), Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira; Cuadrado (78' Barzagli), Dybala (68' Douglas Costa), Mandzukic; Higuain.
Espulso: Mandzukic al 26' per doppia ammonizione
Ammoniti: Ali Adnan, Samir, Perica, Hallfredsson, Danilo, Cuadrado, Fofana

Allegri riscopre la sua Juve. La ritrova in un umido pomeriggio di metà ottobre, dopo aver rischiato di perderla nel fango di una partita sporcata dal solito gol subito nei primi minuti, risollevata da un 1-2 di rabbia e ciniscmo e poi complicata dall'insolita e inspiegabile espulsione, seppur figlia di un errore arbitrale, di Mario Mandzukic. E invece, fortificata dalle antiche certezze sancite dal ritorno al più classico dei 4-2-3-1, alla fine la banda Allegri si è rimboccata le maniche, ha messo i muscoli al servizio del risultato e si è andata a prendere una vittoria che di fatto, complice lo 0-0 del San Paolo, cancella se non la sconfitta contro la Lazio, quantomeno il pareggio di Bergamo. Il bello, o comunque l'inedito, è che dei 6 gol segnati nessuno sia arrivato dai 4 attaccanti, ma ben 3 da uno straordinario Khedira, che più che giocare a calcio di fatto si inserisce e lo fa in maniera impeccabile. Il brutto, in una partita comunque resa più facile da un'Udinese che ancora deve capire quale campionato vuole giocare, sono invece i due gol subiti, il primo dei quali quando si era ancora 11 contro 11 e l'arbitro aveva fischiato da appena 8 minuti. Sono già 9, con questi due, le reti incassate dalla Juve in altrettante giornate di campionato, 4 in meno di Napoli, Inter e Roma. Se veramente vuole centrare l'impresa del settimo scudetto consecutivo Allegri sa benissimo su cosa dovrà lavorare. Intanto rispolvera il suo vecchio vestito e per almeno tre giorni riacquista un sorriso. 

Ricomincio da Perica 

La Juve torna all’antica, Vecchia Signora più che mai, e si presenta alla Dacia Arena con quel 4-2-3-1 che nella passata stagione la portò fino al sesto scudetto consecutivo e alla finale di Cardiff. Anche gli interpreti sono gli stessi, nessun nuovo acquisto dal primo minuto e il solo Rugani al posto dell'oramai dimenticato Bonucci. Delneri ritrova Perica, lo piazza alle spalle di Maxi Lopez per aiutare il centrocampo e comanda un pressing alto a soffocare il più possibile il giro palla di Pjanic e Khedira. Le intenzioni sembrano buone, l’intensità anche, ma la Juve sa gestire bene il pallone e riesce sin da subito a trovare l’uomo libero sugli esterni dove Lichtsteiner e Alex Sandro aiutano Cuadrado e Mandzukic. La prima svolta della partita però arriva per un doppio errore di Rugani, che dopo 8 minuti perde palla con la squadra sbilanciata in avanti e nel tentativo di recuperarla serve in scivolata Perica: il croato si invola in uno contro uno, disorienta Chiellini andando sul sinistro e fredda Buffon con una conclusione angolata e potente. Vecchia Juve, nuove brutte abitudini. Altro gol subito, ancora nei primi minuti come contro lo Sporting, e altra partita che si mette in salita.

Disastro Samir, solito Khedira

Il momento già complicato dei bianconeri - un solo punto nelle ultime due partite - potrebbe diventare un macigno sulle spalle dei giocatori di Allegri che però, e si era capito subito, hanno tuttaltra caratura rispetto all’undici di Delneri. Pjanic e Dybala iniziano a far girare la squadra e come per inerzia le occasioni arrivano una dopo l’altra. E in 6 minuti la partita cambia di nuovo. Per due volte. Prima per via di un altro errore, quello clamoroso di Samir che su un angolo dalla sinistra salta in maniera scomposta e infila Bizarri con un colpo di testa degno di un grande attaccante. Poi, appena 6 minuti più tardi, grazie a una bellissima azione che porta la Juventus a ribaltare un tentativo di pressing dell’Udinese con un doppio cambio di gioco a premiare l’inserimento di Khedira: colpo di testa che prende in contropiede Bizzarri e in un soffio di emozioni siamo già 1-2.

Mandzukic perde la testa, ma Buffon...

Tutto da rifare per l’Udinese, che ora, però, rischia seriamente di crollare al tappeto. Sul servizio di Pjanic, Higuain anticipa Danilo, lo aggira e scheggia il palo. Poi sempre l’argentino scappa sul centro destra alle spalle di Nuytinck e serve Mandzukic che è in netto vantaggio su Ali Adnan. Il croato colpisce la palla, l’iracheno lo disturba commettendo probabilmente fallo, ma per Doveri non c’è nulla. E’ la seconda svolta della gara, perché Mandzukic e Ali Adnan a quel punto cominciano a litigare, l’arbitro li ammonisce entrambi, il croato della Juve non gradisce, manda a quel paese Doveri e si prende il secondo giallo in pochi attimi. E' il primo rosso rimediato da Mandzukic nelle 289 presenze collezionate sinora nei 5 maggiori campionati europei. In dieci, Allegri non cambia uomini ma si sistema con un 4-3-1-1 che lascia in leggera inferiorità il centrocampo della Juve e restituisce all’Udinese quel po’ di coraggio presto smarrito dopo i primi minuti. E allora, ecco che negli ultimi dieci del primo tempo tocca a Buffon diventare protagonista per sventare gli attacchi sempre più insistenti degli uomini di casa. Il portierone della Juventus prima salva su un potentissimo sinistro di Jankto scagliato da pochi metri, poi intercetta in tuffo un tiro cross velenoso che Perica aveva appena sfiorato. La Juve, che da quando è in dieci non è più riuscita ad uscire dalla propria metà campo, per il momento di salva e va al riposo in vantaggio per 2-1.

Un gol tira l'altro

Se nel primo tempo, finale compreso, era successo un po’ di tutto, la ripresa di certo non può essere da meno. L’Udinese parte forte, incoraggiata anche dall’uomo in più, e colpisce quasi subito con Danilo che salta tutto solo nel cuore dell’area bianconera sugli sviluppi di una punizione dalla destra. Qualche secondo di esitazione per il silent check tra Doveri e Massa (il Var di oggi) e gol convalidato nonostante anche dalle riprese televisive la posizione del brasiliano sembri leggermente in fuorigioco. 2-2 e di nuovo tutto da rifare. Come già successo nel primo tempo dopo il gol di Perica, però, la Juventus non si scompone e nonostante l’uomo in meno ricomincia a giocare a viso aperto, conquistando subito campo e una punizione dal limite. Palla al centro, Rugani salta tra Nuytinck e Danilo e Allegri può esultare di nuovo. La medicina migliore per una squadra in dieci, gol da palla inattiva e la possibilità, ora, di potersi difendere con ordine e ripartire con la velocità di Cuadrado e Dybala. Proprio su un fallo di Perica ai danni del colombiano arriva un altro calcio piazzato che la Juventus sfrutta col cinismo delle grandi squadre: Rugani riceve sul secondo palo e appoggia in mezzo dove la difesa di casa, quasi pietrificata, rimane a guardare Khedira che di destro infila per la quarta volta Bizzarri.

Si finisce in goleada

A metà tra il regalo e un’acclarata manifestazione di superiorità fisica, il gol della Juve frena ancora di più l’inerzia degli uomini di Delneri, già smorzata dal vantaggio di Rugani, e permette ai campioni d’Italia di gestire gli ultimi 15 minuti con la leggerezza della grande squadra. A differenza del primo tempo Buffon non corre alcun rischio, Allegri rinforza gli argini inserendo Barzagli e uno straordinario Khedira realizza la sua personale tripletta con un gran diagonale di destro al termine di uno dei suoi più classici inserimenti. E’ finita, la Juve è tornata e lo urla a gran voce, arrotondando il risultato proprio all’ultimo respiro grazie a un destro di Pjanic leggermente deviato da Nuytinck che regala ad Allegri il miglior attacco del campionato. Poteva essere una serata da incubo, è stata forse la passeggiata della rinascita. Di certo facilitata da un’Udinese non proprio irresistibile e da verificare nei prossimi e più probanti impegni. Ma di certo rigeneratrice. Perché, a volte, bisogna tornare alle origini per ritrovare se stessi.

LE STATISTICHE DELLA PARTITA

-Per Mandzukic si tratta del primo cartellino rosso in gare ufficiali da quando gioca in un club dei 5 maggiori campionati europei (289 presenze).
-La Juventus non subiva un'espulsione in campionato da maggio 2016 (Alex Sandro vs Verona)
-Sami Khedira non segnava in campionato dallo scorso aprile; l'Udinese è l'unica squadra a cui ha segnato più di un gol in Serie A (due)
-Due gli autogol commessi dall'Udinese, due quelli in favore della Juventus: in entrambi i casi nessuna squadra ne ha avuti di più in questo campionato
-Stipe Perica ha trovato la rete in tutte le ultime tre gare di Serie A giocate da titolare.
-Per la prima volta in carriera, Rugani ha fatto gol e assist nella stesa partita di Serie A.
-Prima doppietta di Sami Khedira in Serie A.
-Quello per il gol di Daniele Rugani è stato il primo assist di Paulo Dybala in questo campionato.
-Quattro i gol dei difensori dell'Udinese: nessuna squadra ha segnato più reti con il proprio reparto arretrato in questa Serie A.
-La Juve non segnava 6 reti in trasferta in Serie A da novembre 2012.