Var, paga solo Bonucci

Serie A

Lorenzo Fontani

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Nella domenica di campionato l’episodio più eclatante è stato il rosso al capitano del Milan (poi squalificato per due giornate). Ma non è stato l’unico: lavoro per il Var anche in Udinese-Juventus e Lazio-Cagliari

BONUCCI, DUE GIORNATE DI SQUALIFICA

La sottile linea rossa del Var è sempre più difficile da posizionare. Al di là in questo weekend è finito bruscamente Bonucci, ma ci sono almeno un paio di episodi che lasciano spazio a discussioni, come è naturale peraltro laddove l'arbitrio è rimasto tale. Per quanto possa essere stato non premeditato o del tutto intenzionale è difficile non ritenere "da Var" il gesto del difensore del Milan: il pallone è troppo lontano e il colpo troppo vistoso per non legittimare la chiamata di Mazzoleni e la successiva "on field review" di Giacomelli. È il primo rosso diretto dato con l'aiuto del Var per una condotta violenta e non per un semplice grave fallo di gioco (come era stato quello di Bertolacci su Lasagna in Udinese-Genoa): una differenza rilevante perché ha escluso da subito la possibilità per il capitano del Milan di avere una sola giornata di squalifica. E, infatti, il giudice sportivo ne ha decise due: Bonucci salterà Chievo e Juventus.

Montella non l'ha presa bene e definendo "televisivo" il rosso a Bonucci ha rivendicato allora i rigori altrettanto televisivi su Bonaventura e Kalinic: troppo "leggero" il secondo, ma sul primo si può discutere perché Rigoni va piuttosto nettamente a bloccare l'avversario. Chiaro errore non fischiare? Dipende da dove si mette la famosa linea che separa il "clear mistake" dal "not clear".

A Udine, ad esempio, c'era almeno un episodio nel quale l'asticella era stata probabilmente superata: è stato quando Mandzukic ha concluso a lato cadendo in area sull'intervento alle spalle di Ali Adnan. Un fallo da rigore che è sfuggito a Doveri e che ha portato poi al faccia a faccia tra il croato e l'iracheno e al doppio giallo per lo juventino. 

Cartellini non revisionabili (non c'è un rosso diretto) ma andava forse rivisto l'intervento che avrebbe portato al rigore per la Juve (si era sul 2-1 per l'Udinese). Massa non ha messo becco invece, né in quella occasione né sul contatto, in effetti non così clamoroso, di Alex Sandro su Larsen. 

Né, poi, sui gol di Danilo (2-2) e di Khedira (il secondo del tedesco, quello del 2-4). Eppure secondo il nostro SkyTech in entrambi i casi c'era fuorigioco: leggerissimo quello di Rugani al momento della sponda per Khedira (troppo poco per una review), un po' più chiaro quello di Danilo. Ma anche qui secondo il Var non abbastanza per cancellare la rete.

Rete che invece è stata tolta a Farias del Cagliari sul 1-0 per la Lazio: sarebbe stato il pareggio rossoblu, e qui la scena è stata più articolata. L'assistente sbandiera fuorigioco, Pairetto, convinto che quella di Bastos sul tiro di Ionita sia una giocata, convalida ritenendo l'attaccante del Cagliari rimesso in gioco. Il Var Pasqua invita Pairetto a riconsiderare l'intervento del difensore laziale e il gol viene di nuovo tolto: deviazione, quindi si sostiene la scelta dell'assistente, quindi fuorigioco. Anche qui, questione di millimetri, questione di una sottile linea. Che per ora non è necessariamente rossa, ma quando si avvicineranno i primi verdetti lo diventerà senz'altro.