Dopo il 6-2 di Udine, secondo e netto successo consecutivo dei bianconeri. All'Allianz Stadium sblocca Bernardeschi, raddoppia Dybala. Paloschi accordia al 34' e i banconeri cominciano a soffrire. Poi Higuain e Cuadrado decidono il 4-1. La squadra di Allegri a -3 dalla capolista Napoli e sabato affronterà il Milan a San Siro
JUVENTUS-SPAL 4-1
14' Bernardeschi (J), 22' Dybala (J), 34' Paloschi (S), 65' Higuain (J), 70' Cuadrado (J)
Il tabellino
Juventus (4-2-3-1): Szczesny; Lichtsteiner, Barzagli, Rugani, Alex Sandro; Bentancur, Khedira; Bernardeschi, Dybala, Douglas Costa; Higuain.
Spal (3-5-2): Gomis; Oikonomou, Salamon, Felipe; Lazzari, Schiavon, Viviani, Rizzo, Mattiello; Borriello, Paloschi
La Juventus batte 4-1 la Spal, ottiene la seconda vittoria con goleada consecutiva (dopo il 6-2 a Udine) e resta nella scia di Napoli e Inter. Vittoria netta più sul piano del risultato che su quello del gioco, a causa di qualche black-out di troppo che, soprattutto nel secondo tempo, ha portato la matricola emiliana in vicina al pareggio. La qualità alla fine ha fatto la differenza, certo, ma il calo di concentrazione continua ad essere un pericolo sempre in agguato per la squadra di Allegri.
L'avvio è solo della Juve
La Juve controlla il pallone, la Spal si difende. I primi 10 minuti all'Allianz Stadium trascorrono così, con i bianconeri che, passaggio dopo passaggio, si preparano a sbloccare il risultato e gli ospiti, invece, a provare di arginare l’arginabile dandosi (quasi) tutti appuntamento a centrocampo. Tentativo vano perché il gol juventino arriva puntuale al 14’, passaggio dopo passaggio appunto. Lichsteiner scarica al limite dell’area per Douglas Costa che a sua volta appoggia a Bernardeschi: controllo di coscia e poi al volo col mancino per infilare il pallone nell'angolo lungo. Un consiglio per chi avesse qualche dubbio sulle qualità dell'ex Fiorentina: rivedere almeno un paio di volte l'azione. La bellezza di questo gesto, però, non basta ad eliminare quanto accaduto prima del fischio d’inizio. E allora, sull'1-0 per la Juve, facciamo un passo indietro.
Il Diario di Anna Frank, quei fischi ignobili
Al turno infrasettimanale si è arrivati dopo il "caso adesivi", ovvero il fotomontaggio del volto di Anna Frank con maglia della Roma affisso nella curva giallorossa da alcuni tifosi della Lazio. A seguito dell'episodio è stato deciso di leggere in tutti gli stadi un passo del "Diario" della scrittrice ebrea e simbolo della Shoah. Peccato che dalla curva juventina, oltre all'Inno di Mameli – mai così poco pertinente - sia pure arrivato qualche fischio. Il resto dello Stadium ha ascoltato in silenzio e poi applaudito il brano letto dall'ebraista Corradini.
Magia di Dybala, poi Paloschi riapre il match
Eravamo rimasti all'1-0 della Juve. Forse sulla scia della goleada a Udine, la squadra di Allegri sembra rigenerata, più tranquilla e consapevole dei propri mezzi. E così, per un Bernardeschi che realizza il suo 3° gol in campionato, c'è anche un Dybala che torna a segnare dopo essere rimasto a secco nelle ultime 3 giornate. L’argentino sforna il suo piatto forte, una punizione perfetta che lancia a quota 11 nella classifica marcatori. Partita chiusa? "Ni". Sul primo vero affondo della Spal, infatti, il pallone arriva in qualche modo a Paloschi che deve solo spingere il pallone oltre la linea. Rivedi pure stavolta l'azione e pensi "bah, dov'era la difesa?".
Il lato oscuro della Signora…
Domina per 35 minuti, subisce un gol improvviso e si perde. La Juve funziona un po' così in questa prima parte della stagione. Un limite che non può essere imputabile solo alla "BBC" che lì dietro non c’è più né al modulo, quanto piuttosto ad una fragilità (mentale) che rischia di diventare cronica. Di sicuro il problema è evidente in avvio di ripresa, quando la Spal ha almeno un paio di occasioni per il 2-2. La frittata sembra fatta quando la palla supera Szczesny sul colpo di testa di Oikonomou, ma il fuorigioco di Paloschi – confermato dopo due minuti di Var - fa tirare un sospito di sollievo al pubblico di casa. Un po' meno ad Allegri. che se la prende, maltrattandolo parecchio, con il suo cappotto.
La qualità fa (sempre) la differenza
Avere in panchina ricambi di assoluto valore, però, fa la differenza. Cuadrado sostituisce Bernardeschi, Pjanic entra al posto di un non esaltante Bentancur. Benzina pura nelle gambe di una Juve che torna piano piano a fare la voce grossa. E nella "serata del ritorno al gol", c'è spazio anche per Higuain, che al 65' stordisce la volenterosa Spal di Semplici. Per il Pipita, che s'era inceppato dal 1° ottobre contro l'Atalanta, una boccata d'ossigeno che sarebbe potuta diventare pure qualcosa di più se il Var non avesse individuato il fuorigico che ha rimandato l'appuntamento con il suo 100esimo gol in A. Poi la rete di Cuadrado a mettere il sigillo sul secondo successo di fila dei campioni d'Italia. I bianconeri confermano di avere tutte le carte in regola per riprendersi la testa della classifica, ma Allegri deve porre rimedio a quella pericolosa fragilità difensiva. Magari in tempo per sabato, quando a San Siro la Juve affronterà il Milan.