Pippo Inzaghi: "Milan, serve tempo. Immobile come me? Mi piace..."
Serie AA tutto Inzaghi: "Alleno grazie ad Ancelotti: il periodo al Milan mi ha fatto crescere. Il gol più bello ad Atene: non ho dormito per 10 notti". Sulla squadra di Montella: "Ottimo mercato, ma serve tempo. Simone? È straordinario. Immobile, Belotti, Cutrone: in loro vedo la giusta determinazione"
Oggi il Venezia, ieri una carriera costellata da mille emozioni e trofei. La nuova vita di Filippo Inzaghi è in panchina e i risultati sono arrivati fin da subito: dopo la parentesi al Milan, una promozione in B e, ora, il tentativo di scalata fino alla Serie A. “Il tecnico più importante della mia carriera è stato Ancelotti, che mi ha allenato per più di dieci anni. E sappiamo tutti Ancelotti che persona sia…”, ha raccontato Pippo al Corriere dello Sport. “Ma ringrazio tutti gli allenatori che ho avuto: mi hanno fatto amare questa professione. Io non ho mai mancato di rispetto all'allenatore, non ho mai mandato a quel paese qualcuno perché mi aveva cambiato o lasciato in panchina. Questa è una cosa importante in un rapporto tra giocatore e allenatore". Il primo passo della sua nuova carriera sempre in rossonero, in un Milan al termine di un ciclo durato decenni: ”Quando ho allenato il Milan sono stati anni difficili per tutti, però devo dire che quei mesi mi sono serviti molto e mi serviranno molto, nella mia carriera. Mi hanno convinto di poter fare questo lavoro: in una stagione complicata abbiamo tenuto il gruppo unito fino all'ultima partita e le ultime quattro le abbiamo vinte. Mai nessun giocatore mi ha mancato di rispetto, nonostante fossi un allenatore giovane. Questo mi ha dato grande convinzione nei miei mezzi per cui, dopo, aspettavo solo di ripartire, di poter fare quello che mi piace nel modo giusto. Quello che sta accadendo a Venezia".
"Il gol più bello ad Atene: non ho dormito per 10 notti"
Carriera da allenatore a parte, Inzaghi ripercorre le emozioni di una vita di campo intera: “Il gol più bello è stato sicuramente quello di Atene: segnare in una finale di Champions e vincerla, per un attaccante è un sogno. Per dieci notti non ho dormito. Non mi era mai capitato e sta a significare l'emozione che avevo provato. Anche se devo dire che nel 2007 ho avuto la fortuna di fare due gol ad Atene, un gol a Montecarlo e due gol a Yokohama. Cinque gol nelle tre finali, un'impresa unica. Ne sono orgoglioso, perché non lo ha mai fatto nessuno nella storia del calcio. Quello è stato un anno magico. Se poi pensiamo che avevo trentaquattro anni… A volte, adesso, a vent'anni i giocatori si sentono vecchi". Il Napoli comanda per ora in Serie A, una realtà che Inzaghi avrebbe sposato con piacere in passato: “Sarei andato a Napoli molto volentieri, ma nel calcio non si può mai sapere quello che può succedere e come sarebbe stata la carriera. Rinunciai non per Boskov, ma perché, la sera della decisione da prendere, si giocò il ritorno, a Parma, della partita con l'Halmstad. All'andata in Svezia avevamo perso 3-0 e il ritorno si presentava proibitivo, sulla carta. Ma io feci gol dopo quaranta secondi e vincemmo 4 a 0. Quella sera la società del Parma decise di non mandarmi più a Napoli. La verità è tutta qua, non ci sono altre cose".
"Milan, serve tempo per amalgamare. Simone è straordinario"
In prima pagina c’è anche un nuovo Milan che fa fatica, quello di Montella: "Da fuori è difficile parlarne - ammette Inzaghi - io posso dire che secondo me il Milan ha fatto un'ottima campagna acquisti e c’è bisogno di un po' di tempo per amalgamare. È chiaro che in Italia di tempo ce ne è sempre poco, ma mi auguro che venga concesso perché gli acquisti sono stati importanti e Montella è un ottimo allenatore. A volte, per far ripartire dei cicli, ci vuole un po' di pazienza. Così fece la Juve all'inizio e poi vediamo cosa ha fatto in questi anni". ‘Inzaghino', Simone, sta facendo grandi cose alla guida della Lazio: “Sta facendo qualcosa di straordinario perché è molto preparato, va a Formello alle otto di mattina e va via alle otto di sera. La società gli ha dato fiducia, ha preso dei giocatori importanti e lui sta facendo bene. Io sono contento perché quando un allenatore è giovane, soprattutto da noi, non si vede l'ora di dire che non ha esperienza, e, sotto sotto, si spera che fallisca. Per cui sono contento che Simone abbia fatto bene e abbia dimostrato come quello che si fa per vent'anni da calciatore ti possa servire per eccellere".
"Immobile, Belotti, Cutrone: in loro vedo la giusta cattiveria"
In conclusione una battuta su chi può essere il nuovo Pippo: “È difficile fare paragoni perché ognuno è sé stesso. Devo dire che il parallelo fatto da Simone tra me e Immobile mi piace. Immobile ha caratteristiche sue, però mi pare ci unisca la grinta, la determinazione. Immobile lotta su ogni palla, cerca il gol in ogni modo, vorrebbe spaccare la porta. L'altra sera con il Cagliari, sul 2-3, rincorreva un giocatore del Cagliari al limite della propria area. Ecco questo è un bello spot per il calcio, per i giovani, per la Lazio. Immobile è un po' come Belotti o Cutrone del Milan: in loro vedo cattiveria, gioia di giocare, si vede che amano la propria professione. Queste sono cose belle da vedere".