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Benvenuti all'Inter Park: tutti uniti per un sogno chiamato...

Serie A

Alfredo Corallo

Foto di gruppo per l'Inter ad Appiano Gentile (foto Inter.it)

Alla base del momento magico dei nerazzurri c'è un ritrovato spirito di gruppo, che appare più unito che mai: tra scherzi, risate e amicizie tra i giocatori che vanno oltre il campo la squadra di Spalletti e di bomber Icardi si presenta all'appuntamento con il Torino (domenica a pranzo) carica di entusiasmo  

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Il "clan" ha lasciato spazio alla "famiglia allargata", ma il capo è rimasto un argentino, l'ultimo erede di una dinastia di Gauchos che ha regnato alla Pinetina per oltre un decennio. È toccato a Mauro Icardi - e al nuovo mèntore Luciano Spalletti - ricreare un gruppo dalle ceneri di un'altra stagione a digiuno di rivincite. Nell'annunciare l'arrivo del mister toscano il club nerazzurro aveva sottolineato il valore di questa parola: famiglia. "Ogni famiglia può avere un momento di difficoltà, l'importante è farsi trovare pronti quando inizia la battaglia. #Interiscoming". Ma più che uno stratega, serviva un "genio" - il copyright è di Wanda - e in effetti Spalletti quella faccia "lampadata" alla Aladino un po' ce l'ha... Così, in pochi mesi, è ricomparso magicamente l'appetito, perché se domenica a pranzo i tifosi interisti prenderanno posto in 70mila al "rodeo" del Meazza - con il Toro che, nello loro intenzioni, dovrebbe recitare la parte della vittima sacrificale - è evidente che la ricetta dello chef un non-so-che di magico la contenga: ma cosa?

 

Maurito's way

Tre-quattro uova e farina quanto basta. Insomma, gli ingredienti base per una torta, buona per un compleanno: ne sanno qualcosa - nell'ordine - Vecino, D'Ambrosio e Padelli. La preparazione è semplice: Icardi, con una scusa, si "smarca" dall'allenamento; un paio di compagni che lo spalleggiano, altri distraggono l'ignaro festeggiato, e Maurito in agguato gli serve il dolce nell'esultanza generale. Sembra quasi lo schema di un gol.

Coiffeur Candreva 

Gli assistenti preferiti del capitano-tuttofare sono "Aò" e "Guagliò": rispettivamente il romano Candreva e il napoletano D'Ambrosio, che si avvalgono di un giovane "garzone" bergamasco (Gagliardini). Hanno la "fissa" dei capelli: un giorno biondi, l'altro rasati, stesso taglio per tutti. Candreva ha pure aperto un salone... "Un gruppo unito si vede anche da questo", sostiene D'Ambro. Più 3, e altri 3 punti, che sono già 29. E "faccine" che piangono lacrime di risate come se piovessero. 

 

Ciuri-Ciuri, Kung-Fu, Ex-Epic, Inter-Milan e Ice-Samir

Poi ci sono "Ciuri-ciuri" Nagatomo (mezzo giapponese e mezzo siculo, sapientemente "ammaestrato" da Fiorello); "Kung-Fu" Perisic cintura nera di "stories" su Instagram; e il nuovo Brozo che da neo papà ha abbandonato la sua proverbiale "ignoranza", innamorato pazzo com'è della sua bimba "epic". C'è, inoltre, uno slovacco che gioca nell'Inter ma che si fa chiamare Milan (Skriniar). E un portiere sloveno che non distingue un rigore a favore da uno contro: cosa volete che cambi per uno come Handanovic. 

Il Divino Luciano

Nemmeno Spalletti si è sottratto a questo clima di "euforia" generale. Alla fine di settembre ha fatto gli onori di casa con la presentatrice argentina Susana Giménez, che Wanda ha accompagnato ad Appiano Gentile con il "malizioso" intento di accasarla: "Per questo tipo di allenamento c'è tutta la disponibilità che desidera...". Un "genio" per Wanda, "divino" per Susana. Dal "di-vino" Johathan al "Divino" Luciano il passo... è stato decisamente un altro!

Calici amari

Il 3 novembre di 5 anni fa l'Inter di Stramaccioni - e di Jonathan, che scaldava la panca - vinceva 3-1 a Torino e sognava in grande: prima in classifica, la prima squadra a "violare" lo Juventus Stadium che aveva mantenuto l'imbattibilità per 49 partite. Ma il finale (di campionato) è noto: Inter-Udinese 2-5, Strama esonerato, nerazzurri fuori dalle coppe.

Ma restiamo per un attimo a Torino, trasferiamoci all'Olimpico e facciamo un salto al 18 marzo scorso: l'Inter di Pioli - che prendeva il posto di Frank De Boer proprio un anno fa esatto, protagonista di una rimonta prodigiosa e fresca di un 5-1 a Cagliari e un 7-1 all'Atalanta - pareggia 2-2 con i granata, ma dopo la sosta per la Nazionale s'inceppa: perde in casa con la Samp; a Crotone; si fa beffare nel derby di Pasqua (da 2-0 a 2-2); 5-4 a Firenze; cade a San Siro col Napoli; a Genova; ancora al Meazza con il Sassuolo. Una spremuta di sangue! Chiude con l'inutile vittoria a Roma con la Lazio e il "roboante" 5-2 con l'Udinese... con la differenza che, rispetto a Strama, Pioli era già stato "sollevato dall'incarico". E con l'identico risultato che anche quest'anno i tifosi interisti avranno i martedì, mercoledì e giovedì liberi per cinema, pizze e per la gioia... delle fidanzate. 

Gli spari sopra

Eppure erano entrambe due squadre piene di entusiasmo, come questa, che ieri si è divertita nel backstage della foto ufficiale. Starà, dunque, alla "nuova" Inter mantenersi in alto e rimanere fedele a quanto annunciato a inizio stagione: "sempre pronta alla battaglia". Vasco, che è un tifoso nerazzurro, lo diceva già nel febbraio del 1993, proprio due settimane prima che nascesse Icardi: "Sorridete, gli spari sopra sono per noi... Ma se la guerra poi adesso cominciamo a farla noi, non sorridete, gli spari sopra, sono per voi...".