Di Francesco: "Colpito da Guardiola e Sarri. La Roma ha fame. Scudetto? Lotteremo fino alla fine"

Serie A
Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma (Getty)

A tutto Eusebio sul Corriere dello Sport: "Io, Guardiola e Sarri. Totti mi aiuta, gli ho detto solo di imparare da tutti. Dobbiamo crescere ancora. La Lazio? Non ci snatureremo". Su Schick: "Vuole dimostrare di essere da Roma"

A tutto Di Francesco. Schietto, diretto, a 360 gradi e in esclusiva sul Corriere dello Sport. Intervistato in redazione, l'allenatore della Roma ha parlato un po' di tutto: da Totti a Schick, passando per lo Scudetto, i suoi modelli e il prossimo derby con la Lazio: "Non ci snatureremo, sappiamo che loro sono bravi nelle ripartenze ma faremo la nostra strategia per vincere". E ancora, su Francesco: "Gli ho detto che deve imparare da tutti, è un onore averlo con noi". 

"La Roma ha fame. Scudetto? Ci siamo"

Sullo Scudetto, sogno senza tempo in casa Roma: "Ci siamo anche noi e lotteremo fino alla fine". Sul primo contatto coi giallorossi: "Sono venuto a Roma a maggio dopo aver ottenuto l'autorizzazione dal Sassuolo". Con Atletico e Napoli la svolta: "Esattamente. Con l’Atletico non stavamo bene fisicamente ma abbiamo resistito, prendendo fiducia. Col Napoli abbiamo perso perché abbiamo difeso troppo bassi. Io da mesi cercavo di spiegare il contrario e con quell’esempio, la squadra ha capito che doveva osare. Difendere avanzando, non arretrando".

Sul rapporto con Totti

"A Francesco ho dato solo un consiglio: rubare le qualità di tutti, imparare il più possibile. E lui, che è intelligente, lo sta già facendo. Ovviamente non entra nelle questioni tecniche né mi fa domande sulle formazioni. Del resto io quelle non le dico neppure ai miei collaboratori. Ma mi sta aiutando nella gestione ordinaria. Un esempio: quando andiamo allo stadio lo voglio sempre vicino sul pullman perché con il suo modo di fare stempera le tensioni del prepartita. E conosce bene i giocatori che fino a pochi mesi fa sono stati suoi compagni". Se Di Francesco fosse arrivato un anno prima, Totti avrebbe continuato? "Ma non lo so. Sicuramente ci saremmo confrontati. E se avesse giocato avrebbe fatto turn over anche lui!". Sorride, poi continua: "Abbiamo anche scherzato dopo che ho visto la sua partita tra vecchie glorie a Tbilisi: “France’, andavi a due all’ora”. Lui mi ha risposto: “Però correvo il doppio degli altri".

"Io e i miei modelli, da Sarri a Zeman"

Di Francesco ha vari modelli: "Mi colpiscono molto Guardiola, Sarri. In generale amo gli allenatori che trasmettono il loro pensiero senza specchiarsi negli avversari. Ma mi piace anche imparare da me stesso, perché l’intuito è decisivo nelle scelte di un allenatore. Tra gli allenatori che ho avuto ho imparato molto da Fabio Capello per quanto riguarda la gestione del gruppo e da Zeman per la fase offensiva e per la cultura del lavoro: adesso tutti diciamo che la ripetitività degli esercizi in allenamento migliora i calciatori ma Zeman lo diceva trent’anni fa. E la sua fase offensiva, in quella fase storica del calcio, non la faceva nessuno".