Il neo allenatore del Milan dovrà inevitabilmente rivitalizzare i giocatori che fino a questo momento hanno deluso. Nell'idea di Gattuso potrebbe esserci qualche sorpresa. Intanto Cutrone partirà alla pari di Kalinic e André Silva per una maglia da titolare
Due giorni di lavoro ma idee chiare. La nuova era del Milan targata Rino Gattuso riparte non solo dalla voglia di lavorare, dalla passione e dalla grinta tipica dell'ex centrocampista rossonero. Ma riparte soprattutto dagli uomini. Le certezze, ma anche quei calciatori da rivitalizzare, soprattutto quelli arrivati la scorsa estate. Gattuso è stato particolarmente chiaro su alcuni di loro: sul giovanissimo Cutrone, su Kessié e su Suso. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i giocatori su cui Gattuso vorrà lavorare con particolare attenzione.
Franck Kessié
"Il nuovo Gattuso", come lo ha definito lo stesso allenatore del Milan. Con in più la capacità di segnare. Ha avuto un impatto decisamente positivo nelle prime settimane in rossonero ma poi, lentamente e inesorabilmente, la sua potenza si è affievolita. Gattuso dovrà capire il perché l'ex atalantino abbia perso smalto e soprattutto efficacia nelle sue incursioni che lo hanno reso arma letale nell'Atalanta di Gasperini, qualità che solo in parte e a sprazzi ha mostrato finora al Milan.
Suso
Non è da recuperare o valorizzare, ma il neo allenatore del Milan ha una particolare idea sullo spagnolo. "Molti lo vedono solo come attaccante esterno", ha detto in conferenza Rino, lasciando presupporre idee diverse sull'utilizzo del talentuoso giocatore. In qualche circostanza Montella ha impiegato Suso da trequartista o da "sottopunta" vale a dire dietro il centravanti titolare. Vero è che lo spagnolo ha reso di più quando ha avuto la possibilità di partire largo da destra per innescare il suo sinistro. L'eventuale nuovo sistema di gioco di Gattuso potrebbe prevedere la difesa a 3, un centrocampo a 4, una mezzapunta e due punte... Vedremo.
Patrick Cutrone
"Un tarantolato, ha il fuoco dentro". Frasi che sembrano già una promozione. A titolare? Non ancora ma certamente il giovane attaccante rossonero verrà considerato sullo stesso piano di Kalinic e André Silva. Non fosse altro per lo spirito battagliero che lo caratterizza che, da un certo punto di vista, ricorda quello del Gattuso giocatore. La media gol e il coraggio con cui Cutrone si è conquistato la permanenza in rosa dopo il ritiro estivo lo rende certamente uno degli uomini su cui Gattuso punterà nel presente e anche nel futuro.
Hakan Calhanoglu
Ci si aspettava molto di più dall'ex Bayer Leverkusen. Un apporto in termini di qualità e, soprattutto, di gol. Soltanto due in 19 presenze tra campionato ed Europa League. Troppo poco rispetto a ciò che si attendeva. Problema tattico o ambientale? Montella lo ha impiegato spesso come mezz'ala pura, Gattuso potrebbe prevedere per lui anche un ruolo da trequartista nel caso usasse il modulo a "albero di Natale". Ciò che è sicuro è che il turco dovrà dare molto di più sotto la guida di Rino.
Jack Bonaventura
L'alter ego di Calhanoglu. Non sta rendendo per ciò che ci si aspettava. L'attenuante è la mancanza di serenità dovuta non a questioni tattiche ma a questioni fisiche. E' reduce da un anno complicato, dopo l'infortunio all'adduttore che lo ha tenuto a lungo fermo, e altri piccoli problemi muscolari che ne rallentano il raggiungimento della migliore condizione. Il club e l'allenatore si aspettano un'accelerazione nelle prestazioni di un giocatore che, quando sta bene, diventa determinante per le sorti della squadra.
Lucas Biglia
Anche lui martoriato da diversi infortuni che, inizialmente, ne hanno rallentato l'inserimento nel contesto rossonero, di squadra e di ambiente. E' un giocatore che è stato ingaggiato proprio per dare qualità nella costruzione della manovra attraverso la sua consueta lucidità nel disegnare geometrie e nel dettare i tempi di gioco. Sembra aver superato definitivamente tutti i problemi fisici ed è uno dei giocatori su cui Gattuso punterà maggiormente proprio per imbastire quell'idea di calcio fatta di palleggio nella costruzione bassa e di improvvise verticalizzazioni.
Nikola Kalinic
Diversa è la questione legata a Kalinic. Mancano i suoi gol e vive un momento ambientale complicato con lo stadio che non gli sta perdonando gli errori sottoporta (ingenerosi i fischi nel match contro il Torino). Anche in questo caso, l'idea di gioco di Gattuso tesa a valorizzare l'attacco della profondità potrebbe favorire anche la sua "rinascita". Ci saranno tante partite, in campionato come in Europa League e in Coppa Italia. Le occasioni anche per il suo rilancio non mancheranno.