Dunga: "Alla Fiorentina anni indimenticabili. Italia e Brasile, ecco quali sono le differenze"
Serie AIn Italia dopo essere stato inserito nella Hall of Fame della Fiorentina, club nel quale ha militato dal 1988 al 1992, l’ex CT del Brasile Carlos Dunga ha parlato della sua esperienza in viola, dei ricordi legati all’Italia e delle differenze tra il nostro calcio e quello brasiliano
Un'avventura mai dimenticata. Carlos Dunga, ex CT della Nazionale brasiliana, è tornato in Italia, Paese nel quale ha giocato dal 1987 al 1993 con le maglie di Pisa, Fiorentina e Pescara. Proprio il club viola, con il quale l’ex centrocampista ha disputato ben quattro stagioni collezionando 122 presenze, ha voluto inserire il brasiliano nella propria Hall of Fame. Un riconoscimento che ha riempito di orgoglio l’ex viola, presente al centro sportivo dei viola per assistere alla seduta di lavoro di Chiesa e compagni. "Oggi ho assistito a un bell’allenamento – ha detto Dunga ai microfoni del sito ufficiale della Fiorentina -, Pioli è un allenatore molto preparato. I calciatori sono messi nelle condizioni migliori, si pensa in tutti i momenti di fare bel gioco e si studiano tutti i sistemi, questo permette ai calciatori di rendere nella maniera migliore possibile durante le partite. Mi ha fatto piacere tornare qui, ne ho già parlato anche con Antognoni e la struttura dove si allena il club è fantastica. E’ un fattore ottimo per la Fiorentina, che da sempre è una società abituata a lavorare con molti giovani. Il riconoscimento che ho ricevuto? Essere entrato nella Hall of Fame della Fiorentina è un grande orgoglio per me e per la mia famiglia. Qui ho vissuto anni bellissimi ed indimenticabili, io sono innamorato di Firenze e della Fiorentina. Sono anche innamorato della lingua italiana, della cultura e del cibo: tutto in Italia è bellissimo. Adesso mi fa piacere essere tornato qua e sono ancora più contento di essere entrato a far parte della storia di questa società. I tifosi viola hanno tanto rispetto per i giocatori che sono passati da qua, tutti quelli che vengono a giocare a Firenze rimangono nel cuore di tifosi e società. Lo stesso vale per noi calciatori, in Brasile parliamo spesso con altri ex giocatori che sono stati qua e tutti proviamo le stesse sensazioni".
Italia e Brasile, ecco quali sono le differenze
Dopo aver commentato il riconoscimento ricevuto, Dunga ha anche fatto una panoramica sulle differenze tra il campionato italiano e quello brasiliano. "Che distanza c’è tra il campionato brasiliano e quello italiano? Sono due tornei diversi, il campionato brasiliano è molto difficile perché qualsiasi squadra può vincere con chiunque. In più ci sono altri dettagli – ha spiehato l’ex CT verdeoro -, come il fatto di giocare al nord con trenta gradi e tre giorni dopo al sud, dove di gradi ce ne sono cinque. Viaggi lunghi in aereo e infortuni sono all’ordine del giorno. In Italia, invece, sono invece sempre le stesse a contendersi il titolo. Però la Serie A è un campionato molto complicato perché si spendono molte energie e c’è un livello tattico molto elevato. In ogni caso entrambi sono due campionati molto belli da vedere". In chiusura anche una battuta su Vitor Hugo, brasiliano presente nella rosa della Fiorentina: "Ho parlato con lui e anche con Pioli, piano piano si sta integrando. Deve ancora imparare tanto – ha concluso Dunga -, ma è un ragazzo intelligente, sta capendo il calcio italiano e sicuramente farà benissimo".