Inter, Spalletti: "Ci stiamo allenando per fare cose impossibili"

Serie A
Luciano Spalletti, allenatore dell'Inter (Getty)

I nerazzurri hanno l'occasione di superare il Napoli e raggiungere il primo posto in classifica: "Primato a parte pensiamo solo ai tre punti. Sarri dice che la Juve fa un altro sport? Se vuole provare a fare il nostro arrivi settimo in classifica quest'anno..."

Dopo essere stato spettatore interessato del big match del venerdì sera tra Napoli e Juventus, Luciano Spalletti mette a punto gli ultimi dettagli verso la sfida che la sua Inter giocherà a San Siro contro il Chievo. Lo stadio di casa sarà ancora una volta un fattore determinante per spingere la squadra nerazzurra verso un altro risultato utile, tra una settimana poi Icardi e compagni dovranno vedersela con la Juventus in una sfida che mette in palio le primissime posizioni della classifica. L’obiettivo intanto è quello di superare il Napoli nella graduatoria e raggiungere il primo posto ottenendo tre punti contro la formazione di Maran; alla vigilia della partita Spalletti parla così dei temi e delle aspettative della gara in conferenza stampa.

"Dobbiamo approfittare dello stop del Napoli"  

"Il primo posto in classifica? Ogni partita mette a disposizione tre importantissimi punti: quando le altre vincono, devi vincere per stare al passo, quando le altre perdono, dobbiamo vincere e approfittarne - ha iniziato dicendo l'allenatore nerazzurro - Vecino sta bene e può giocare. Sarri ha detto che senza coppe giochiamo un altro sport? A me sembra lo stesso del Napoli... La Juve ha vinto 6 scudetti di fila, forse dovrebbe confrontarsi con loro. Anche noi vorremmo giocare qualche gara in più ma se Sarri vuole provare il nostro sport, arrivi settimo quest'anno".

Sugli infortuni

"Vincere con gli stessi uomini non vuol dire che cambiando non avremmo vinto uguale - ha aggiunto Spalletti riferendosi ai giocatori assenti nelle ultime gare - conta che i miei calciatori ricordino la storia e la tradizione di questo club. Devono allenarsi e farsi sempre trovare pronti. Siamo una squadra attrezzata per poter sostituire tutti i calciatori della squadra titolare, zero alibi. Il Chievo è una squadra tosta, vietato pensare alla Juventus. Sarà una partita complicata perché l'avversario si prende tutto ciò che gli spetta da solo. Dobbiamo essere squadra e solo così gli creeremo problemi". E ancora: "La Hall of Fame (inaugurata dalla società nelle scorse ore, ndr) è una bella iniziativa, peccato non riguardi gli allenatori, cercherò di fare qualcosa per poter dare qualche giocatore a questa cosa. Ma è facile trovare grandi campioni del passato. Nella mia personale ci metto Meazza, Facchetti e Matthaeus".  

Aspettative e speranze

"Le strade per arrivare al risultato sono numerose, non bisogna fossilizzarsi su una sola. Domani magari avremo più possesso ma il Chievo sa prendersi quello che vuole dentro la partita. Dovremo sfruttare le corsie esterne. Il Chievo è una squadra esperta che sa quello che deve fare. Di sicuro posso immaginare che la mia squadra farà più possesso, questo sì. Sono stati trovati degli equilibri, ora li dobbiamo consolidare. La Juve gioca con Douglas esterno e Dybala seconda punta? Una cosa del genere possiamo farla anche noi, chissà che non avremmo fatti più punti giocando con un'altra punta vicina ad Icardi". 

"Dobbiamo far girare la palla"

"Il Chievo gioca con quattro difensori, con un rombo a centrocampo e due attaccanti. Occupano bene il campo, noi dobbiamo far girare palla veloce e uscire dalle zone affollate che creeranno, ci vuole velocità di pensiero. I nostri professionisti li ho visti vogliosi in settimana, prima o poi trovano il modo giusto per uscire da certe situazioni difficili. Altrimenti non parleremmo di loro in questi termini, sono giocatori di pallone. La Juventus è la squadra più forte, la più attrezzata. Se Allegri pensa che l'Inter sia favorita, gli specchi stridono. Se ieri il Napoli si è inserito è perché sono stati bravi, ma sono più forti i bianconeri. È giusto che ci siano aspettative, non ci siamo tirati indietro e vogliamo prenderci le nostre beghe, portare fino in fondo un discorso di risultati e un sentimento verso la maglia nerazzurra. La classifica non cambia questo, la strada è lunga".

"Vogliamo giocarci il campionato fino alla fine"

"La classifica cambia ogni settimana, bisogna essere convinti del lavoro quotidiano per poter arrivare fino in fondo. Ci vuole continuità e noi vogliamo essere tra le poche squadre che si giocheranno i primi posti. Due o tre partite le sanno vincere tutti, il difficile è altro. Se mi aspettavo questa Inter? Da fuori mi sembrava un bel mondo e poi ho capito da dentro che siamo una squadra forte e ve lo faremo vedere. Sono convinto che non perderemo per strada quello che abbiamo costruito. Vincere sempre è impossibile ma vogliamo allenarci per le cose impossibili".  

Su mercato e non solo

Passando poi a parlare di calciomercato: "Sono a posto così, il miglior acquisto che mi aspetto è il mantenimento di quelli che ho, sono giocatori forti e mi piacciono anche dal punto di vista morale. Per questo stiamo giornate insieme alla Pinetina. Handanovic ha rinnovato, qui si trova bene, vuole provare a fare il massimo e la società ha capito che era il momento giusto di prolungare. Il direttore ne ha in mente altri di cui mi ha già parlato. Ho a disposizione un numero di calciatori che mi permette di coprire qualsiasi ruolo. Ci siamo allenati anche al cambio di ruolo, i giocatori sono professionisti anche in questo. D'Ambrosio può farlo, domani gioca Ranocchia". E sulla Nazionale assente al prossimo Mondiale: "Guardare il sorteggio senza l'Italia mi avrebbe creato amarezza e ho preferito lavorare alla partita di domani". Infine, un arrivederci a Montella e l'in bocca al lupo a Gattuso: "Vincenzo è un amico che mi ha aiutato a crescere dandomi forza attraverso i suoi gol. E' una persona squisita quando lo incontri fuori dal calcio. Mi dispiace molto perché ci teneva a far bene, Per il momento non l'ho sentito ma lo farò presto. Ho voluto lasciargli un po' di tempo per far si che ri rendesse conto quanto successo. Bisogna farlo quando scegli di buttarti su questo mestiere. Faccio i miei complimenti a Gattuso".