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Juve-Inter, rose a confronto: "mille" soluzioni contro 11 titolarissimi

Serie A

Francesco Giambertone

La Juve è reduce dalle fatiche di Napoli e Atene, ma ha una rosa molto più lunga di quella dell'Inter: Allegri ha schierato 4 giocatori più di Spalletti, che non ha rinunciato nemmeno per un minuto a tre dei suoi. Sarri dice che "giocare senza le coppe è un altro sport": sarà vero? Ecco come le due squadre arrivano alla sfida

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Ventidue partite giocate contro quindici. Una rosa lunga di campioni impegnata su tre fronti contro una formazione stabile, quasi senza cambi, che gioca (e bene) solo il campionato. Juve-Inter torna sfida di vertice e in pochi, tre mesi fa, ci avrebbero scommesso: su un'Inter così quadrata e concreta, imbattuta dopo 15 giornate, persino prima in classifica; su una Juve dietro di due punti, con una difesa non più imperforabile ma un attacco che segna a raffica, alla ricerca di un equilibrio tra vecchie certezze e nuove possibilità. Due percorsi distanti: la Juve arriva alla sfida di Torino dopo l'ultima fatica di Champions con l'Olympiakos, la 22esima partita in stagione, e dopo la trasferta di Napoli, stancante nelle gambe e nella testa; e ci arriva da terza in classifica, con un pubblico abituato benissimo a guardare tutti da ben più in alto, ringalluzzito dopo settimane non semplicissime. L'Inter invece si presenta allo scontro diretto fresca e capolista, con un terzo in meno di partite nelle gambe, solo le 15 di campionato: proprio per questo può cambiare il meno possibile e rimanere fedele alle nuove sicurezze trasmesse dal mister al gruppo. Con quegli “11 titolari” su cui Spalletti ha molto ironizzato, ma che i numeri fotografano alla perfezione.

Juve-Inter, il confronto dei minuti giocati

Mettendo a confronto le due rose, si nota subito che quella della Juventus è più lunga ed è stata sfruttata di più. Allegri ha utilizzato 23 giocatori (Spalletti solo 19) e in modo più equilibrato: sono 17 i bianconeri ad essere scesi in campo almeno in un terzo dei minuti a disposizione in Serie A, contro i 13 nerazzurri. A Milano hanno trovato un equilibrio puntando su un gruppo di insostituibili: Handanovic, Perisic e Skriniar non sono stati risparmiati nemmeno per un minuto, e anche D'Ambrosio, Icardi, Miranda, Borja Valero e Candreva hanno calcato i prati italiani per più tempo di qualsiasi giocatore della Juve in campionato (il primo è Higuain davanti a Dybala). Questo perché le alternative a disposizione di Allegri sono tante, in quasi tutte le zone del campo, e il turnover fa parte della sua filosofia “per arrivare a marzo competitivi” giocando ogni tre giorni. Così, sommando alla Serie A anche Champions e Supercoppa, sono solo tre i giocatori della Juve ad aver macinato più minuti di qualsiasi altro interista: la coppia argentina “HD” e Gigi Buffon, che pure ha ceduto i guanti a Szczesny già 6 volte.

L'Inter dei titolari, la Juve delle rotazioni

Nella Juventus di oggi, escluso qualche caso, è difficile individuare dei titolarissimi. Prendete Lichtsteiner e Asamoah: in Champions League non hanno giocato nemmeno un minuto, mentre in Serie A sono costantemente nelle rotazioni del mister. Lo svizzero, addirittura fuori dalla lista europea, è diventato il quinto giocatore più sfruttato da Allegri in A, che in difesa ha potuto tenere fuori spesso sia Alex Sandro che Barzagli, tra i più utilizzati invece in Champions League. Chi giocherà contro l'Inter? Difficile dirlo, le carte nel mazzo di Allegri sono tante e vanno scelte bene, al termine di una settimana così impegnativa. Problemi che non toccano Spalletti: “anche contro la Juve – potrebbe scherzare il mister come ha già fatto sui social - giocheranno 11 titolari”. Tra i quali per la prima volta nelle ultime settimane sono entrati anche Santon e Ranocchia, rimasti in soffitta per diversi mesi.

Così come Brozovic e Joao Mario, che giocano (a testa) circa una partita intera ogni 5. In termini di minuti giocati, nell'Inter la “frattura” tra titolari e riserve è evidente: oltre ai due italiani riscoperti da poco, anche Dalbert, Eder, Cancelo e Karamoh sono scesi in campo per meno di 300 minuti (poco più di 3 partite intere), cioè meno di quanto abbia giocato Bentancur nella Juve. Spalletti può permetterselo e Sarri lo ha punzecchiato a distanza: “Senza coppe è un altro sport”. Lo fu per la prima Juve di Conte, che come questa Inter giocava una sola volta alla settimana, e per nessun altro, visto che i bianconeri hanno vinto i successivi 5 campionati pur giocando la Champions (due volte fino alla finale). Tra la Juve trasformista di Allegri e l'Inter granitica di Spalletti sarà scontro tra due mondi. Non resta che vedere “chi ne ha di più”.