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Mertens: "Ho un patto con Napoli. Sarri ci ha cambiato la vita". Callejon: "Qui per vincere"

Serie A
José Callejon e Dries Mertens, attaccanti del Napoli (getty)

Il belga, a secco in A da fine ottobre, rilancia le ambizioni degli azzurri: "La città aspetta di vincere da 30 anni, sono rimasto per questo. Sarri è un comandante, ha cambiato la vita a tutti noi". Callejon: "Esagerato parlare di crisi. Sogno un'estate con Scudetto e Mondiale"

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Il Napoli vuole tornare alla vittoria. Le tante partite ravvicinate hanno frenato il ritmo della squadra di Sarri, a secco da due partite in Serie A e decisa, sabato a Torino, a conquistare tre punti e insidiare la vetta della classifica occupata dall’Inter. Agli azzurri servirà il miglior Mertens, sempre presente in stagione e, per questo, meno lucido del solito nelle ultime settimane. Ma non meno convinto degli obiettivi che può raggiungere il suo Napoli: “Il patto scudetto nello spogliatoio? A voi piace raccontarla così, e va anche bene. Il patto, quello vero, l’ho fatto con la città che aspetta di vincere qualcosa da trent’anni”, ha raccontato sulle colonne del Corriere della Sera. “Sono rimasto a Napoli per questo. Ho creduto in questo gruppo, nella forza di Sarri e del progetto. Potevo guadagnare molti più soldi in Cina, ma questa città è un po’ la mia città, i tifosi meritano di vincere. Ci stiamo provando e speriamo di riuscirci”. Il belga esalta Sarri e i suoi compagni: “Questa è una squadra forte, in cui credo fermamente. Allenata da un comandante, uno che ha cambiato la vita a tutti, ci ha trasformati in un gruppo solido e motivato, ha reso forti giocatori normali. Sarri ci ha trasferito il suo modo di intendere il calcio, una filosofia che ci contraddistingue dagli altri e che ci fa esprimere il nostro gioco nel migliore dei modi: se teniamo la palla, comandiamo sempre noi. Siamo una squadra che si diverte giocando, questo è un valore aggiunto".

"Non vivo per il gol. In Europa League daremo tutto"

L’ultimo gol in campionato di Mertens il 29 ottobre, contro il Sassuolo: “Non sono il centravanti che vive solo per il gol - ha continuato - Non sto lì ad aspettare che arrivi la palla giusta. Lavoro con e per la squadra. Un assist, se vinciamo, ha lo stesso valore di un gol. Preferisco i tre punti". Sul momento della squadra, invece: “Questo è un momento difficile e stiamo provando a superarlo. Ma sono fasi che possono capitare. È successo e non mi sembra che abbiamo perso troppo terreno. Davanti a noi c’è solo l’Inter, siamo a metà del cammino. Non so se ci riusciremo, ma il nostro obiettivo resta lo scudetto”. E il problema non è la stanchezza: “Siamo giovani e con tanta voglia di stare sul pezzo. Mi lamentavo quando non potevo giocarle tutte, non adesso che sono sempre in campo. Piuttosto siamo diventati vittime del nostro gioco. Le squadre ormai ci conoscono e studiano il modo per bloccarci. Qualcosa dovremmo cambiare per continuare a sorprendere e diventare più imprevedibili. Champions snobbata? Abbiamo dato tutto, invece. Come faremo in Europa League. Nel calcio, poi, non tutto fila sempre liscio, ci sono gli episodi che non sono girati a nostro favore. E poi gli infortuni di giocatori importanti. Non è una giustificazione, certo. Durante una stagione devi mettere in conto che può capitare”. Una stoccata finale a Higuain: “Se gli ho fatto gli auguri di compleanno? Caspita, me ne sono dimenticato. Capita. Non credo ci abbia fatto caso. È un fuoriclasse, lo sapevamo. Ma ora gioca in un’altra squadra. Non mi va di parlare di lui”.

Callejon: "Sogno un'estate con Scudetto e Mondiale"

A parlare alla viglia del match con il Torino anche Callejon, un altro dei motori del Napoli di Sarri. Anche lui contro i granata sarà nuovamente in campo da titolare, ma guai a sentir parlare di crisi: “Siete esagerati - ha detto al Corriere dello Sport - È una flessione momentanea e umana, con tante partite in rapidissima successione. Ci può stare che accada e non bisogna farne un dramma. Anzi: bisognerebbe pensare che, nonostante tutto, restiamo un punto dietro l’attuale capolista”. Sul momento della squadra: “Ci mancano Ghoulam e Milik, due infortuni che ci hanno tolto tanto. E poi è vero che siamo meno travolgenti in settembre o in ottobre. Ma penso che ciò sia la norma: toccherà anche agli altri. Se la Juve ci ha tolto il sorriso? Ci hanno battuto 1-0 senza che lo meritassimo. È una sconfitta che fa male per come è maturata anche perchè ci ha tolto la possibilità di staccarli, ma non ne abbiamo fatto un dramma". Sull'uscita dalla Champions, Callejon racconta: “Io a quelle partite non rinuncerei mai. E come me tutti noi del Napoli. Chi gioca a certi livelli vuole la Champions. Non si fanno distinzioni, né calcoli con il campionato. Sbaglia chi pensa il contrario. Bisogna accettare, però, il risultato del campo. Gli altri sono stati più bravi. Ora c'è l'Europa League e non l'affronteremo con leggerezza". Sullo scudetto: "Sogno una bella estate, prima lo scudetto e poi il Mondiale con la Spagna. Per lo scudetto è corsa a cinque, siamo tutte lì in 8 punti. Gli scontri diretti si sono quasi tutti giocati e hanno sottolineato uno straordinario equilibrio”, ha concluso lo spagnolo.