Inter-Lazio, Spalletti: "Dopo le sconfitte mi sento ancora più innamorato"

Serie A

L'allenatore dell'Inter ha parlato alla stampa in vista della partita di domani contro la Lazio, valida per la diciannovesima giornata di Serie A. Per i nerazzurri, tre sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia, l'ultima proprio mercoledì contro il Milan

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Dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia, Luciano Spalletti parla in conferenza stampa in vista dell'ultimo impegno dell'anno. In arrivo a San Siro la Lazio di Simone Inzaghi, in una sfida che ha il profumo di Champions League, con l'Inter al momento terza a 40 punti, mentre i biancocelesti sono quinti a 36 e con una partita da recuperare contro l'Udinese. Ecco le parole dell'allenatore nerazzurro.

Le parole dette ai giocatori

"Se avessimo perso contro Napoli e Juventus e vinto una delle due di campionato che abbiamo perso la situazione sarebbe diversa, saremmo stati visti con occhi. Questi ragazzi hanno fatto cose eccezionali, perché abbiamo fatto tuttoda soli, abbiamo la possibilità di trovare una soluzione. E' in questi momenti che riesci a conoscere in profondità le tue qualità individuali e a trovare la forza di reagire per essere più pronto e reattivo alla ricerca dell'obiettivo che ti sei prefissato. Noi abbiamo fatto cose eccezionali, quindi dobbiamo tenere bene in mente chi siamo e da dove veniamo. Sapendo che siamo forti, se vogliamo esserlo, non dovremo mai essere in difficoltà".

Periodo buio

"Esistono periodi storti in cui non ti entra nulla e devi lasciar scorrere, la reazione la si ha dall'energia. Abbiamo dati che non posso rendere pessimisti, se uno è pessimista non raggiunge risultati importanti, ora si portano i risultati complessivi individuali e di squadra, sto parlando di da quando sono qua io. La differenza la fa il sistema, l'organizzazione, le procedure, il modo di lavorare, che deve essere riconoscibile ma bello chiaro".

Salto di qualità

"Bisogna essere abituati agli spaventatori professionisti, ad esempio il senso del discorso è se il quarto posto è a rischio. Lo sarà per tutto il campionato, non mi riferisco solo ai giornalisti ma anche ai tifosi delle altre squadre. Durante il tragitto abbiamo organizzato un lavoro. Questi calciatori hanno fatto vedere di avere i colpi in canna per risolvere le partite, hanno tutti i colpi di reni: sono tutti dei portieri. Bisogna ridisegnare il contesto in cui si lavora, è quello che hai costruito che prova com'è la persona, ciò che ha creato attorno a sè. Questo contesto ti ridà sicurezza. I tifosi dell'Inter lo fann da soli, se non sbaglio supereremo 60 mila anche domani, sono loro che hanno in mano e in testa la soluzione. Hanno fiducia in quello che noi possiamo fare, vengono a supportarci per questo, i calciatori la pensano come me. Se durante le vittorie sono diventato interista, in questo momento sono totalmente innamorato, così anche i calciatori. Centralmente bisogna saper palleggiare di più, penetrando di più per vedere cosa c'è dietro la linea difensiva nel settore centrale. Abbiamo la possibilità di completare il lavoro, la Lazio è brava a ribaltare il gioco con un modulo tattico di completa qualità e simbiosi con le caratteristiche dei calciatori".

Calo di cattiveria

"Sono un po' sorpreso dalla mancata totalità di reclutare tutte le forze che abbiamo per reagire, non ci abbiamo messo tutto di noi. E' stato un derby giocato alla pari ma dovevamo fare di più, abbiamo potuto fare gol. Con Sassuolo e Udinese io non ho visto una squadra nei guai. Io conosco il presente, si fanno ora dialoghi individuali, se qualcuno è in difficoltà si cerca di aiutarlo e di fargli ritrovare la convinzione di poterci dare tanto. Non c'è una squadra a cui non interessa il risultato, anzi, tutti vogliono ribaltare il momento, rafforzando i dati di fatto e le convinzioni. Sono momenti trascorsi e situazioni create, contesti costruiti da loro, non lo dico tanto per fare, è questo. Hanno fatto talmente bene prima, sento che Lazio e Roma che fanno un campionato eccezionale, Napoli e Juventus che sono squadre extraterrestri, noi siamo lì. Se ci siamo è perchè abbiamo fatto vedere le nostre qualità, nessuno ci ha regalato niente. Si sono creati i presupposti per essere credibili".

La posizione di Candreva e i titolarissimi

"E' ipotizzabile come trequartista, ha dimostrato di poterlo fare, lo si può fare anche partendo comunque da destra. Avevamo visto bene su quale blocco squadra puntare, senza tirare il cappello in aria e trovare una soluzione nuova un po' a caso. Le scelte saranno molto simili a quelle fatte perchè mi sembra giusto così. Nel derby ne ho cambiati quattro di giocatori, su undici sono tanti. Alternative? Ho avuto parziali risposte, non abbiamo fatto nè grandi partite nè risultati, io sto con questi calciatori fino a quando sono qui".

Il tempo delle alternative

"Non scadrà mai la possibilità di farmi cambiare idea sul blocco dei titolari. Voglio e ho bisogno di sapere che aspirazioni e ambizioni sono ben altre, diverse da come si è giocato precedentemente, dimostrandomi che fosse un caso. Per questo non voglio sentir nessuno dire che aspira a giocare di più. Mentalmente non ce la fai a dare il risultato finale che ci si aspetta. Il lavoro dei giocatori è quello che mi suggerisce che scelte fare".

Interismo

"Se succede che io veda qualcuno sotto tono, vado a dirglielo: non l'ho ancora fatto. Vedo tutti molto dispiaciuti, ora devo stare vicino ai ragazzi per fargli capire chi sono e cosa possono fare. Io sono all'Inter per loro merito. Quando sei qui e vesti questi colori devi saper reagire. Non puoi scansarti perché altrimenti prima o poi, se ti vengono addosso, cadi. Se pensi di poterti nascondere all'Inter , non venirci. A volte devi far il bischero per farti un po' spazio, ora dobbiamo giocare oltre 20 partite sperando che gli altri non facciano bene. non puoi nasconderti dietro una bandierina".

L'attacco e Gagliardini

"Se cala l'autostima sei meno coraggioso, cerchi di fare una cosa senza volerla concludere bene. Gagliardini? E' forte, ha fatto buone partite, in alcuni momenti è stato al di sotto delle sue potenzialità, viene a creare fisicità in zona palla, continuità in presa di posizione. Niente di strano nei suoi confronti, è tutto a posto. A me va benissimo com'è".

Cancelo

"Il fatto di lasciarlo libero e coprirgli un po' le spalle lo dobbiamo fare, ha e aveva qualità offensiva, ora ha anche più cura di posizionamento, ora è più facile capire il suo gioco anche per gli altri. Partendo da basso è una risorsa importante. Fino a che Ausilio o Sabatini o chi, gli dirà che è di un'altra squadra, lui è dell'Inter e deve dimostrarlo. Se c'è il contesto giusto vanno via quelli che vogliamo noi, viene chi vogliamo noi possibilmente. Non ci sono procuratori o altre società, facciamo quello che ci sembra corretto". 

Joao Mario

"Joao è correttissimo, non ha mai detto niente di strano, ci sono molte postazioni attorno ad un calciatore. A volte capita di sbagliare i gol, non ne ha sbagliati solo lui, se fosse menefreghista tireremmo fuori il problemo, sono il primo a metterlo in evidenza".