Corsa Scudetto e Champions, cosa dicono gli scontri diretti: Inter imbattuta, Roma vulnerabile
Serie ADopo il girone d'andata si è delineato un campionato con 5 squadre superiori alle altre, in lotta per obiettivi diversi: Napoli e Juve hanno fatto gli stessi punti negli scontri diretti, l'Inter non ha mai perso con le big (e giocherà sempre a San Siro), la Roma ha faticato. E occhio alla Lazio che ha sbancato Torino
Due squadre a caccia del titolo, tre squadre in lotta per la Champions. Al giro di boa del campionato Napoli e Juventus hanno ingranato una marcia superiore e hanno staccato – almeno per ora – Inter e Roma, tallonate dalla Lazio di Inzaghi che non molla la corsa europea. Lo 0-0 di San Siro nella sfida tra Icardi e Immobile è stato l'ultimo scontro diretto del girone d'andata, che si chiude con un distacco di 6 punti tra la seconda e la terza in classifica per la prima volta quest'anno (ma con due recuperi da giocare). La Serie A ci ha consegnato 5 grandi squadre che sembrano avere qualcosa più delle altre. E proprio le sfide incrociate tra le prime 5 della classe potrebbero risultare decisive alla fine dell'anno per assegnare trofei e qualificazioni in Europa. Cosa hanno detto queste gare fin qui? Cosa diranno nel 2018?
La classifica degli scontri diretti
Napoli al comando
La squadra campione d'inverno è quella che negli scontri diretti ha fatto più punti (7) insieme alla Juventus e ha la differenza reti migliore. I ragazzi di Sarri hanno sempre comandato il gioco, ma la sconfitta interna con la Juve e il pareggio con l'Inter hanno evidenziato la fatica degli azzurri a imporsi quando l'avversario è forte e accetta di difendere con grande attenzione per 90': né contro Allegri né contro Spalletti il Napoli è riuscito a segnare una rete in casa. Però è riuscito in un'impresa che sarà dura da replicare per gli altri: vincere entrambe le trasferte nella capitale (1-0 sui giallorossi, 4-1 sulla Lazio). Al ritorno avrà una settimana di fuoco tra il 4 e l'11 marzo: Napoli-Roma e Inter-Napoli, separate dall'andata degli ottavi di finale di Europa League (se dovesse battere il Lipsia). Il 22 aprile, alla 34esima, potrebbe giocarsi la “finale Scudetto”: Juventus-Napoli, per gli azzurri ancora fuori casa.
Juve, la più solida. Ora le trasferte
I ragazzi di Allegri hanno superato alla grande il mese più difficile della stagione, battendo il Napoli in trasferta e la Roma a Torino. Partite completamente diverse: sofferenza e contropiede al San Paolo, bel gioco e molti rischi nel finale allo Stadium. Stesso risultato: vittoria per 1-0. Segno che la squadra è camaleontica e ha ritrovato tenuta mentale e difensiva. Aveva prodotto tanto anche nello 0-0 con l'Inter a Torino, dove invece si era fatta battere da un'ottima Lazio a ottobre, quando Allegri non aveva ancora trovato l'assetto tattico più equilibrato. Nel 2018 occhio a inizio marzo con la trasferta a casa della Lazio e tre giorni più tardi il viaggio a Londra a casa del Tottenham. Con la speranza di Allegri di arrivare al top a fine aprile, quando in una settimana affronterà il Napoli in casa (il 22) e l'Inter a San Siro (il 29), con una possibile semifinale di Champions in mezzo. Il cui ritorno, dovesse la Juve arrivarci, cadrebbe alla vigilia della trasferta dell'Olimpico con la Roma. Una primavera da brividi.
Inter imbattuta e le sfide a San Siro
Quattro sfide con le avversarie dirette, zero sconfitte, un solo gol subito. Alla squadra di Spalletti, in pesante flessione da inizio dicembre, guardare lo score negli scontri con le altre big potrebbe ridare un po' di morale. L'Inter è l'unica squadra ad essere uscita imbattuta da tutte le sfide con le concorrenti per l'Europa, ha vinto la difficile trasferta di Roma e nel girone di ritorno – esclusa la delicata sfida con la Lazio all'ultima giornata, il 20 maggio – affronterà gli scontri diretti sempre a San Siro: il 21 gennaio a Milano la Roma, l'11 marzo il Napoli (una settimana dopo il derby col Milan), il 29 aprile la Juventus. L'Inter si è confermata “pazza” anche in questa stagione: efficace e imbattibile fino a inizio dicembre, fragile e sterile dopo le prime difficoltà. Occhio però a darla per persa: la media punti è ancora da Champions. E quella di Spalletti rimane l'unica delle prime 5 squadre a non giocare le coppe. Quando arriverà la stanchezza, potrebbe contare.
Roma, tre ko con le big
La Roma vista all'Allianz Stadium negli ultimi 20 minuti “è da Scudetto”, aveva detto Fabio Capello. Eppure da Torino i giallorossi sono usciti sconfitti, così come dalle due sfide interne contro Napoli (1-0) e Inter (1-3). La Roma ha perso 3 partite nel girone d'andata, tutti scontri diretti. Nel 2018 Di Francesco proverà a strappare punti a San Siro (21 gennaio) e al San Paolo (4 marzo). Chissà che non sia ancora in corsa per lo Scudetto a metà maggio, quando alla penultima di campionato accoglierà la Juventus all'Olimpico in una partita che può decidere tantissimo. I giallorossi sono la squadra che ha fatto meno punti nelle sfide con le concorrenti fin qui (solo 3 in 4 partite), ma sono ancora in corsa in Champions League e hanno vinto il derby: non è poco. Però battere la Lazio anche il 15 aprile (biancocelesti in casa) potrebbe non bastare più per le ambizioni di De Rossi e compagni.
Lazio, la variabile impazzita
La mina vagante della Serie A ha perso male in casa con il Napoli, è uscita sconfitta nel derby e ha pareggiato a Milano con l'Inter. Ma è l'unica squadra ad aver sbancato l'Allianz Stadium segnando 2 gol alla Juve: le altre tre squadre, messe insieme, sono a 0. Segno che la banda di Inzaghi è la più vulnerabile (7 gol subiti in 4 sfide) ma può giocare scherzi a chiunque. Nel 2018 i biancocelesti potrebbero essere decisivi (non solo per se stessi) nella corsa al titolo e all'Europa: l'11 febbraio faranno visita al San Paolo, il 4 marzo accoglieranno la Juve all'Olimpico, prima del derby di metà aprile e della sfida con l'Inter all'ultima di campionato. Con i fratelli di gemellaggio può succedere di tutto: da un altro “5 maggio” a un nuovo “oh nooo”. Se non ci saranno sorprese clamorose (un Milan completamente diverso?) almeno una delle due tornerà in Champions League. Di gioia o di sconforto, sul prato dell'Olimpico scorreranno lacrime.