Stromberg: "Che soddisfazione la mia Atalanta, sta facendo vivere ai tifosi un momento magico"
Serie AIntervistato ai microfoni di Sky Sport, l'ex bandiera dell'Atalanta ha parlato del momento attuale dei nerazzurri, esprimendo tutta la propria felicità per i risultati ottenuti sia in Europa che in Coppa Italia
Il pass per le semifinali di Coppa Italia ha permesso all’Atalanta di cancellare immediatamente il ko subito contro il Cagliari nell’ultimo turno di serie A. Il successo sul Napoli ha aumentato, se possibile, l’entusiasmo in casa nerazzurra, spingendo i tifosi ad attendere festanti il ritorno della squadra a Bergamo. Alla gioia dei fan si è unito anche l’ex bandiera del club Glenn Stromberg che, ai microfoni di Sky Sport direttamente da Londra, ha espresso tutta la sua soddisfazione per le vittorie che l'Atalanta sta ottenendo. "Anche se sto sempre via e non posso vedere l’Atalanta dal vivo perché lavoro a Londra, è una grandissima soddisfazione vedere come giocano in Europa, in Coppa Italia e adesso anche in campionato. Mi sono gustato ieri le immagini del ritorno della squadra all’aeroporto di Bergamo, andate su twitter a vedere perché è stato magnifico. La gente vive veramente un momento magico insieme con la squadra, perché stanno andando alla grande". Protagonista di varie coreografie della curva nerazzurra, Stromberg è rimasto molto legato all’Italia e a Bergamo, dove ancora abita per lunghi periodi, curando la sua ditta di cibi italiani, di cui pare i suoi connazionali vadano pazzi.
Chi era Stromberg
Affermato imprenditore culinario oggi, giocatore dalle mille risorse negli anni ’80 quando l’Atalanta si innamorò di questo colosso svedese. Arrivato in Italia nel 1984 dopo aver fatto incetta di titoli con Goteborg e Benfica, Stromberg fece il suo ingresso nel nostro campionato nella stessa finestra di mercato in cui arrivarono Maradona al Napoli, Rummenigge all'Inter, Socrates alla Fiorentina, Junior al Torino, Souness alla Sampdoria, Brigel ed Elkjaer al Verona, e infine Wilkins e Hateley al Milan. Un firmamento di stelle che finirono per oscurare, almeno inizialmente, il talento del giocatore svedese. L’inizio non fu semplice, Sonetti lo ritenne troppo lento per i ritmi del campionato italiano, così lo relegò ai margini di una squadra che, nonostante la finale di Coppa Italia (che valse comunque ai nerazzurri la qualificazione in Coppa delle Coppe) retrocesse in serie B. Notate le sue difficoltà, Eriksson lo chiamò alla Roma dopo i trionfi comuni con Goteborg e Benfica, ma Stromberg preferì rimanere all’Atalanta, cementando il rapporto con i tifosi e con il nuovo allenatore Mondonico, appassionato come lui dei Rolling Stones. La scelta si rivelò azzeccata, dal momento che i nerazzurri riconquistarono subito la serie A e brillarono in Europa, arrivando fino alla finale di Coppa delle Coppe persa contro i belgi del Malines. “Eravamo un gruppo unito, talenti come Magrin e Donadoni. Il ko col Malines mi fa ancora rabbia, meritavamo noi. Ho giocato 8 anni con l’Atalanta, sono stato capitano, ho chiuso la carriera in nerazzurro: c’è ancora oggi un feeling speciale”.