Pioggia di cross, serpenti in area: Fiorentina-Inter, il duello è in fascia

Serie A

Vanni Spinella

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Si sfidano le due squadre che sfruttano maggiormente le corsie laterali: da lì partono i rifornimenti per i due animali d'area di rigore, Simeone e Icardi, accomunati da diversi fattori

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Esistono due modi per fermare un 9 che si muove nell’area di rigore come nel proprio salotto di casa. Il primo, antico quanto il calcio, è quello di incollarcisi dal primo all’ultimo minuto (anche quando dal salotto va in bagno, suggerivano alcuni allenatori). L’unica controindicazione sta nel fatto che certi attaccanti sono come serpenti: se ne stanno lì buoni nascosti nell'erba, completamente fuori dal gioco, ti fanno credere di essere riuscito a renderli inoffensivi, salvo poi approfittare di una piccola distrazione per piazzare il morso velenoso. Ad alcuni basta un colpo per stenderti e vanificare il lavoro fatto negli altri 89 minuti. Il secondo modo è quello di tagliare loro i rifornimenti, e probabilmente è la via che sceglieranno Pioli e Spalletti dopo aver visionato i numeri dell’avversario e prima di mandare in campo Fiorentina e Inter.

Molto passerà dalle fasce, prevedono le statistiche. Di conseguenza, chi le controllerà non solo imporrà il proprio gioco rifornendo la punta, ma eviterà anche di vedersi piovere pericolosi cross in salotto. Lì, nelle due aree, si piazzeranno infatti i due serpenti argentini dal morso facile: Maurito e Cholito, Icardi contro Simeone. Ferma chi li nutre e avrai vinto mezza partita.

L’indice puntato: quando si riconosce al compagno che ha fornito l’assist un buon 50% del gol segnato

Serpenti d'area

Partiamo da un dato di fatto evidente: Inter (536) e Fiorentina (453) sono le prime due squadre del campionato per numero di cross. Ovviamente non tutti possono andare a buon fine (il 21% per l’Inter, il 25% per la Fiorentina), ma abbiamo già un’idea del tipo di gioco ricercato da Spalletti e Pioli. Allargare, accerchiare, per poi pescare il terminale al centro.

Qui entrano in gioco i due 9 sopra citati. Icardi è il capocannoniere del campionato con 17 gol: in media ne fa uno ogni due tiri indirizzati nello specchio. E quando parlavamo dell’area-salotto non scherzavamo: segna sempre restando dentro i confini del suo piccolo regno, 17 su 17. Più in generale è tutta l’Inter a colpire pochissimo da fuori, con una sola rete sulle 29 segnate su azione, arrivata dalla distanza. Discorsi molto simili per Giovanni Simeone, 6 gol in questo campionato, 18 in tutto da quando è approdato in Serie A: tolto l’unico segnato su rigore, gli altri 17 sono arrivati da dentro l’area di rigore. Ancora una volta, 17 su 17.

Fattore casa, fattore testa

Anche il fattore casa accomuna i due argentini, che forse complice la giovane età (24 anni Icardi, 22 Simeone) si esprimono al meglio quando avvertono il calore delle mura domestiche: 4 dei 6 gol segnati dall’attaccante viola (il 67%) sono arrivati in casa, così come nella scorsa stagione – con la maglia del Genoa – si era esaltato soprattutto al Ferraris (8 su 12, stessa percentuale: due su tre); per Icardi saliamo a 12 su 17 (il 71%).

Le gerarchie si ribaltano quando si tratta di usare la testa: ben 4 gol, sui 6 totali, segnati in questo modo da Simeone; 3 su 13 (consideriamo solo quelli su azione) per Icardi, che dà così il suo contributo alla squadra più prolifica di testa (Inter, 7 gol in tutto).

La spartizione dei meriti

Ma dicevamo dei rifornimenti. Tante le fonti, per Pioli, indipendentemente da come disegna la squadra. Un 4-4-1-1 contro il Milan, in cui la pennellata per la testa di Simeone è arrivata da Biraghi (terzino sinistro), 4-3-2-1 contro il Sassuolo, quando a imbeccare il Cholito era stato l’altro terzino, Laurini, dalla destra. In entrambi i casi cross perfetti, puliti, preparati con cura, tempo e spazio. E poi Thereau (per Veretout), Chiesa (per Babacar): 4 degli ultimi 5 gol della Fiorentina sono arrivati dalle corsie laterali, liberate ad arte per permettere un cross comodo.

Copione “rubato” all’Inter di Spalletti, che è vero che non segna da due partite in campionato, ma che sull’asse Candreva-Icardi (o Perisic-Icardi: ad esempio nel 3-0 dell’andata) ha costruito molte delle sue vittorie a inizio stagione. Dodici gol scaturiti dalle fasce, nessuno meglio dell’Inter in Serie A; la metà di questi su assist di Candreva, che guida la classifica dei passaggi vincenti, quella delle occasioni create ma, purtroppo per lui, anche quella dei tiri tentati senza aver ancora mai segnato (ben 36 conclusioni).

Proprio la prevedibilità degli attacchi dalle fasce, però, sta imponendo a Spalletti la ricerca del trequartista giusto da piazzare alle spalle di Icardi, in modo da sfruttare anche il corridoio centrale. In quella zona si sono alternati Borja Valero, Brozovic, Joao Mario, senza che nessuno esaltasse l'allenatore nerazzurro; negli ultimi giorni è spuntata persino la pazza idea Candreva. A patto che non si metta a crossare anche da lì.