Inter-Roma, la notte di Nainggolan: a San Siro per tornare il vero Ninja

Serie A

Francesco Giambertone

Il 26 febbraio scorso al Meazza contro l'Inter Nainggolan giocava forse la sua miglior partita in giallorosso. Domenica sera, di fronte al suo ex allenatore che sognava di portarlo a Milano, tornerà su quel campo dopo l'esclusione per il video di Capodanno e una settimana di voci di mercato

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“Domenica fa due gol e mette tutto a posto”. Aleksander Kolarov benedice così il ritorno in campo contro l'Inter di Radja Nainggolan, uno che – siamo sinceri – questo 2018 poteva cominciarlo meglio. Ad esempio evitando l'ormai celebre diretta su Instagram di Capodanno in cui beveva, fumava e bestemmiava: gli è costata una figuraccia, un richiamo con multa dalla società e un'esclusione nella gara (poi persa) della Roma con l'Atalanta. Due settimane dopo Radja vuole ripartire da un'altra squadra nerazzurra, e stavolta non mancherà, parola di Di Francesco. Non sarà una partita qualsiasi per il belga, che deve riconquistarsi la fiducia di un ambiente sempre meno tollerante ai suoi eccessi. L'occasione di rifarsi è già qui, a San Siro, domenica sera. L'Inter è una bella pagina della carriera di Nainggolan, anche se il piacere è tutto suo: non c'è una squadra in Italia a cui il guerriero giallorosso abbia segnato di più (5 gol in 15 partite, con 2 assist). L'occasione è ghiotta.

Uno dei due gol di Nainggolan contro l'Inter la scorsa stagione (Foto Getty)

Il sogno di Spalletti a caccia di un "suo" Nainggolan

L'anno scorso proprio a San Siro la sua prestazione mostruosa – arricchita da due bombe da fuori area infilate alle spalle di Handanovic – svelò a tutti quel che era già chiaro a molti: Nainggolan è uno dei centrocampisti più forti al mondo. Se ne accorsero per bene a Milano, sponda Suning, dove in estate sognarono di prenderlo per regalare a Spalletti il centrocampista-incursore di cui aveva bisogno, e che ancora oggi va cercando sul mercato. Credeva di averlo trovato in Joao Mario prima, in Brozovic poi, in Borja Valero infine. Ma nessuno di loro si è rivelato l'uomo giusto per quel ruolo di collante tra centrocampo e attacco con licenza di uccidere sotto porta. Nessuno di loro è Nainggolan, che con tutti i pregi e i difetti di cui è dotato (quello di Capodanno non è stato il primo video compromettente: vi ricordate il famoso “lo sanno tutti che odio la Juve”?) è rimasto a Roma e ha rinnovato il contratto fino al 2021. Tutti contenti, anche se il rendimento con Di Francesco non è stato lo stesso, finché il Ninja non ha ritirato fuori la dark side del suo carattere. E così sono ripartite le voci di mercato.

Da idolo a possibile partente

All'improvviso si è parlato di una possibile partenza immediata di Nainggolan, in direzione Cina, destinazione Evergrande, ma in realtà di offerte concrete a Roma non ne sarebbero arrivate. Però dopo l'ultima bravata anche l'ambiente romanista si è diviso: un'offerta da 50 milioni a molti non sembra più inaccettabile. Ma se le strade del mercato hanno portato l'attenzione delle ultime ore su Dzeko ed Emerson Palmieri, finiti nel mirino del Chelsea, quelle del campo riporteranno i riflettori su Nainggolan e su una Roma che ha rallentato il passo insieme a uno dei suoi trascinatori: per farsi perdonare e tornare l'idolo dei tifosi, nella gara che può valere una fetta di qualificazione alla prossima Champions League, “due gol all'Inter” posson bastare.