Con i 5 gol al Chievo la Lazio diventa il miglior attacco della Serie A: il quinto in Europa. E’ la squadra che ha mandato più giocatori diversi in gol. Quella con la percentuale realizzativa più alta. E che ha in squadra i leader della classifica marcatori e assist. Nel giorno dell’infortunio di Immobile ci hanno pensato i centrocampisti: Milinkovic-Savic su tutti
GUARDA TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE A - RISULTATI E CLASSIFICA
È una Lazio da record, quella che fa cinque gol anche al Chievo e sale al terzo posto in classifica, approfittando del pari dell’Inter contro la Roma. È una Lazio che funziona, e funziona bene fin da inizio anno. Una squadra che vince e soprattutto convince, a suon di risultati e a suon di gol. Tanti, tantissimi. Più di chiunque altro in questo campionato: 53, e in 20 partite, con il match contro l’Udinese da recuperare mercoledì, per segnare ancora e mettere altri punti in classifica. La qualificazione alla Champions non è un sogno, così come non deve esserlo nemmeno l’Europa League (sedicesimi contro la Steaua) e la Coppa Italia (semifinali contro il Milan). Obiettivi veri, che Inzaghi e i suoi possono raggiungere, specie con un attacco così: è il quinto in Europa. Considerando i cinque principali campionati europei solo Manchester City (70 gol), Barcellona (57), Psg (56) e Liverpool (54) hanno fatto meglio. Il Bayern ne ha fatti “solo” 44, il Real è addirittura fermo a 39. Battuti da una Lazio che ha una rosa - e un mercato - sicuramente diverso rispetto ai top club. Eppure non sembra esserne certo da meno sotto il punto di vista realizzativo.
Record su record
I numeri sono tanti per la Lazio, e fotografano perfettamente un attacco micidiale. Esaltatosi contro, ancora una volta, il Chievo, proprio nel giorno in cui Immobile gioca solo mezz’ora prima di uscire per infortunio. Lui di gol ne ha fatti 20, ed è il capocannoniere della Serie A. In sua assenza ci hanno pensato i compagni. Nani, tanto per dirne uno: con lui la Lazio ha mandato in gol 14 marcatori diversi (record in A al pari dell’Udinese). E ancora, ha segnato anche Bastos, che fa salire a quota 10 i gol arrivati dai difensori, altro primato in campionato, così come i 21 dai centrocampisti. Quinta in graduatoria, invece, per gol dagli attaccanti (23 in totale). Vero, là davanti ci pensa quasi sempre Ciro immobile, il primo a contribuire a un nuovo record: con 227 tiri tentati e 53 gol la Lazio è la prima per percentuale realizzativa in A: 23,3 per cento, davanti a Juventus e Samp. In più, i biancocelesti sono gli unici ad aver segnato almeno 5 gol in una singola partita per quattro volte (in ordine, contro Sassuolo, Benevento, Spal e Chievo): nessuna altra squadra ci era riuscita più di una.
Tra leader e sorprese
E non c’era nemmeno Ciro Immobile, come detto. Inzaghi ha voluto rassicurare tutti: “Non ha niente di grave, starà fuori soltanto qualche partita”. Vero, ma potrebbe comunque saltare il big match contro il Milan a San Siro. E' fondamentale per questa Lazio l'attaccante di Torre Annunziata, perché oltre ai gol ci sono anche gli assist. L’ex Siviglia è bomber della A con 20 reti, ma con 8 assist è primo anche in quella speciale classifica, al pari di Pjanic, Candreva e di… Luis Alberto. Altra nota estremamente positiva, e sorpresa, di questa stagione: lui, come tutto il centrocampo. I gol per lo spagnolo in totale sono già 7, i passaggi decisivi - contando tutte le competizioni - 9. Dalla sorpresa alla certezza: vero, non c’è solo Immobile. L’altro leader è sicuramente Sergej Milinkovic-Savic, a proposito di centrocampisti. Una specie di trattore dai piedi educatissimi. Doppietta, anche contro il Chievo. E finalmente una gioia (doppia) davanti ai suoi tifosi. Fin qui infatti di gol in stagione ne aveva fatti 7, ma prima dell’ultimo turno di A tutti in trasferta. All’Olimpico non segnava addirittura dal gennaio 2017. Nonostante qualcosa da limare ci sia ancora. Vero, Milinkovic è sicuro del suo talento, fin troppo qualche volte. Finendo per assentarsi in alcuni periodi della partite e concedendosi, ogni tanto, qualche finezza di troppo. Un paragone viene immediato, nel male ma anche e soprattutto nel bene: Paul Pogba. Sopito in alcuni momenti per poi esplodere in altri e cambiare la partita, esattamente come successo a Milinkovic-Savic in Lazio-Chievo. E con una squadra così, e un attacco così, nulla può essere considerato impossibile.