La doppietta contro il Cagliari segna il punto più alto della crescita di Kessié in rossonero. Un buon esordio e poi il calo - soprattutto fisico - tra ottobre e novembre. Con Gattuso la crescita, anche dal punto di vista tattico: “Kessiè è più forte di me. Segna di più” - ha detto l’allenatore del Milan. Ma è davvero così?
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Il paragone nasce dal post partita del match vinto a Cagliari, anche se - a dirla tutta - Gattuso ne aveva già parlato anche nella sua conferenza stampa di presentazione: “Kessié? È più forte di me” - ha detto l’allenatore del Milan - ha sette o otto gol a stagione nelle gambe”. Già, vero, su questo i numeri sono già chiari: Kessié a Cagliari di gol ne ha fatti due, salendo a quota quattro in stagione, più di quanti Gattuso ne abbia mai segnati in una singola annata. Eppure il paragone pesa tanto anche per altri motivi, specie poi se detto da uno che nel Milan ci ha giocato 13 anni, per 468 partite e vinto 10 trofei. Ma sarà davvero la verità? Kessié meglio di Gattuso? L’allenatore del Milan ha puntato non solo sui gol, ma anche sulla corsa, e la quantità che uno come l’ivoriano può fornire in mezzo al campo. Giocate alla Gattuso insomma, con quel tocco di piedi buoni in più. Ne aveva dette altre su di lui il giorno della sua presentazione, come - ad esempio - il fatto che lo volesse vedere molto più presente in area: “Kessié mi incuriosisce sotto tanti aspetti, anche nel capire perché non si sta creando gli spazi d’inserimento che aveva l’anno scorso, dimostrando di essere devastante”. Vero, e un passo in avanti c’è stato già da qualche partita. Kessié è in crescita, e lo è anche il Milan.
L’inizio, i gol, il calo
In rossonero Kessié c’era arrivato a inizio giugno, tra i primi colpi della nuova era. Prestito con obbligo di riscatto e cifra complessiva intorno ai 30 milioni di euro, dopo un solo anno nell’Atalanta. L’inizio era stato ottimo. In gol (anche se poi annullato) nei preliminari di Europa League contro il Craiova: una botta di destro sotto l’incrocio. Dunque in rete, su rigore, nella prima partita contro il Crotone. Un assist, per André Silva, nell’esordio europeo sull’Austria Vienna. E ancora gol, e ancora dal dischetto, contro la Spal. Con il Milan fermo a 9 vittorie nelle prime 10 partite contando tutte le competizioni. Vero, poi però è arrivato il calo: della squadra e di Kessié, soprattutto dal punto di vista fisico per l’ivoriano. Già, perché Kessié è il perfetto prototipo del calciatore che - con la forza che ha nelle gambe, e con tutta l’importanza del fisico nel suo gioco - deve stare per forza bene per rendere al meglio. Questo non è evidentemente successo nel mezzo della prima parte di stagione, con il Milan in crisi profonda e lui spesso tra i peggiori. Sempre titolare in Serie A, 21 volte su 21, ma col derby ad essere simbolico. Lui rientra negli spogliatoi coi compagni ma non ne esce per la ripresa, sostituito da Cutrone.
La crescita
Il capitolo della crescita è invece tutto nuovo per Kessié, che almeno da inizio 2018 sta giocando meglio. Tanto dal punto di vista degli schemi di Gattuso, quanto da quello fisico. La corsa c’è, e può ancora migliorare. E quella giocata che tanto gli piace del difendere il pallone col corpo lungo la linea laterale, o di fondo, per poi saltare l’uomo di forza, è tornato a farla. Contro il Cagliari ancora in gol su rigore, altra sua caratteristica: non li sbaglia mai. Zero errori dal dischetto: tre su tre con il Milan, due su due con l’Atalanta lo scorso anno, e due su due anche nel Mondiale under 17 con la Costa d’Avorio nel 2013. Poi però anche il raddoppio, quello con cui il Milan ha finalmente ribaltato uno svantaggio (contro la Fiorentina il primo recupero senza però poi andare oltre l’1-1). Seconda doppietta in A dopo quella nel suo esordio assoluto in Atalanta-Lazio. E primo gol di movimento in rossonero per Kessié, e proprio su uno di quegli inserimenti su cui ha insistito tanto, e fin da subito, Gennaro Gattuso. La doppietta sembra il coronamento della crescita, per essere poi soltanto un nuovo stimolo per migliorare ancora. Vero, quel Milan di tanti anni fa aveva tremendamente bisogno di Gattuso in campo. Quanto questo Milan di oggi - con le dovute proporzioni - ha bisogno del miglior Frank Kessié.