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Milan, contro la Lazio la prova di maturità

Serie A
Il Milan festeggia la vittoria di Cagliari (foto Getty)

I rossoneri puntano al terzo successo consecutivo, ma finora hanno perso tutti gli scontri con le big del campionato. Il primo fu proprio la gara d'andata contro i ragazzi di Simone Inzaghi che si imposero 4-1

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Crotone, Cagliari e ora… Lazio. Il Milan cerca il tris di vittorie consecutive, vuole continuare il periodo positivo e di crescita e non frenare il suo inseguimento alla sesta piazza, al momento occupata dalla Sampdoria. Oltre ai risultati, nelle ultime settimane si è notato un miglioramento dal punto di vista del gioco e dei singoli, Kessié su tutti, oltre a una difesa più organizzata e concentrata, in grado di non correre grandi pericoli in un campo ostico come Firenze e non subire quasi nulla contro Crotone e Cagliari, fatta eccezione per la rete di Barella causata da un non perfetto intervento di Donnarumma. Ecco perché la sfida ai biancocelesti diventa una prova di maturità su più fronti. La difesa, che sarà orfana di Ricardo Rodriguez dopo l’espulsione e conseguente squalifica rimediata al Sant’Elia, dovrà mostrare i suoi progressi contro l’attacco più prolifico del campionato e il quarto migliore d’Europa, con 53 gol all’attivo, il doppio di quelli messi a segno dal Milan. Proprio nel match d’andata iniziarono a suonare i primi campanelli d’allarme in casa rossonera, con la squadra allora guidata da Vincenzo Montella surclassata da quattro reti e incapace di rispondere ai colpi subiti. Questa volta però potrebbe non esserci Ciro Immobile a creare il panico nella retroguardia milanista, il che sarebbe una manna dal cielo per i rossoneri e forse un piccolo segnale che la ruota comincia a girare. È nel reparto offensivo che il Milan continua a non convincere. I gol arrivano col contagocce e soprattutto dai piedi o dalla testa di centrocampisti e difensori. Gli attaccanti? Non pervenuti. Cutrone è l'unico che regala belle speranze, Andrè Silva è ancora a secco e Kalinic non segna dalla trasferta di Benevento del 3 dicembre.

Immobile esulta nel 4-1 della Lazio sul Milan (foto Getty)

0 punti nei big match

Altro tabù stagionale da sfatare sarà quello poi degli scontri diretti. A partire dal 4-0 dell’Olimpico infatti, i rossoneri hanno cominciato una serie sciagurata che li ha portati a perdere tutti gli incroci con le prime 7 della classifica. Una differenza sostanziale tra le compagini emersa nei big match che ha suscitato più di un dubbio sulla reale potenzialità della squadra ora in mano a Rino Gattuso. 13 gol subiti e solo 2 fatti nelle partite contro Napoli, Juve, Lazio, Inter e Roma, senza dimenticare poi i 2-0 incassati contro Sampdoria e Atalanta. Un ruolino di marcia da invertire assolutamente in questo girone di ritorno per rendere fattibile la corsa all’Europa e appetibile la maglia rossonera rispetto alle altre big in vista del prossimo mercato estivo. Sconfitte maturate, oltre che da una differenza qualitativa e tattica, anche da una certa maturità e consapevolezza a certi livelli che manca nella maggior parte dei giocatori del Milan, se si escludono casi come quello di Bonucci o Biglia.

Higuain firma la doppietta nel 2-0 della Juve sul Milan a San Siro (foto Getty)

Battere la Lazio di Simone Inzaghi, forse la squadra più in forma del campionato, vorrebbe dire dare vita a un ciclo di vittorie importanti che potrebbe prolungarsi dopo essersi tolti di dosso il peso di aver battuto una diretta concorrente all’Europa. Certo, poi bisognerebbe ottenere risultati positivi anche nei successivi big match, ma quello di domani diventerebbe il primo mattone per costruire qualcosa di importante, anche se una prima inversione di tendenza si è già vista nel periodo di Natale, quando un gol di Cutrone ha deciso ai supplementari il derby di Coppa Italia contro l'Inter. Domenica, a San Siro, inizia la vera scalata per il Milan.

Cutrone decide il derby di Coppa Italia contro l'Inter (foto Getty)