Sarri contro Allegri, sfida tra centenari in panchina

Serie A
Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri, rispettivamente allenatore di Napoli e Juventus (foto getty)

L'allenatore degli azzurri contro la Lazio segnerà il traguardo delle 100 panchine in A col Napoli, mentre il suo collega contro la Fiorentina toccherà quota 200, in tutte le competizioni, alla guida della Juventus. Icardi punta invece al 100° gol nel campionato italiano

SERIE A, LE PROBABILI FORMAZIONI DELLA 24^ GIORNATA

Il prossimo weekend potrebbe rivelarsi uno snodo fondamentale per la corsa allo scudetto. La Juventus venerdì sarà di scena sul campo della Fiorentina, mentre 24 ore dopo il Napoli ospiterà la Lazio. Due sfide complicate, i cui risultati daranno ulteriori indicazioni su chi siederà sul trono della Serie A al termine della stagione. La prossima giornata segnerà però anche due tappe importanti per gli allenatori delle due squadre. Nell'anticipo di sabato infatti Maurizio Sarri toccherà le 100 panchine in Serie A sulla panchina azzurra, mentre Max Allegri festeggerà il traguardo delle 200 presenze alla guida dei bianconeri tra campionato e coppe. Per l'allenatore di origini napoletane, ma cresciuto in Toscana, quello con il Napoli è stato un percorso in crescendo che spera di concludere festeggiando il tricolore a fine anno. Arrivato nella stagione 2015-16 dopo un esaltante campionato con l'Empoli, Sarri ebbe infatti una partenza in salita nel club di De Laurentiis. Iniziò la sua esperienza con una sconfitta al primo turno sul campo del Sassuolo, raccogliendo poi solo due pareggi nelle due partite successive. La prima vittoria? Il 5-0 contro la Lazio, la stessa squadra che affronterà sabato. Messa alle spalle quella partenza ad handicap i risultati di Sarri non hanno fatto che migliorare, con 69 vittorie, 16 pari e 10 sconfitte nelle restanti 95 gare, tre delle quali proprio contro la Juve. In crescendo è andata anche la media punti del Napoli nel corso dei campionati con Sarri alla sua guida. La prima stagione si concluse infatti con una media di 2.16 punti a partita (82 punti a fine campionato), rendimento che gli valse un importante secondo posto. L'anno scorso invece gli azzurri si dovettero accontentare del gradino più basso del podio, nonostante 4 punti in più messi in cassaforte e una media passata al 2.26. In questa stagione Mertens e compagni stanno dando il meglio di loro e dopo 23 turni hanno una media punti del 2.61, frutto di 19 successi, 3 pareggi e un solo ko, rimediato contro i bianconeri lo scorso 1 dicembre. Uno score impressionante che, se tenuto fino al termine del campionato, proietterebbe il Napoli a quota 99, una somma di punti che ha sempre garantito lo scudetto e battuta nella storia solo dalla Juventus di Conte che, nel 2013-14, arrivò a 102.

Allegri meglio di Conte

Allegri è invece alla sua quarta stagione sulla panchina della Juventus. Arrivato tra le critiche dopo l'addio a sorpresa di Antonio Conte, al contrario del collega del Napoli cominciò alla grande la sua esperienza in bianconero, vincendo le prime 6 partite di campionato. Fu il preludio di una stagione esaltante che vide la Juve trionfare sia in Serie A che in Coppa Italia e perdere la finale di Champions contro il Barcellona. Nel mezzo l'allenatore toscano perse ai rigori anche il primo trofeo stagionale messo in campionato: la Supercoppa Italiana, proprio contro il Napoli. I bianconeri chiusero il campionato a 87 punti, con una media del 2.29 a incontro. Questo rendimento creebbe al 2.39 nelle successive due stagioni di A, terminate con lo stesso epilogo: la Juventus campione d'Italia. La vera differenza con l'attuale allenatore del Chelsea però Allegri l'ha compiuta in campo europeo, raggiungendo anche lo scorso anno l'ultimo atto. Il 3 giugno 2017 fu il Real Madrid a spezzare i sogni di gloria dei bianconeri, mentre la stagione precedente la corsa si era fermata agli ottavi, battuti in rimonta ai supplementari dal Bayern Monaco. Alla fine nessuna Champions è stata conquistata, ma Allegri nelle sue 199 partite alla guida della Juventus ha saputo fare meglio del suo predecessore, vincendone 141, pareggiandone 30 e perdendo le restanti 28. Una media punti del 2.28 a gara, superiore al 2.25 stabilito da Conte nel suo triennio bianconero, costituito da 134 match (90 successi, 31 pari e 13 ko).

Obiettivo 100 gol per Icardi

Chi spera di arrivare a quota 100 è infine Mauro Icardi. In questo caso ovviamente non parliamo di panchine, ma di gol in Serie A e al centravanti argentino ne manca solo uno per tagliare il grande traguardo a soli 24 anni. La sua presenza per il match casalingo contro il Bologna è ancora in forte dubbio, ma lui non vede l'ora di entrare nel club dei centenari alla sesta stagione in Italia, la quinta con la maglia dell'Inter. L'esordio di Maurito nel massimo campionato italiano avvenne infatti con la maglia della Sampdoria, dove chiuse la stagione subito in doppia cifra e con una media di un gol ogni 211 minuti. Fatta eccezione per la stagione 2015-16 questa media è sempre migliorata, anche se nel primo anno in nerazzurro Icardi fu tormentato dalla pubalgia e non andò oltre le 9 reti, record negativo per lui in Serie A. Si riscattò la stagione successiva dove, grazie ai 22 centri messi a segno, si aggiudicò la classifica cannonieri insieme a Luca Toni. L'anno scorso poi riuscì a migliorare il suo primato personale, arrivando a realizzare 24 gol. Quest'anno è già a quota 18 e punta a stabilire un nuovo record. Traguardo possibile, testimoniato dalla sua media realizzativa, attualmente fissata a una rete ogni 108 minuti, la migliore della sua carriera. Ora però l'obiettivo è il 100° centro in Serie A che gli permetterebbe di raggiungere Pierino Prati all'81° posto nella classifica all time dei cannonieri del campionato italiano.