Porrà: "Dove è finito il potere sciamanico di Spalletti? Rafinha unica luce nelle tenebre"

Serie A

Giorgio Porrà

Il pareggio con il Crotone, in attesa del Bologna, sempre a san Siro. Quasi sicuramente con una formazione nuova: "Non so se Spalletti voglia continuare a puntare su Candreva e Perisic. Io li trovo assolutamente irriconoscibili. In questa Inter vedo troppi giocatori affondati"

Un punto con il Crotone di Zenga e adesso arriva il Bologna. Spalletti ha bisogno di invertire la rotta e fare punti per la classifica. Magari rivedendo un po' la formazione, con il punto fermo Rafinha. E magari ritrovando quei poteri magici di inizio stagione... 

Perisic e Candreva irriconoscibili. Esaurito il potere sciamanico di Spalletti?

La formazione dell’Inter anti Bologna potrebbe vedere l’avanzamento di Skriniar, un po’ come succede nella sua Nazionale, poi non so se Spalletti voglia continuare a puntare su Candreva e Perisic. Io li trovo assolutamente irriconoscibili: a me lascia di stucco soprattutto il croato che fino a qualche tempo fa arrivava nei 16 metri e si mangiava l’avversario mentre adesso, appena arriva in area, si squaglia improvvisamente. In generale, ci sono alcuni giocatori che sono affondati e mi pare che anche il potere sciamanico di Spalletti si sia un po’ esaurito.
 

Inter, Rafinha: la luce nelle tenebre

A questo punto credo che non si possa fare a meno di Rafinha, anche alla luce del “niente” della partita con il Crotone: l’unica luce nelle tenebre l’ha prodotta il centrocampista brasiliano che comunque non è ancora nelle condizioni migliori visto che è stato fermo quasi otto mesi prima dei pochi minuti con l’Inter. Ma in questa squadra che fa fatica a creare superiorità e che non ha cambio di passo uno come Rafinha che ha dribbling e che fa gol, può essere qualcosa di importante per l’Inter che deve uscire da questa situazione stagnante.

Roma, prima in scioltezza, adesso che fatica…

La nota positiva della Roma, Verona a parte, è che Di Francesco non si è rivelato per nulla integralista come alcuni lo dipingono: il cambio di modulo ha portato molte cose buone (ad esempio la posizione di Nainggolan), ma c’è comunque un’emergenza infortuni sulla quale ragionare. Ma quello che prima alla Roma riusciva con scioltezza, adesso gli riesce con fatica. La Roma deve alzare il suo fatturato offensivo: senza i gol è difficile puntare ad obiettivi importanti.
 

Cholito vs Higuain? Pipita inarrivabile, Juve ritorno al collettivo

Cholito vs Pipita: il confronto non ci sta, ma devo dire che l’attaccante della Fiorentina mi piace molto, apprezzo il suo temperamento, che poi è quello del padre, ha dei colpi da fuoriclasse in divenire, ma deve ancora crescere molto prima di pensare di arrivare a sfiorare le vette di Higuain. Il Pipita, invece, mi sembra sia tornato a tutti gli effetti: forse per l’economia della Juventus andava bene anche quando segnava poco ma si spendeva totalmente per il collettivo. Ha ritrovato gamba, recupera palloni, è un calciatore ritrovato e la Juve è tornata ad essere quella “macchina da guerra” a cui ci ha abituati. Un collettivo bianconero: infatti sono andati in gol ben 13 marcatori, per il momento non c’è dipendenza da Higuain.
 

I due Federico: più pressione per Bernardeschi. Due giovani azzurri da cui ripartire

Chi sarà più sotto pressione tra i due Federico? Penso Bernardeschi, perchè deve dimostrare di che pasta è fatto anche se lo ha già dimostrato in questi ultimi mesi, nonostante la cura-Allegri che, ai nuovi innesti, riserva sempre panchina e tribuna. Ha fatto così anche con Bernardeschi, ma il giocatore se l’è cavata bene ed ha capito alla perfezione in quale dimensione si trova a giocare. Di certo è una partita importante anche per Chiesa perché ad una grande squadra non ha mai segnato. Ma quando lo vedo dribblare e puntare la porta penso che un altro mondo a livello azzurro sia ancora possibile. Da questi due ragazzi si deve ripartire.