Milan-Inter, gli eroi del 'Triplete' caricano i nerazzurri: "Si può vincere anche in 9, Icardi sarà decisivo"

Serie A
Milito e Materazzi esultano insieme, foto Getty
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Il derby tra Milan e Inter si avvicina, quattro giocatori del 'Triplete' lo hanno analizzato esprimendo il proprio pensiero sulla situazione dei nerazzurri e sulle possibili variabili di una sfida che si preannuncia emozionante

Umori opposti, situazioni diverse che, al cospetto di un derby, si azzerano per lasciare spazio ad adrenalina ed emozioni. Milan e Inter si preparano ad una partita che profuma d’Europa, anche se i rossoneri devono prima affrontare la Lazio nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. I nerazzurri, invece, possono già concentrarsi sul match di domenica, una gara da non sbagliare per aumentare il distacco dai rossoneri, avvicinatisi e non poco nelle ultime settimane. Per analizzare una sfida così esaltante, la Gazzetta dello Sport ha scelto quattro eroi del 'Triplete', chiedendogli le proprie sensazioni a pochi giorni dal confronto del Meazza. "L’Inter ha dimostrato di avere carattere, elemento che non può avere perso – le parole di Marco Materazzi - anche per questo, al di là degli aspetti tattici, se fossi Spalletti farei vedere ai ragazzi il video di Inter-Chievo 5-0. Così ciascuno si renderebbe conto di quanto allora era generoso, sicuro e spavaldo. Bisogna ritrovare grinta e compattezza. La difesa del Milan è cresciuta parecchio rispetto all’andata, ma Icardi è Icardi. La zona del campo che potrà indirizzare la sfida credo siano le fasce".

Milito: "Va dimostrato senso di responsabilità"

Protagonista assoluto dei trionfi dell’Inter nell’anno del ‘Triplete’, Milito adesso guarda da lontano l’Inter, esprimendo il proprio pensiero sulla situazione dei nerazzurri e sul prossimo derby: "Il senso di responsabilità devi mostrarlo in ogni allenamento, in ogni partita. Non soltanto contro il Milan. Detto questo però non posso credere che ci sia un problema di scarso attaccamento alla maglia, anche perché ogni periodo ha i suoi giocatori e la sua storia. Stiamo comunque parlando di una squadra quarta in classifica. Il derby è davvero una partita a sé. E la concentrazione non potrà mancare".

Tocca a Cordoba e Pandev

"L’Inter deve ritrovare se stessa - racconta Cordoba sempre in esclusiva alla Gazzetta dello Sport - la qualità nei primi mesi di campionato si è vista. Allora c’erano fame, compattezza, idee chiare su cosa fare in campo. I giocatori devono amare questa maglia, avere chiaro che essere all’Inter è un punto di arrivo dopo mille sacrifici. E' una fortuna che capita a pochi, lottare per tornare in Champions già di suo è sbagliato. Bisogna avere in testa soltanto la vittoria. Poi magari non arriva, ma la mentalità deve essere quella. Anche perché il tifoso ti perdona un passaggio sbagliato, ma se invece non lasci tutto in campo”. Chi in campo c’è ancora è Goran Pandev, protagonista con un gol nell’ultimo match tra Genoa e Inter: “Se sei una squadra unita puoi anche vincere un derby in 9, Mourinho nell’intervallo, ancora sull’1-0 e in dieci, ci disse che anche se ce ne avessero espulso un altro l’avremmo vinta. Andò proprio così. Nei momenti di crisi ci chiudevamo nello spogliatoio. Parlava Zanetti o chi capitava e ne venivamo fuori con la forza del gruppo e l’umiltà. L’Inter è una delle grandi mondiali, quella maglia pesa, devi sentirla fino in fondo. Sempre. E se dai tutto, quei tifosi speciali ti sanno trasmettere una carica incredibile. Altrimenti ti prendono di mira. E visto il momento credo che giocare “in trasferta” sia meglio. Se vai in campo arrabbiato e concentrato poi Dio ti aiuta. Lo si è visto proprio in Genoa-Inter, ma al contrario anche in Bologna-Genoa. I ragazzi di Spalletti comunque devono stare tranquilli, anche per il vantaggio in classifica. Hanno tutti i mezzi per vincere il derby. E a quel punto la Champions non gliela toglie nessuno".