L'ex difensore dell'Inter parla dell'allenatore rossonero, rivale nei derby in Serie A e amico di tante battaglie con la maglia della Nazionale in un'intervista a La Repubblica, soffermandosi anche su Spalletti, Zidane e Conte: "Col francese e l'ex Ct è acqua passata, ormai siamo diventati grandi"
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Settimana pre-derby che ha il profumo dell'antivigilia. La temperatura sale nonostante Burian, la neve e il freddo, perché Milan-Inter è qualcosa che va oltre il clima. E Marco Materazzi lo sa bene, visti i dieci anni in nerazzurro alle spalle, dal 2001 al 2011. L'ex difensore e colonna portante della squadra interista ha concesso un'intervista a La Repubblica, in cui ha parlato del derby di San Siro di domenica (in diretta su Sky Sport 1 HD), soffermandosi poi anche sul calcio di oggi in Serie A, l'amico Gigi Di Biagio e non solo. "È meglio che sia favorito il Milan. Nel derby valgono gli stimoli, non chi è più sereno. L'Inter deve giocarlo con fiducia, non pensando a ciò che è successo prima. Non mi spiego il crollo, nel 5-0 al Chievo sembravano di un altro campionato. Questione di personalità? Giocare a San Siro è un premio, devi sentire orgoglio e non terrore".
Spalletti e quarto posto
"Luciano? Lo stimo da sempre. È una persona intelligente, ha anche ammesso di avere anche lui delle colpe. Quando si perde non può essere solo colpa di Ranocchia, Icardi o Perisic. L'Inter deve arrivare quarta per quello fatto nell'andata e per la rosa a disposizione, non inferiore a quella di Roma e Lazio, mentre Juve e Napoli non le prendi. L'attacco atomico della Lazio, però, non ce l'ha nessuno: Anderson è uno dei miei preferiti, Luis Alberto sembra vada piano ma non gliela si toglie mai e Immobile segna sempre".
Gattuso
"Ha enormi meriti, quando inizia la partita dico ai miei figli che come sempre Rino farà i suoi dieci chilometri. Non lo fa per il pubblico, lui è così, nessuno al mondo tranne Fassone e Mirabelli gli avrebbe dato una chance. Dopo anni da allenatore in cui ha preso bastonate, poi. Solo un matto come lui poteva rimanere a Pisa dopo la promozione in B con la situazione societaria che c'era. Sono il suo primo tifoso: ha passione, volontà e competenza".
"Oggi la Serie A è una scuola media"
"Quando ero piccolo io, i difensori in Serie A erano Maldini, Nesta, Stam, Cannavaro, Thuram, Costacurta, Couto, Mihajlovic. Gli attaccanti che incrociavamo erano Batistuta, Crespo, Vieri, Shevchenko e Chiesa. Era come andare all'università. Oggi è una scuola media".
Di Biagio, Balotelli, Conte e Zidane
"Io terrei tutta la vita Gigi come Ct, per lui è un punto d'arrivo. Ora se ci parli insieme ti rincoglionisce, dice cose solo su schemi e tattiche. Balotelli in Nazionale? Se l'è meritato, ora tocca a lui. Conte? Avevamo litigato, ma non siamo bambini, abbiamo 45 anni o più, mica siamo degli scemi. È stato molto gentile con la mia famiglia, mio figlio è tifoso del Chelsea. Quando litiga con Mourinho sto dalla parte di José, ma Antonio merita rispetto. Zidane? Tanto di cappello, ha creato un Real Madrid superbo, a Cardiff ho tifato per lui. Quando vorrà, per una stretta di mano ci sono sempre".