Davide Astori è morto nella notte per un malore, aveva 31 anni. Ripercorriamo la sua carriera: scuola Milan, dunque i sei anni a Cagliari. La parentesi nella Roma e la fascia da capitano della Fiorentina: in più la sua storia nella Nazionale italiana. Ciao Capitano, speciale Davide Astori: l'ultimo saluto in diretta giovedì 8 marzo dalle 9:30 su Sky Sport 24 e in streaming su Skysport.it
Davide Astori, capitano della Fiorentina, è morto nella notte per un malore, aveva 31 anni. Il Procuratore di Udine, Antonio De Nicolo: "Si pensa ad un arresto cardiocircolatorio per cause naturali". Il giocatore era in un albergo con la squadra.
La carriera: gli inizi
Davide Astori inizia la sua carriera nel Ponte San Pietro, squadra satellite del Milan, a venti chilometri da San Pellegrino Terme, dove è cresciuto e dove ha giocato per la prima prima volta da bambino. Il passaggio nel vivaio della squadra rossonera è il secondo capitolo della sua avventura calcistica. Verrà integrato in primavera già dalla stagione 2005-06, a culmine di una parentesi tra tutti i settori giovanili rossoneri iniziata nel 2001. Nel 2006-07 l’inizio dei prestiti per il salto di qualità nel calcio dei grandi. Prima c’è il Pizzighettone nell’allora C1: 27 presenze e un gol (il primo tra i professionisti). Dunque la Cremonese nella stagione successiva, sfiorando la promozione in Serie B nei playoff persi contro il Cittadella.
Davide Astori da bambino nel San Pellegrino, la sua prima squadra di sempre
Sei anni a Cagliari
Ma la storia di Astori è principalmente legata a due colori: il rossoblù del Cagliari. In Sardegna ci arriva nell’estate del 2008, preso in comproprietà col Milan per un milione e duecento mila euro. Il 14 settembre 2008 l’esordio in A, a 21 anni, nel ko esterno contro il Siena. La prima da titolare arriva invece a fine novembre di quell’anno, contro la Samp, anche se da terzino sinistro. Lui che però in carriera sarà un difensore centrale, esattamente come nella stagione 2008-09, quando la comproprietà viene rinnovata e lui diventa un titolare della squadra in 34 partite su 38 stagionali. Da quel momento Astori diventa leader della difesa, e nel 2011 il Cagliari ne acquista l’intero cartellino.
Roma e Fiorentina, da capitano
La storia più recente è invece quella con Roma e Fiorentina. Nel luglio del 2014 sono infatti i giallorossi ad assicurarsi le sue prestazioni: 2 milioni la spesa e 5 il prezzo per un diritto di riscatto che non verrà esercitato. Nella Roma 30 presenze e un gol, con anche l’esordio in Champions League all’Olimpico contro il Cska Mosca. Dunque la Fiorentina, di cui era diventato capitano proprio nella stagione in corso. La formula dell’acquisto è ancora quella del prestito oneroso, con obbligo di riscatto fissato sui 4 milioni. In viola esordisce contro il Milan vincendo per 2-0, subentrando a partita in corso, ma diventando ben presto - anche qui - un titolare della squadra. Con la Fiorentina 88 presenze totali e tre gol.
In Azzurro
Il palmares di Astori recita un bronzo nella Confederations Cup del 2013 in Brasile. Una Nazionale conquistata già nell’agosto del 2010 sotto la direzione di Cesare Prandelli, dove figura tra i convocati. L’esordio sul campo è invece datato 29 marzo 2011, a 24 anni, nell’amara amichevole vinta dall’Italia 2-0 sull’Ucraina: verrà espulso nel secondo tempo. Con la maglia azzurra 14 presenze e un gol, proprio nella partita che valse la medaglia di bronzo in Confederations nella finale terzo posto contro l’Uruguay (suo il gol del momentaneo vantaggio italiano): ai tempi, il primo gol di un giocatore del Cagliari in Nazionale dopo quarant’anni.