La squadra di De Zerbi, reduce da quattro sconfitte consecutive, trova contro i gialloblu un successo meritatissimo, che tiene ancora viva qualche timisa speranza salvezza. Partita senza storia con il solo Benevento in campo: dopo il vantaggio di Letizia nel primo tempo, nella ripresa la doppietta del maliano Diabaté
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BENEVENTO-VERONA 3-0
25' Letizia, 66' e 83' Diabaté
TABELLINO
Benevento (4-3-3): Brignoli; Venuti, Djimsiti, Tosca, Letizia; Brignola (87' Volpicelli), Del Pinto, Viola, Djuricic (79' D'Alessandro); Iemmello (71' Guillherme), Diabatè. All. De Zerbi
Verona (4-4-1-1): Silvestri; Ferrari, Caracciolo, Vukovic, Souprayen; Romulo, Calvano (27' Felicioli), Buchel, Verde; Valoti (46' Petkovic); Cerci (67' Fossati). All. Pecchia
Ammoniti: Del Pinto, Buchel, Letizia
C'è speranza al Vigorito, anche se in realtà non dovrebbe esserci. Un sole giallorosso che anche se con l'ultima fiammella a disposizione proprio non vuole smettere di splendere. Il sogno di un popolo, oramai già rassegnato a una retrocessione che alla fine arriverà, che un ragazzone maliano e una banda di volenterosi e indemoniati insiste nel tenere vivo. Perché alla fine è giusto provarci fino all'ultimo. Proprio quello che sembra non aver più voglia di fare il Verona, autore di una delle prestazioni più imbarazzanti che la storia del calcio ricordi. Inconcepibile l'atteggiamento dei gialloblu, che contro una squadra sicuramente in ascesa negli ultimi mesi ma comunque indietro di ben 12 punti e praticamente tagliata fuori dalla lotta salvezza aveva l'occasione d'oro di portarsi a solo un punto dal quartultimo posto: molli, passivi, svogliati. La conseguenza? Oltre al 3-0 anche le dimissioni del ds Fusco, che ora potrebbero portare anche al licenziamento di Pecchia. Nessun tiro in porta in 90 minuti, 22 tiri totali subiti contro solo 3 fatti, dato del possesso palla quasi umiliante (64% contro 36%), 9 calci d'angolo a 2, la metà dei passaggi riusciti rispetto ai propri avversari. E a giustificazione non si possono nemmeno portare le assenze, soprattutto nel settore offensivo, con le quali Pecchia ha dovuto affrontare la gara. Anche il Benevento, ad esempio, non aveva in campo né Sandro né Guillherme, i due migliori acquisti arrivati dal mercato invernale. Eppure i giallorossi hanno spinto e giocato con un'energia e una voglia encomiabili, che meriterebbero a fine campionato di essere premiati con una salvezza che, forse più di quella del Crotone della passata stagione, avrebbe del miracoloso. Ma finché c'è speranza...
Le scelte
Reduce da 4 sconfitte consecutive, Pecchia decide di cambiare volto alla propria squadra disegnando un 442 nel quale in avanti ci sono Iemmello e Diabaté, l'eroe della vittoria all'ultimo minuto contro il Crotone in casa. Fuori dunque Guillherme, uno dei più positivi del nuovo Benevento, quello uscito dalla sessione invernale di mercato e in gol anche contro la Lazio. Fuori anche Sandro e Cataldi in mezzo, dove ci sono Del Pinto e Viola, e Lombardi sulla destra, dove agisce invece Brignola. Emergenza in avanti per il Verona, privo di Kean, Matos e con un Petkovic a mezzo servizio: anche per questo Pecchia sceglie 5 centrocampisti e il solo Cerci in avanti
Pronti partenza e solo Benevento
Come sia possibile che le due squadre siano separate da 12 punti in classifica è un mistero che i primi minuti del Vigorito non riescono a risolvere. Anzi, se possibile lo alimentano ancora di più. Perché per atteggimanto, convinzione e disposizione tattica, sembra essere quella di casa la formazione ancora in corsa per una salvezza complicata ma possibile, mentre i veneti appaiono disorientati e come rassegnati alla quasi certezza di una retrocessione imminente. E invece la realtà, che dice l'opposto, supera ancora una volta ogni fantasia e in campo si presenta di fatto solo il Benevento. Che parte forte e comincia a spingere sulle doppie corsie esterne disegnate da De Zerbi, arrivando con facilità dalle parti di Silvestri. Prima Del Pinto, dopo appena 3 minuti con un destro da fuori, poi Djuricic, vicino al vantaggio con una ficcante proiezione offensiva conclusa da un destro che si spegne di poco a lato, quindi una conclusione mancina di Brignola, che sulla destra fa quasi sempre quello che vuole. Un dominio assoluto quello dei giallorossi, in alcun modo ostacolato da un Verona senza punti di riferimento offensivi e con un centrocampo tanto folto quanto mollo sulle gambe. Le conseguenze sono quasi scontate e si materializzano puntuali al 25'. Merito di una grande azione di Letizia, che dalla sinistra supera due avversari, si accentra e quando arriva ai 20 metri lascia partire un destro a giro che infila senza possibilità di repliche la porta del Verona. 1-0, meritato. Meritatissimo.
E il Verona?
Come detto la squadra gialloblu sembra essere scesa a Benevento per una semplice formalità: atteggiamento e disponibilità sono da squadra già ampiamente retrocessa, che non ha alcuna voglia di lottare e reagire alle difficoltà. Pecchia in panchina si agita e dà indicazioni, ma dopo il gol di Letizia decide che è già arrivata l'ora di modificare qualcosa: fuori Calvano, dentro Felicioli. Come nel più classico dei romanzi gattopardiani, però, tutto cambia per non cambiare ed il risultato non risente della sostituzione dell'allenatore gialloblu. Nulla da segnalare in area beneventana, se non qualche timida incursione di Romulo e un Cerci che evidentemente non è ancora in grado di giocare una partita di Serie A. E così, lemme lemme, la partita si snoda facile per i giallorossi che, dopo un altro paio di occasioni per raddoppiare il proprio vantaggio, rientrano negli spogliatoi con una nuova speranza nel cuore.
Cambiare affinché nulla cambi
Troppo brutto per essere vero, Pecchia cambia ancora il suo Verona all'intervallo inserendo Petkovic, l'unica punta a disposizione dell'allenatore gialloblu, per Valoti: come conseguenza Cerci scala alle spalle del croato nel ruolo di trequartista. Un piccolo segnale di risveglio arriva quasi subito, ma l'ex Roma e Torino scatta in fuorigioco e il suo gol viene giustamente annullato dall'arbitro su assistenza del suo collaboratore. Una scintilla, che però non accende il fuoco veronese. Anzi, è sempre il Benevento a fare la partita e collezionare le occasioni migliori. Djuricic arriva sino al limite dell'area e scarica un destro sul quale Silvestri, il sostituto di Nicolas, non fa rimpiangere il titolare, prima che Diabaté sprechi tutto qualche minuto più tardi scaricando sempre sul portiere veronese il colpo di testa, a botta sicura, del possibile 2-0.
L'occasione migliore per i padroni di casa, però, arriva all'11', quando sempre Diabaté si trova a tu per tu con Silvestri dopo il pregevole assist di Djuricic: il maliano tenta il tocco sotto mancino ma il portiere gialloblu si supera ancora in un'uscita bassa che toglie spazio e tempo all'attaccante di casa. Il tiro al bersaglio, o meglio a Silvestri, in ogni caso non si ferma, anche perché il Verona continua a fare da comparsa e il campo è tutto comodamente a disposizione dei giocatori di De Zerbi. E come successo nel primo tempo, anche nella ripresa la naturale conseguenza può essere una sola, il gol dei padroni di casa. Questa volta, a segnarlo è Cheick Diabaté, al secondo sigillo in altrettante partite giocare al Vigorito: angolo dalla sinistra, il maliano svetta dall'alto dei suoi 194 cm e spara di testa sulla traversa. Dopo il legno la palla rimbalza sul terreno di gioco e arriva a Iemmello che l'appoggia a porta sguarnita senza problemi: dal replay, però, si capisce come il pallone sia già entrato dopo il colpo di testa. Diabaté o Iemmello, poco importa a De Zerbi. Ciò che conta è la sostanza: Benevento avanti 2-0 e Verona mai pervenuto.
A questo punto, la partita, già di per sé molto poco equilibrata, diventa una specie di allenamento-esibizione nel quale i padroni di casa si muovono a proprio agio e continuano a proporre buone trame offensive. Diabaté si arrabbia quando capisce che deve essere sostituito, De Zerbi cambia idea lasciandolo in campo e proprio il malese ripaga il suo allenatore con il gol del 3-0 firmato all'83': Guillhemre si sgancia in mezzo al campo e trova Brignola che sulla destra ha tutto il tempo per guardare in mezzo e servire l'attaccante: piattone e 3-0. Tutto troppo facile per i giallorossi. Quasi disarmante l'atteggiamento dei veronesi. Che da oggi, almeno per atteggiamente e mentalità, hanno già più di un piede nella fossa chiamata Serie B.
Le statistiche della partita live
-Il Verona ha subito almeno tre gol in tutte le ultime tre partite (11 in totale), senza segnarne alcuno.
-12 fin qui le parate di Silvestri, nessun portiere ne ha fatte di più in questa Serie A
-Il Benevento non ha mai vinto con due gol di scarto in Serie A
-Già sei tiri nello specchio per il Benevento: mai ne ha effettuati di più in un primo tempo di questo campionato.
-Questo è solo il secondo gol di un difensore del Benevento in questo campionato.
-Primo gol di Letizia per il Benevento in Serie A, il secondo in carriera nella massima serie.
-Otto gli italiani in campo nel Verona: mai di più nell'11 titolare gialloblu in questo campionato.
-Sei cambi per il Benevento rispetto alla gara precedente: mai il Benevento ne ha effettuati di più in questa stagione.