Il centrocampista costretto a fermarsi per il trauma distorsivo al ginocchio destro, accusato domenica a Crotone. Domani la ripresa degli allenamenti, con la squadra che in serata si ritroverà per iniziare il ritiro
Niente allenamento in programma quest’oggi per il Bologna, che in serata si ritroverà per iniziare il ritiro che condurrà il gruppo alla prossima partita in programma contro il Verona al Dall’Ara. Gli allenamenti della squadra riprenderanno invece domani alle 11:30, con una seduta a porte aperte al centro tecnico Niccolò Galli. Per oltre un mese Roberto Donadoni non avrà a disposizione Donsah, costretto a fermarsi dopo il problema dei giorni scorsi. Gli esami fisici a cui si è sottoposto il calciatori hanno dato la diagnosi definitiva, come si legge nella nota del club: "Gli esami cui è stato sottoposto Godfred Donsah hanno confermato il trauma distorsivo al ginocchio destro, accusato domenica a Crotone. I tempi di recupero sono di circa trenta giorni". Una pedina in meno in un momento non semplice, il Bologna vuole provare a chiudere nel modo migliore questa stagione come anche Claudio Fenucci si augura. Così nelle scorse ore ha parlato l’ad del club, toccando numerosi temi: "La sconfitta a Crotone ci può stare, ma non nel modo in cui è arrivata. Rispetto alla scorsa competizione la squadra ha offerto prestazioni convincenti, nonostante distinti risultati sfavorevoli. Il ritiro nasce dal fatto che domenica il Bologna è chiamato allo scoglio Hellas Verona. I giocatori, al termine della partita, hanno voluto prendersi le giuste dosi di responsabilità. Il nostro motto è We Are One; condividiamo sia le delusioni, che le gioie".
"Per garantire la permanenza nella massima serie, il primo anno sono stati spesi 50 su 55 milioni disponibili. Fino ad ora, i fini sportivi sono in linea con le ambizioni dell’impresa. Si gioca bene quando si possiedono atleti forti. Il calcio spettacolare non fa per noi, il football ordinato si. Con le cosiddette big, la chiave tattica è la ripartenza. Destro? E’ stato un investimento importante. Il ragazzo è costato 11.5 milioni; la Roma lo aveva pagato 16. Dobbiamo ancora depositare una tranche da 2.5 milioni di euro. O meglio, codesta somma dovrà essere versata nelle casse dei capitolini qualora il marchigiano raggiungesse quota 30 goal in 3 anni (al momento il bomber staziona a 25 reti, nell’ultimo ciclo disponibile) o che il classe ’91 fosse ceduto. Mattia era uno dei più grandi talenti d’Italia 4 anni fa. L’ex Siena è stato tormentato da troppi infortuni. Probabilmente il modulo di gioco e le caratteristiche personali hanno inciso in negativo. Non ci sono rapporti complicati fra il numero 10 e il mister. Il tutto, è più un ostacolo logistico nel trovare una collocazione. Per peculiarità Palacio è sicuramente più funzionale".