Juve-Samp, Allegri: "Non condanno le parole di Buffon. Il mio futuro? Non ho ancora incontrato la società"

Serie A
Allegri, Juventus

L'allenatore bianconero presenta in conferenza stampa la gara contro la Sampdoria che si giocherà domenica alle ore 18 a Torino: "Dobbiamo mettere in campo la rabbia di Madrid, per prenderci scudetto e Coppa Italia. L'arbitro? Aveva diretto bene, poi ha beccato l'imprevisto ed è andato in confusione"

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Tornare subito in campo per provare a superare l'amarezza per l'eliminazione dalla Champions League arrivata proprio all’ultimo secondo, a pochi giorni dalla gara del Bernabeu contro il Real Madrid la Juventus è chiamata all'impegno in campionato contro la Sampdoria. Una sfida, quella che giocherà domenica alle 18 all'Allianz Stadium, che l'allenatore bianconero Allegri presenta così in conferenza stampa, partendo proprio dalla prestazione di Madrid: "Complimenti ai ragazzi, hanno fatto una partita bellissima. Per gli appassionati di calcio, forse la partita avrebbe meritato di andare avanti per 30 minuti in più. Ma ora basta, pensiamo al campionato e a portarlo a casa. Madrid va messa da parte, non possiamo cambiare niente di quella serata".

Se ha visto rabbia nella squadra:

"Giovedì la squadra pensava ancora a Madrid, ieri un buon allenamento. Vediamo come hanno recuperato e penserò alla formazione. Abbiamo un campionato da portare a casa, il Napoli ancora incalza. Dobbiamo recuperare energie mentali per centrare un obiettivo, il settimo campionato, che sarebbe irripetibile: non dobbiamo farcelo sfuggire. Domani ci vorrà un contributo da parte di tutti, dentro e fuori dal campo. La partita d'andata fu rocambolesca".

Sulle parole di Buffon e sull'arbitro di Madrid:

"Giudicare dall'esterno è facile, nelle situazioni bisogna trovarsi. Gigi è un esempio da 20 anni dentro e fuori dal campo. Se per una volta, in una situazione difficile e complicata a 30 secondi dai supplementari, quando gli è stata tolta anche la possibilità di parare un rigore, fa un'esternazione, possiamo capirla. Io non lo condanno. Dalla poltrona di casa, senza emozioni e senza niente, giudicare Buffon e non capire a livello psicologico quello che in quel momento stava passando. Sfido chiunque a non avere una reazione. Giudicare da fuori è troppo facile. L'arbitro? Nei 90' era stato molto bravo, ma ha beccato l'imprevisto ed è andato in confusione. Quello che posso dire è che l'unica cosa che in tutta la serata è stato il tempo di recupero: nel secondo tempo una sola sostituzione e nessun intervento dei medici, perché tre minuti? Per il resto, è stata una grande partita contro una squadra galattica che non ha mollato anche nei momenti di difficoltà: basta guardare lo stacco di Ronaldo al 93' e il rigore calciato a 135 km/h, altrimenti Szczesny l'avrebbe preso."

Sulla Sampdoria:

"Domani i cambi saranno molto importanti, a livello mentale dovremo fare una partita di rabbia. Metterla in campo, ma con ordine e con lucidità. E domani lo stadio deve essere non solo il 12°, ma anche il 13° e il 14° uomo in campo. La partita d'andata con la Samp? Durante la stagione ci sono delle partite che fanno riflettere e che ti portano a cambiare qualcosa per dare stabilità alla squadra. Venivamo da partite vinte, ma prendendo tanti gol. La partita di Genova è quella che mi ha fatto pensare che era giusto cambiare un po'. Magari da qui alla fine del campionato torneremo a giocare con i quattro offensivi, ma dipende sempre dalla disponibilità dei giocatori".

Sulle scelte di formazione:

"In porta gioca Buffon, Cuadrado torna titolare. Devo valutare davanti, perché in panchina voglio avere dei cambi importanti. Voglio vedere chi ha recuperato: la decisione è giocare con Mandzukic o Higuain insieme, o portare uno dei due in panchina. Chiellini non riposerà, giocherà uno tra Rugani e Benatia. A destra dovrò scegliere tra Lichtsteiner e Howedes, perché De Sciglio è infortunato. Bernardeschi sta lavorando con la squadra ma non è ancora a disposizione, Barzagli è convocabile. Higuain? Ha fatto una buona partita contro il Real. Era reduce da un grande momento, poi lui soffre un po' la sosta con la nazionale: sono giorni che gli portano via energie. Ma Gonzalo deve essere l'uomo determinante che ci porta a vincere lo scudetto".

Sul suo futuro:

"Non ci siamo ancora parlati con la società, indipendentemente dal fatto che io abbia un contratto con la Juve fino al 2020 e che qui stia bene. Bisogna però parlare dell'anno prossimo, di cosa si vuol fare e cosa si dovrebbe fare. Ma non ho incontrato né il presidente, che di solito a marzo/aprile incontro sempre, né ho fatto nessuna riunione a livello organizzativo per l'anno prossimo. Serate come quella di Madrid fanno venire voglia di continuare e danno stimoli, danno emozioni irripetibili. La Juve ha un DNA che ogni giorno ti stimola, noi abbiamo questa grande possibilità di rimanere nella storia della Juventus centrando il campionato e la Coppa Italia, per essere ricordati come una delle Juventus più forti della storia".