Inter, Spalletti sul cambio di Icardi: "Ho sbagliato"

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L'allenatore nerazzurro dopo la sconfitta contro la Juventus: "Eravamo in deficit di fiato, è arrivato il 2-2 in maniera casuale e nel finale abbiamo pagato l'uomo in meno. Peccato, con una grande prestazione avevamo costruito un risultato importante. La sostituzione di Icardi? Se è andata così, ho sbagliato"

Vittoria che sembrava ad un passo, Inter in vantaggio per 2-1 nonostante l'uomo in meno. Poi la rimonta e il 2-3 per la Juventus nel finale, che frena la corsa nerazzurra. Questa tutta l'amarezza di Luciano Spalletti: "Nel finale eravamo in deficit di fiato e di forza, poi l'episodio fortunoso del secondo gol fa la differenza – ha dichiarato l'allenatore nerazzurro a Sky Sport - C'era la delusione di aver preso il 2-2 immeritatamente, poi è arrivato anche il terzo gol. La sostituzione di Icardi? Dovevo togliere Perisic, poi mi aveva detto che la gamba era ripartita e mi poteva servire per le sue caratteristiche. Poi è chiaro che, se va a finire così, la sostituzione è sbagliata e se ne va a pagare le conseguenze. La squadra meritava e ha fatto una grande partita, di sacrificio e d'intensità. La differenza l'ha fatta il comportamento della linea difensiva, riuscivamo bene a star su. I ragazzi hanno fatto tutto benissimo e si erano ritagliati un risultato importante".

"Pagata l'inferiorità numerica nel finale"

"Abbiamo speso tanto a causa dell'inferiorità numerica e alcune situazioni le abbiamo riprese per i capelli perchè è stato un continuo scalare a destra e a sinistra – prosegue – Poi questo l'abbiamo pagato negli ultimi minuti, anche se i gol sembrano casuali. Tutto riesci a gestirlo bene per lunghi tratti, poi il conto della gestione lo paghi alla fine. E' anche capitata la palla del 3-3, che non abbiamo sfruttato. Purtroppo quello che ti rimane del risultato è difficile da gestire, ce l'hai tutto sulle spalle. I calciatori sono anche un po' superficiali, ma mai menefreghisti. Si tende a valutarli per quello che guadagnano, ma hanno cuore e serietà professionale e poi c'è il fatto di voler dare gioie agli sportivi perchè pubblico come quello di Milano merita sicuramente tante cose".