Il gol con tunnel di El Shaarawy, l'azione corale della Lazio, l'intraprendenza di Brignola e altre perle scelte dall'ultima giornata di campionato, quella decisiva per i destini della Serie A
Dopo la partita contro l’Inter, Massimiliano Allegri si è presentato davanti ai microfoni di Sky e - tra le altre cose - ha detto che il male del calcio italiano è che nessuno presta attenzione ai gesti tecnici. Forse il tecnico della Juventus non legge questa rubrica, dove ogni settimana parliamo delle migliori giocate della Serie A. Anche in una giornata che ricorderemo soprattutto per discussioni arbitrali senza fine, vittorie concitate all’ultimo minuto e sconfitte inaspettate, vogliamo concentrarci sui gesti tecnici: quindi spazio alla progressione di El Shaarawy, alla coralità della Lazio, all’insolenza di Brignola e alle altre giocate migliori di questa giornata.
C’è stato un momento in cui El Shaarawy rappresentava una grande speranza per il calcio italiano: ragazzo di seconda generazione, capace di giocare un calcio al tempo stesso veloce e potente senza perdere il gusto spiccato per la giocata ad effetto, sembrava poter ascriversi alla lista dei migliori giocatori in Europa. Purtroppo nel corso degli anni El Shaarawy non è stato in grado di confermare quanto di buono aveva fatto vedere nei primi anni a Milano ed oggi ci sembra un giocatore ridimensionato.
Eppure ci sono partite, come quella di ieri, in cui il suo talento strabordante torna vivo come un pesce che risale la corrente in primavera. Ieri El Shaarawy ha giocato una grande partita, coronata da questa spettacolare progressione conclusa con gol.
La Roma era appena rimasta in inferiorità numerica e Alisson ha parato un rigore. El Shaarawy riceve palla nella sua metà campo, piuttosto isolato, ma decide lo stesso di attaccare in avanti. Intorno a lui ci sono sette giocatori del Chievo e il solo Dzeko ma, approfittando dell'indecisione e della passività dei difensori del Chievo, il giocatore della Roma riesce a portare Gamberini quasi dentro l’area con una accelerazione poderosa. A quel punto per El Shaarawy diventa piuttosto semplice: finge di andare verso l’esterno, con un tocco invece rientra verso l’interno e poi salta Gamberini con un tunnel. Alla fine della corsa batte Sorrentino con un bel piatto destro. Un El Shaarawy che vorremmo vedere più spesso.
Le ultime giornate di campionato servono anche a scoprire giocatori che hanno visto poco il campo durante la stagione. Uno di questi è Medeiros, che era arrivato a gennaio per sostituire Centurion ma che poi ha giocato poco prima delle ultime giornate, dove è sembrato uno dei più in forma del Genoa. 2 gol e 1 assist in appena 405’ di utilizzo, ma soprattutto tante giocate in cui ha dimostrato una sensibilità superiore alla media.
Qui su una palla svirgolata da Freuler prende benissimo il tempo a De Roon e ne vanifica il recupero facendogli passare il pallone in mezzo alle gambe con un tocco di punta. Ma non si ferma qui: con un tocco a metà tra la suola e l’esterno rende giocabile il pallone per Bertolacci consentendo al Genoa di trasformare una palla vagante in una azione offensiva. In una stagione con pochissimi picchi, Medeiros potrebbe essere la notizia migliore per i tifosi del Genoa, che lo ha ancora in prestito per 12 mesi.
Anche in una delle peggiori partite del Napoli (è stato il match di Serie A in cui il Napoli ha concesso più tiri e provato meno conclusioni dall'arrivo di Maurizio Sarri, giocare con un uomo in meno è difficile) è stato possibile assistere ad un singolo momento di grande calcio.
Questa combinazione tra Mertens e Callejon, un triangolo che copre tutta la metà campo della Fiorentina, è un piccolo gioiello. Il belga controlla spalle alla porta, si gira e in automatico serve Callejon che si è allargato sulla destra. Al passaggio fa seguire un taglio profondissimo che Callejon segue con lo sguardo e premia con un lancio che sembra fatto con un frisbee più che con un pallone, tanto dolcemente cade sul piede di Mertens. Purtroppo non era la partita del Napoli e la conclusione dell’attaccante esce dal suo sinistro troppo debole.
Bruno Petkovic si è presto iscritto alla categoria dei nuovi Ibrahimovic. Con lo svedese condivide l’altezza (192 centimetri) e un certo gusto barocco per la giocata di fino, una caratteristica ancora più visibile in un corpo così grande. A Petkovic finora è però mancata l’incisività che si richiede ad un attaccante di Serie A e in questa stagione è ancora a secco di gol, che al Verona - dove è arrivato nel mercato di gennaio - servirebbero come l’ossigeno.
Contro la SPAL, Petkovic ha realizzato una delle migliori giocate della sua stagione. Usa il fisico per difendere palla spalle alla porta sulla trequarti, si gira vincendo il duello fisico contro Luiz Everton e con l’esterno del piede destro serve un filtrante con i giri perfetti sulla corsa di Valoti che può facilmente battere Gomis con un tocco sotto.
Se la stagione del Benevento fosse un film, Brignola sarebbe il personaggio secondario che, pian piano, finisce per oscurare gli altri. Partito a fari spenti oggi è uno dei giocatori più interessanti della Serie A, e in occasioni come questa che abbiamo scelto per il nostro pezzo sta dimostrando una sfrontatezza preziosa.
Contro Danilo, uno dei difensori più esperti del campionato, Brignola usa un trucco da calcio di strada: con il destro stoppa il pallone dando l’idea di voler temporeggiare, ma appena il difensore dell’Udinese apre leggermente le gambe per accennare l’intervento, Brignola tocca il pallone di sinistro con una rapidità impressionante.
Paradossalmente anche la scelta di non servire qualcuno al centro dell’area, ma continuare la sua giocata, dribblando anche Pezzella e subendo il ritorno di Danilo, dimostra quanto Brignola sia pronto per la Serie A: le sue scelte non sono mai le più semplici e non ha paura di prendersi delle responsabilità.
Se l’accesso alla prossima Champions League è ancora in bilico, la capacità di sviluppare gioco offensivo della Lazio non è mai stato in discussione. La qualità degli interpreti e la capacità di Inzaghi di inserirli nel miglior contesto tattico possibile hanno permesso alla Lazio di giocare spesso un calcio spettacolare.
Questa azione è un po’ un sunto del gioco della Lazio in questa stagione: cinque passaggi in rapida successione che comprendono una verticalizzazione a saltare la linea di pressione, un lancio di mezzo collo, un passaggio col petto e un’imbucata con un tocco di mezzo tacco. Che poi il bel tiro al volo di Milinkovic-Savic finisca per lambire il palo e non entrare è solo sfortuna.