Sampdoria, Giampaolo: "Restiamo aggrappati all’Europa, ma senza attaccanti"

Serie A

L’allenatore blucerchiato ha presentato la sfida col Sassuolo, tra le diverse assenze nel reparto offensivo e le ambizioni del club: “Dobbiamo giocare fino all’ultima giornata, proveremo a ripagare ai tifosi che verranno a Reggio”

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Problemi in attacco, ma tanta voglia di continuare a rincorrere un traguardo incredibile per la Sampdoria, come l’Europa League. Per continuare a crederci occorre però uscire dal Mapei Stadium con i tre punti, domani contro il Sassuolo. La conferenza di Marco Giampaolo è cominciato proprio così, anche in modo un po’ allegorico: “Siamo sempre sul treno, ma siamo ancora senza biglietto. Il controllore ci vuole buttare giù, ma noi dobbiamo rimanere aggrappati. Il campionato è ancora tutto aperto e da giocare fino all'ultima giornata. Non ci arriviamo al meglio delle nostre possibilità, abbiamo diversi problemi ma non possiamo fare gli schizzinosi: bisogna essere concreti e concentrati. Su quattro attaccanti, uno sta bene, un altro è out e per gli altri due speriamo in un miracolo. Sento che ci sarà un esodo dei nostri tifosi che ci verranno a sostenere a Reggio Emilia, per questo dobbiamo provare a ripagarli”. Entrambe le squadre hanno obiettivi importanti da centrare: “Chi si trova a lottare per la salvezza non può sentirsi al sicuro fino a quando non ha le certezze della matematica. Quindi mi aspetto un avversario agguerrito. L'avversario sta giocando in maniera diversa rispetto all'andata: quella fu una partita persa nel finale, con un gol evitabilissimo. La squadra di Iachini ha qualità, una società forte alle spalle: si è ritrovata a lottare per la salvezza, ma non ha niente da spartire con le squadre in lotta per non retrocedere. Ci siamo preparati per affrontare al meglio questa sfida, ma ora dobbiamo pensare soprattutto ad essere concreti”.

Calciatori come le azioni

Partendo da Praet, Giampaolo ha concluso l’incontro con la stampa parlando della sua gestione della rosa: “Dennis è migliorato molto, ma all'inizio un minimo d'ambientamento è fisiologico: ha grandi qualità, per me resta una grandissima mezzala, ma può fare tutti i ruoli del centrocampo. Le gerarchie le fa il campo, gli allenamenti quotidiani. Poi tendo a cambiar poco, perché il calciatore ha bisogno di fiducia e continuità d'impiego per rendere al meglio. I valori dei calciatori sono come le azioni in borsa: oggi su, domani giù, in continua evoluzione. Poi entrano in gioco anche i fattori esterni sul rendimento di un giocatore”.

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